Il Papa a Napoli, fuoriprogramma: in cattedrale le suore di clausura "accerchiano" il Papa Francesco.
Le suore di clausura, uscite oggi dai monasteri con una deroga speciale, hanno accolto il Pontefice in Cattedrale. "Le ho lasciate uscire per incontrarla", spiega l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe. Il porporato non fa però in tempo a concludere che le 66 suore accerchiano letteralmente il Papa per salutarlo e per offrire dei doni. "Sorelle dopo", il cardinale cerca scherzosamente di contenere il loro entusiasmo delle suore Sepe, "Guarda 'cca... ma comm'e 'o fatto, sorelle... e cheste so 'e clausura, figuriamoci chelle no 'e clausura".
>>> www.rainews.it
Le suore di clausura e Facebook
Clausura 2.0
Poche persone conservano ancora il potere di stupirmi e tra queste, da sabato scorso, ci sono le monache di clausura che nel duomo di Napoli hanno festosamente aggredito e quasi divorato un attonito papa Francesco, infischiandosene dei rimbrotti in vernacolo stretto del cardinale Sepe (che meriterebbe un articolo e forse un universo a parte). Luciana Littizzetto le ha canzonate in tv, dando loro delle represse. Ele sorelle, punte sul vivo, hanno replicato. Su Facebook. Abbiamo così scoperto che le monache di clausura non solo hanno il telecomando, ma anche una pagina sui social network. E la usano, sfoderando battute come questa: «Se avessimo voluto, avremmo scelto ben altri uomini». Un’allusione che il Papa nella sua immensa misericordia saprà perdonare, ma che a chi santo non è insufflerà il sospetto che le suore teledipendenti intendessero fare riferimento a certi naufraghi particolarmente attrezzati dell’Isola dei Famosi.
Quel che è certo è che la tecnologia ha ammazzato l’idea stessa di clausura. Che isolamento potrà mai esserci, se si è sempre connessi? D’altra parte chi non è connesso non si sente più isolato, ma escluso. Prima di ritirarsi nel deserto, oggi il profeta biblico vorrebbe accertarsi che ci sia campo anche lì. E l’eremita pretenderebbe una caverna con il wifi. La comunicazione pervasiva facilita il peccato, però un po’ lo spoetizza. La prossima monaca di Monza risponderà alle profferte amorose dello sciagurato Egidio con un sms e forse la cosa finirà lì.
Massimo Gramellini
Botta e risposta tra le suore di clausura e Luciana Littizzetto. Al centro del contendere l'incontro di Papa Francesco, durante la visita a Napoli, in Duomo con il clero e i religiosi. Tra loro anche le suore di clausura, arrivate da sette conventi con un permesso speciale come accade in queste occasioni. Suore che si sono messe in luce per il davvero caloroso e gioioso saluto a Francesco.
Nelle immagini circolate sui media (guarda il video sotto), si vedono le sorelle stringersi intorno al Papa. Emozione, gioia, calore partenopeo. E si vede lo stesso Francesco rimanere colpito da tanta accoglienza, per poi mettersi a ridere accompagnato dallo sguardo e dalle battute sornione del cardinale Sepe. La scena è stata notata dalla Littizzetto. La comica, nel programma Rai "Che tempo che fa", ha fatto quindi una delle sue solite battute: "Non si capisce se erano incontro al Papa perché non avevano mai visto un Papa, o perché non avevano mai visto un uomo".
Immediata la "controbattuta" delle Clarisse cappuccine di Napoli, ordine istituito nel 1535, presenti all'incontro con Francesco, che sulla lora pagina Facebook, gestita dalla superiora, madre Rosa Lupoli, scrivono, con notevole senso di ironia e un pizzico di "pepe": «Ci dispiace che la sig. Littizzetto, che abbiamo apprezzato in altre occasioni, abbia pensato che le "represse" monache di clausura stessero aspettando il papa per abbracciare un uomo... probabilmente per fare questo avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini... se avessimo voluto... Non sarebbe forse il caso, cara Luciana, di aggiornare il tuo manzoniano immaginario delle monache di vita contemplativa?». Come dire: i luoghi comuni fanno ridere, ma luoghi comuni restano. E un po' stufano.
da Avvenire
Pubblicato da Aliza
Nessun commento:
Posta un commento