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sabato 17 settembre 2016

Non tutti comprenderanno il tuo cammino. Va bene così. Sei quì per vivere la tua vita, non per dare spiegazioni.



Immagine dal sito www.linfavitale.com

Non tutti comprenderanno il tuo cammino. Va bene così. 

Sei qui per vivere la tua vita, non per dare spiegazioni



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"Non si camminasolo per arrivarema anche per vivere,mentre si cammina"J. W. Goethe                

testatina liberta

leggoerifletto:

Come Dio creò l'amico


Dio, nella sua estrema saggezza, osservando l'uomo, notò che oltre alla moglie, ai genitori e ai figli necessitava di qualcun altro per completare la sua felicità ed allora Egli decise di creare un tipo molto speciale. E per raggiungere lo scopo si propose di unire alcune buone qualità per formare questa persona molto speciale.
Egli unì la pazienza, la comprensione, l'affetto e l'amore che sono tipici della madre.
Adattò un po' di determinazione, di forza e di decisione estratti del padre.
E vedendo che ancora mancava qualcosa mescolò, con tutto quello, la purezza, la spontaneità, l'allegria, l'irriverenza e la sincerità dei bambini.
Per dare il tocco finale, egli aggiunse la pazienza e la moderazione dei nonni.
Da tutto questo emerse un qualcuno molto speciale, importante e fondamentale nella vita di tutti noi.
Da tutto quel miscuglio di buone qualità, da tutto ciò che è buono, creò l'Amico.


Semina...semina
Quello che conta è seminare...
semina con un tuo sorriso,
con un tuo saluto.
Semina con un tuo dolce sguardo,
con un caloroso abbraccio.
Semina in ogni occasione e circostanza
con coraggio ed entusiasmo!
Semina con fede,
ma soprattutto con amore;
così che il tuo seminare
diventi fecondo.
E se il seme cadrà su un terreno arido
senza produrre né frutto né fiori,
rimarrà comunque in te
la gioia d'aver seminato.



All'improvviso nella vita incontri una persona che ti corrisponde e dici: ma che cos'è questo? E scopri che è amicizia cristiana.
Allora quando stai con l'altro scopri che non siamo più due ma siamo in tre, io tu e Cristo.
Che bella questa amicizia, perché eterna diventa, e tu sai che quella persona è per te e tu sei per lei, di tutto gli puoi parlare, tutto puoi condividere, gioie e dolori, attese e speranze.
E quando questa ti offende, perché è piccola e debole, c'è sempre il perdono che l'amicizia riconferma, perché tu sai che chi ti unisce a lei fa proprio così con te; e quando cadi ogni volta ti rialza e ti fa persona nuova.
L'amicizia cristiana scoprire ti fa, con stupore ed emozione, che tu con l'altro per sempre sarai, e ti separerai solo per un breve tempo.
E al risveglio tu la rivedrai e prendendola per mano la gioia senza fine con lei condividerai.
E ogni giorno insieme ringrazieremo quel Terzo in mezzo a noi, che tutto questo ci dona.

- Paolino Iorio - 



Buona giornata a tutti. :-)

mercoledì 31 agosto 2016

centoquattordici di trecentoventicinque

“La realtà è che siamo immersi in un oceano d’amore. Cristo è venuto a ricordarcelo.”
                                                                                                         Giovanni Vannucci
Fede, Speranza, Amore

                                SILENZIO


La gioia dell’amore 
114. Panta pisteuei: “tutto crede”. Per il contesto, non si deve intendere questa “fede” in senso teologico, bensì in quello corrente di “fiducia”. Non si tratta soltanto di non sospettare che l’altro stia mentendo o ingannando. Tale fiducia fondamentale riconosce la luce accesa da Dio che si nasconde dietro l’oscurità, o la brace che arde ancora sotto le ceneri.
        Amoris laetitia 

Amoris laetitia : La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie 

Amoris Laetitia  
                                      Amoris laetitia 


                                     lode-del-mattino…    A te dico: Alzati!
LA lode-del-mattino…  a romena
                                   Lode della sera

