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martedì 15 marzo 2016

La Gioconda


>>>  La Gioconda / 2
Leonardo da Vinci, La Gioconda, 1503-1514 circa
Parigi, Louvre
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ROSARIO CASTELLANOS

GUARDANDO LA GIOCONDA

(Al museo del Louvre, naturalmente)
Ridi di me?
 
 


Gioconda



Leonardo da Vinci, La Gioconda, 1503-1514 circa


Parigi, Louvre
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ALFREDO VEIRAVÉ



LA GIOCONDA



Limpida è qui la luce, una caduta di petali forse.
L’eternità, il velo del suo svelarsi.
Suo unico ricordo, il Rinascimento.
Circolare e in crescita come atteso,
Gelidamente calda, sorridendo appena: la
Gioconda.
Dietro, un paesaggio di illusioni come difesa.
In alto, sopra Parigi, ritte creature in agguato,
E si è udito, rosa e grigio, il puro silenzio.
La sua contenuta delizia.
Tuttavia non capiamo cosa le ha impedito di piangere,
Quale verità,
Quale sentimento provava a dire quel sorriso,
Interminabile, aperto, chiaro.
E al Louvre
Dimenticata la sua progenie
Lontano da ogni distacco, Leonardo,
E questo sorriso comune, chiuso, scuro,
Definitivo, nostro.


Museo Poetico

giovedì 25 febbraio 2016

L'Ultima Cena...

Ultima Cena

Ultima Cena
                                                                Ultima_Cena - Leonardo da Vinci
 
Leonardo da Vinci



Leonardo di ser Piero da Vinci (Vinci, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato un pittore, ingegnere e scienziato italiano.

Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza. Si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista , progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell'umanità.  Wikipedia

L'Ultima Cena è un dipinto parietale a tempera grassa (e forse altri leganti oleosi) su intonaco (460×880 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1494-1498 e conservato nell'ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano.

Si tratta della più famosa rappresentazione dell'Ultima Cena, capolavoro di Leonardo e del Rinascimento italiano in generale.

Nonostante ciò l'opera, a causa della singolare tecnica sperimentale utilizzata da Leonardo, incompatibile con l'umidità dell'ambiente, versa da secoli in un cattivo stato di conservazione, che è stato almeno fissato e, per quanto possibile, migliorato nel corso di uno dei più lunghi e capillari restauri della storia, durato dal 1978 al 1999 con le tecniche più all'avanguardia del settore.

Nel 2013 è stato il dodicesimo sito statale italiano più visitato, con 410.157 visitatori e un introito lordo totale di 2.173.031,25 Euro.

Nel 2014 è stato il tredicesimo sito statale italiano più visitato, con 406.442 visitatori e un introito lordo totale di 2.141.399 euro. Nel 2015 ha fatto meglio con 420.333 visitatori e si conferma al tredicesimo posto.

Fonte: Wikipedia

sabato 21 novembre 2015

Amici-in-allegria: La vigna di Leonardo da Vinci è rinata

La vigna di Leonardo da Vinci è rinata


A Milano in corso Magenta 65, siamo nel centro cittadino a pochi passi dal Cenacolo, nel cortile interno della Casa degli Atellani c’è un piccolo vigneto di Malvasia di Candia Aromatica. Il proprietario di questa vigna piantata nel 1490, fu Leonardo Da Vinci che l’ebbe in dono da Ludovico Sforza duca di Milano nel 1498, come segno di riconoscenza per la realizzazione dell'Ultima Cena. Leonardo che amava i vini, gradì moltissimo il dono anche perché diventando proprietario di un terreno che in origine era di circa 8.300 m² in pieno centro città avrebbe potuto ottenere la cittadinanza milanese. Leonardo non ottenne mai la cittadinanza perché Ludovico Sforza decadde poco tempo dopo.
Col trascorrere degli anni, nonostante la lottizzazione del terreno, una parte del vigneto esisteva ancora nel 1920 ma fu distrutto da un incendio durante i bombardamenti del 1943.
Luca Maroni esperto di vini ed editore pensava che anche se la vite fu distrutta da un incendio, le radici potevano essere ancora integre, e magari scavando era possibile ricavarne  frammenti cellulari ancora vivi per identificarla, riportarla in vita e ripiantarla nella stessa posizione di quella originale. Nel 2004 Maroni coadiuvato dal Gruppo Scientifico di lavoro dell’Università di Agraria di Milano iniziò gli scavi e l’esito fu positivo. I residui vegetali trovati ancora vivi e interrati nel sito erano della vite di Leonardo. Inequivocabile il responso del professor Scienza dell’Università di Milano: visto il soddisfacente stato di conservazione, era possibile  estrarre del DNA non degradato e perciò geneticamente identificabile. In serra sono state piantate le viti necessarie per l'innesto e lo scorso marzo è stata  effettuata la nuova piantumazione del vitigno.


bY Amici-in-allegria