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lunedì 9 luglio 2018

:-) GIROBLOGGANDO SI E' TRASFERITO

Girotondo in torno al modo....

🌈🌻🍀🌹🔆
     🙃🌞😃     
...ma non chiude, vieni!


VIENI     di     Giuni Russo
Vienichiunque tu siaVieniSei un miscredenteun idolatraun ateo 
Vieni. Ilnostro non è un luogo di disperazione, 
 e anche se ha violato cento volte una promessa… 
vieni”.
Rumi
 GIROBLOGGANDO SI TRASFERISCE su WORDPRESS
mi troverai >>>  girobloggando.wordpress.com  <<<

                                   https://girobloggando.wordpress.com/



Il più bello dei mari è quello che non navigammo, il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto. 
(Nazim Hikmeth)


 immagini: Sproat Lake BC

il primo post era il 31/10/2012
60 mesi fà...


GiuMa vicentino magnagatti  

Ieri
<<< Vicentini «magnagati» tra storia e leggenda


Oggi...

Giro Giro Tondo giro  in torno al Mondo ...
Un Girobloggando in torno al Web


Immagine da:
 girobloggando.blogspot.it/2012/10/in-giro-per-blog

Elisa stupisce con Hallelujah 2017

>>> Elisa - Hallelujah (Official Live Video)  
Non si sa mai❗️ 🙃🌈✨⚡️☀️

Oggetto: COMUNICAZIONE IMPORTANTE...LEGGETE CHE SE E´ VERA......siamo tutti ricchi!!!!

Generalmente non invio messaggi di questo genere, ma
questo mi è arrivato da un'ottima amica, avvocato, e mi sembra che sia
un'opportunità interessante.

Lei dice che funzionerà, e FUNZIONA!!! Dopotutto, non c'è
niente da perdere!


Ecco qui quello che dice: Sono avvocato, e conosco la legge.
Questo, E' reale. Non sbagliatevi. AOL e Intel manterranno le loro promesse per
paura di essere trascinate in tribunale e dover far fronte a una causa di
milioni e milioni di dollari. Come quella della Pepsi Cola contro la General
Electric , non molto tempo fa.

Cari amici, per favore, NON prendete questo messaggio per un
bidone. Bill Gates STA condividendo la sua fortuna. Se lo ignorate, potreste
rimpiangerlo più tardi. Windows rimane il programma più diffuso ed utilizzato
nel mondo. Microsoft e AOL sperimentano inviando questo test via messaggio
elettronico (e-mail Beta Test).
Quando inviate questo messaggio elettronico (e-mail) ai vostri
amici, Microsoft può rintracciarvi (se siete un utilizzatore di
MicrosoftWindows) per 2 settimane.

Ad ogni persona che invierà questo messaggio, Microsoft pagherà
245 euro. Per ogni persona a cui avete inviato questo

messaggio e che lo invierà ad altre persone, Microsoft vi pagherà
243 euro. Per la terza persona che lo riceverà, Microsoft vi pagherà 241 euro.
Fra due settimane, Microsoft vi contatterà per la Conferma del vostro Indirizzo
Postale e vi invierà un assegno.

(Sinceramente, Charles Bailey, General Manager Field).

Pensavo che questo fosse un imbroglio, o uno scherzo, ma 2
settimane dopo aver ricevuto questo messaggio e averlo riinviato, Microsoft mi
ha contattato per conoscere il mio indirizzo postale e mi hanno inviato un
assegno di 24.800 euro.
Dovete rispondere prima che questa prova sia terminata; se
qualcuno ha i mezzi per fare quest'operazione, è Bill Gates. Per lui,c'è un
ritorno commerciale.

Se questo vi soddisfa, inviate questo messaggio a più persone
possibile. Dovreste ricevere almeno 10.000 euro. Non li aiuteremmo, inviando
questo messaggio, se non ce ne venisse un qualche cosina anche a noi. La zia di
un mio caro amico, che lavora per Intel, ha appena ricevuto un assegno di 4543
euro, semplicemente inviando questo messaggio. Come ho detto prima, conosco la
legge, e c'è del vero, Intel e AOL sono in negoziato per una fusione, con la
quale diventerebbero la compagnia più importante del mondo nel settore, e per
essere sicuri di rimanere il programma più diffuso e utilizzato in in assoluto,
Intel e AOL sperimentano con questa prova.

E vero....ho ricevuto 34.540 euro... stomaleeeeeeeeeeeee.....
figataaaaaaaaaa...

venerdì 27 gennaio 2017

Chi salva una vita salva il mondo intero...