                                                                         Romena

mercoledì 3 agosto 2016

Libertà


Fiducia, quello spazio di irragionevole che orienta la vita

Studenti_Romena_004E’ il momento di salutare la seconda tappa della via della resurrezione e di procedere oltre. E’ iniziato agosto, siamo entrati nel primo dei due mesi che dedicheremo alla terza parola, “Libertà”.
Le parole di congedo, che non chiudono, ma in realtà aprono ancora di più questa parola, fiducia, chiedendoci di offrirci al suo inafferrabile vento, ci arrivano dal nostro don Luigi Verdi. Sono un piccolo estratto di pensieri sulla fiducia che ha condiviso con noi durante una preghiera del mattino a Romena, in occasione del recente convegno sulla fiducia…

 

gigi prende appuntiStiamo andando incontro a un nuovo giorno, la fiducia di un nuovo giorno; vuol dire che c’è qualcosa di nuovo stamani, che gli uccellini stamani cantano in un modo diverso di ieri, che la luce di oggi è diversa da ieri, e che quello che succederà è diverso da ieri.
La fiducia è non sapere cosa succederà, ma che qualcosa succederà, che qualcosa si muove, anche se io non mi muovo, che qualcosa si rinnova.
Si dice qui a Romena che bisogna andare incontro a questo nuovo giorno rivestiti di semplicità e di leggerezza. Voi sapete che le due cose che ci farebbero star meglio sono la semplicità e la leggerezza. Quando siamo semplici e leggeri funziona tutto meglio. Quando siamo complicati e pesanti, sciupiamo tutto. La differenza fra gli angeli e noi è solo qui. Sta solo nella leggerezza.
E allora chiediamo questa semplicità, questa leggerezza, che sono gli elementi più chiari per aprirci alla fiducia.

Io credo che la fiducia comporti la fede; quindi se la fiducia comporta la fede vuol dire che è irragionevole. Non ci si ragiona e se ci ragioni, non puoi avere troppa fiducia.
La domanda è una: quanto siamo disposti a concedere noi all’irragionevole? Quanto siamo disposti a concedere all’anti-economico, a quello che ci conviene meno?
La fede vera, dice san Giovanni della Croce, è chiudere gli occhi e procedere al buio. La fede vera è il venerdì santo, quando sembra crollare tutto e le donne vanno a preparare i profumi e credono che qualcosa succederà.
Per cui la fiducia è un atto di fede sconsiderato.

Vedete, io pongo fiducia in ciò che non c’è. Io pongo fiducia in ciò che è possibilità ma non sono sicuro che ci sarà, che forse ci sarà, che sarebbe bello che ci fosse, ma non lo so.
E allora la fiducia è la parte dell’irragionevole che tu hai il coraggio di assumerti; quanto coraggio di irragionevole hai? Se quando sono arrivato qui, 25 anni fa non avessi avuto un po’ di irragionevolezza questa realtà di Romena non sarebbe nata.

Mi chiedo a volte: perché uno si sposa quando ne reggono così pochi di amori? Perché uno fa un figlio quando il futuro è così incerto? E io penso che se uno lo fa, lo fa di istinto, di fiducia, non ci ragiona. 
Forse lo fa perché si rende conto che se voglio capire che uomo sono, che donna sono, che devo puntare a qualcosa di più alto di me. E allora la Fiducia è puntare a qualcosa di più alto di me, più alto delle mie forze, delle mie possibilità.
Quanto siamo disposti a cedere a questa sconsideratezza? 

Concludo con una frase meravigliosa di Rumi, questo musulmano sufi da cui abbiamo preso la prima poesia che abbiamo attaccato alla porta di Romena: “Vieni chiunque tu sia, vagabondo, devoto, poco importa, anche se hai infranto i tuoi voti mille volte, vieni, nonostante tutto, vieni”
E l’altra parola che ho trovato di lui dice così: “Ben oltre le idee, ben oltre le idee di giusto e di sbagliato, c’è un campo. Ti aspetterò laggiù.”
Non riesco a definire se la tua vita è giusta o sbagliata. Ho sbagliato mille volte a definire, non lo voglio fare più. Non so, mi fido di te, mi fido della vita. Perché so che ha un compimento che ancora non conosco.
E allora, oltre le idee di giusto e di sbagliato, c’è un campo e io ti aspetterò laggiù.