La vigna di Leonardo da Vinci è rinata
Col trascorrere degli anni, nonostante la lottizzazione del terreno, una parte del vigneto esisteva ancora nel 1920 ma fu distrutto da un incendio durante i bombardamenti del 1943.
Luca Maroni esperto di vini ed editore pensava che anche se la vite fu distrutta da un incendio, le radici potevano essere ancora integre, e magari scavando era possibile ricavarne frammenti cellulari ancora vivi per identificarla, riportarla in vita e ripiantarla nella stessa posizione di quella originale. Nel 2004 Maroni coadiuvato dal Gruppo Scientifico di lavoro dell’Università di Agraria di Milano iniziò gli scavi e l’esito fu positivo. I residui vegetali trovati ancora vivi e interrati nel sito erano della vite di Leonardo. Inequivocabile il responso del professor Scienza dell’Università di Milano: visto il soddisfacente stato di conservazione, era possibile estrarre del DNA non degradato e perciò geneticamente identificabile. In serra sono state piantate le viti necessarie per l'innesto e lo scorso marzo è stata effettuata la nuova piantumazione del vitigno.
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