CHI SALVA UNA VITA SALVA IL MONDO INTERO: I NUOVI GIUSTI


Poco prima di Natale un nuovo amico si è aggiunto al viaggio che sto percorrendo da qualche mese, Pierumberto. Mi ha contattato via facebook dopo aver letto ‘Il Tempo dei Nuovi Eroi’ e ci siamo incontrarti in un hotel di Milano vicino alla Stazione Centrale. Sembrava di ritrovare un fratello dimenticato in qualche vita fa. Una comunione di intenti e vedute sbalorditivo! Quella mattina Pierumberto mi lasciò prendendosi l’impegno di fare tutto quanto a lui possibile per sostenere il progetto di divulgazione delle idee 0.0, accogliendo la suggestione provocatoria del mito del Nuovo Eroe.
Solo poche ore dopo l’incontro, lungo la sua via del ritorno a Torino, mi richiamò entusiasta perché, se avessi acconsentito, alcuni brani de ‘Il Tempo dei Nuovi Eroi’ sarebbero stati letti a Roma in occasione di un evento teatrale che si sarebbe svolto il 27 Gennaio al Teatro Ghione, uno dei teatri storici della nostra capitale. L’occasione era memorabile: la celebrazione della ‘Giornata della Memoria’ per non dimenticare l’Olocausto. Fu scelta proprio questa data perché proprio allora, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa riuscirono ad entrare nel campo di concentramento di Auschwitz in Polonia e salvarono le poche anime sopravvissute.
Giornata della Memoria
Il testo forse più celebre che la letteratura ha lasciato ai posteri in commemorazione della ‘Giornata della Memoria’, e che sarebbe stato anch’esso letto nel corso della serata, è sicuramente il ‘Diario di Anna Frank’, la raccolta degli scritti, in forma di diario e in lingua olandese, di Anna Frank, una ragazza ebrea nata a Francorforte e rifugiatasi con la famiglia ad Amsterdam, costretta nel 1942  a entrare nella clandestinità insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti. La ragazzina morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, in Germania, all’età di sedici anni.Il comunicato stampa che annunciava l’evento, dopo aver descritto luogo data e organizzatori, recitava più o meno come segue: “… Selene Gandini guiderà anche i piccoli attori, dai sei ai tredici anni, della Compagnia dei ‘Giovanissimi del Teatro Ghione’, che reciteranno brani e letture per ricordare il milione e mezzo di bambini torturati e uccisi nei campi di sterminio. L’attrice Caterina Gramaglia, formata all’Actors Studio di New York e attualmente impegnata nella ‘Trilogia della memoria’ di cui è autrice, regista e interprete, parteciperà con canti e citazioni dai lager. La memoria delle vittime della Shoah deve servire ad aiutare le nuove generazioni a trovare la forza e i valori per vincere i demoni del presente e per edificare un mondo migliore. Per questo verrà data lettura di alcune pagine del libro ‘Il tempo dei nuovi eroi’ di Oscar di Montigny, dove l’autore percorre le vie che possono portare l’umanità verso una epoca nuova costruita dagli eroi di tutti i giorni, persone che credono nella solidarietà e nel rispetto del prossimo, che vogliono donare un futuro migliore ai figli, persone che nel sacrificio e nell’opera quotidiana diventano eroi generosi e umili come i Giusti delle Nazioni.“I centinaia di Giusti italiani furono definiti coloro i quali, in quegli anni bui della storia della nostra specie, hanno trovato, nella capacità di scegliere tra bene e male, il coraggio e la forza di rischiare la loro vita per salvare migliaia di altre vite. Nella tradizione mistica ebraica i Giusti vivono sulla Terra senza essere consapevoli della loro natura speciale. Nessuno li conosce, come se vivessero nascosti, ma in ogni momento della storia la loro presenza assicura lesistenza del pianeta. Mentre la maggior parte delle persone si preoccupava per la propria incolumità e quella delle proprie famiglie, loro si prodigarono per degli sconosciuti, definiti come nemici dell’umanità dalla propaganda nazifascista. Erano spinti ad agire da valori che non dipendevano dal consenso di altri, ma dalla convinzione di essere nel giusto, di dover salvare dei fratelli, di non poter agire diversamente. Compresero e condivisero le sofferenze e il dramma del popolo ebraico. Non potevano accettare che i persecutori nazisti continuassero a compiere il male assoluto contro bambini, donne e uomini innocenti. Scelsero senza timore di difenderli.”Recitate queste parole dalla Gandini, nel corso dello spettacolo toccava a me, ed è stato emozionantissimo! Prima di ieri sera io non avevo mai riletto nemmeno una frase del mio libro dopo averlo dato alle stampe; non so, …forse per stanchezza, ma mai l’avevo riletto da quando mi consegnarono la prima copia nei primi giorni di Settembre dell’anno scorso. E poiché non avevo nemmeno voluto sapere quali pagine avessero scelto, mi sono trovato su un palco davanti a quattrocento persone, sotto un cono di luce bianco che mi accecava totalmente, a rileggermi in commemorazione di persone buone che si erano immolate in forma assoluta all’idea assoluta del Bene assoluto: il diritto alla vita. Ed ho avuto un istante di consapevolezza: i Nuovi Giusti sono più che mai necessari in questo nuovo tempo, e non dovranno più essere coloro i quali salveranno delle anime dal male, o almeno non solo questo; oggi servono dei Nuovi Giusti, esseri umani che vivano la propria vita con una tale qualità, intensità, profondità e verità, da non consentire al male nemmeno di manifestarsi, sbarrando per sempre la porta dietro cui esso risiede. Uomini e donne che comprendano che noi non siamo esseri umani che vivono un’esperienza spirituale ma esseri spirituali che vivono un’esperienza umana. “I GIUSTI”  Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.Chi è contento che sulla terra esista la musica.Chi scopre con piacere una etimologia.Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.Il ceramista che intuisce un colore e una forma.Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.Chi accarezza un animale addormentato.Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo. (Jorge Luis Borges)





martedì 17 gennaio 2017

Facciamo silenzio, prima di ascoltare la Parola, perché i nostri pensieri sono già rivolti verso la Parola. Facciamo silenzio, dopo l'ascolto della Parola, perché questa ci parli ancora, vivi e dimori in noi. Facciamo silenzio la mattina presto, perché Dio deve avere la prima parola. Facciamo silenzio prima di coricarci, perché l'ultima Parola appartenga a Dio. Facciamo silenzio solo per amore della Parola.

Una foto unica scattata da Mehmet Gokygit in Turchia. Senza parole!

Il Tempo - Dietrich Bonhoeffer

Essendo il tempo 
il bene più prezioso che ci sia dato,
perché il meno recuperabile,
ogni volta che
ci voltiamo indietro a guardare
ci rende inquieti l'idea del tempo
eventualmente perduto.
Perduto sarebbe il tempo
in cui non avessimo vissuto da uomini,
non avessimo fatto esperienze,
imparato, operato, goduto e sofferto.
Tempo perduto è
 
il tempo non riempito, vuoto.
La Parola di Dio reclama il mio tempo.
Dio stesso è entrato nel tempo,
e vuole che io gli dia il mio tempo.
Essere cristiani
 
non è questione di un attimo
 
ma richiede tempo.



Se non troviamo il coraggio di ritrovare un autentico senso per le distanze umane e quindi la forza di lottare personalmente per esse, ci perdiamo nell’anarchia dei valori umani. La sfacciataggine la cui origine è la mancanza di rispetto delle distanze umane, è la caratteristica della gente volgare. L’insicurezza interiore, il mercanteggiare e il mendicare per la benevolenza degli sfacciati, cioè l’adeguarsi alle persone volgari può portare soltanto alla propria ‘volgarizzazione’. Quando si dimentica ciò che si deve a se stessi e ciò che si deve agli altri, quando la sensibilità per le qualità umane e la capacità di tenere le distanze si spegne, il caos è vicino. Laddove nel nome della comodità materiale si accetta di farsi sfiorare dalla sfacciataggine, permettendo al caos di rompere l’argine, si è ormai rinunciato a se stessi e quindi si è diventati 
colpevoli nei confronti di tutta la comunità. In altre epoche è stato il compito del cristianesimo testimoniare l’uguaglianza degli uomini; il compito del cristianesimo oggi è quello di difendere appassionatamente il rispetto per le distanze umane e lottare per le qualità umane. E’ necessario mettere in conto il fraintendimento dell’egoismo e il sospetto che questo atteggiamento sia dovuto a uno spirito asociale. Questi sono sempre gli stessi rimproveri delle persone volgari contro l’ordine. Chi cede su questo punto, non comprende di che cosa si tratta e, probabilmente, i rimproveri sono giustificati. Tutte le classi sociali sono entrate in un processo di volgarizzazione, al contempo però assistiamo alla nascita di una nuova nobiltà dello spirito che unisce una cerchia di uomini provenienti da tutte le classi sociali.
Questa nobiltà sorge dal sacrificio e si manifesta tramite il coraggio e la consapevolezza di ciò che si deve a se stessi e agli altri. La sua condicio sine qua non è il rispetto che un individuo prova per se stesso e per chi sta sopra e sotto di lui. E necessario quindi ritrovare momenti di qualità e stabilire un ordine sulla base della qualità. La qualità è il più grande nemico di ogni forma di massificazione. A livello sociale significa la rinuncia ad ogni forma di carrierismo e protagonismo, lo sguardo libero, sia in alto, sia in basso, innanzitutto riguardo alla scelta dei propri amici intimi, la gioia della vita nascosta e il coraggio della vita pubblica. Culturalmente la ricerca della qualità si esprime nel ritorno dalla radio e dal giornale al libro, dalla frenesia al silenzio e alla calma, dalla dispersione al raccoglimento, dall’esteriorità all’interiorità, dal virtuosismo all’arte, dallo snobismo alla modestia, dalla smisuratezza alla misura. Le quantità sono in concorrenza l’una con l’altra, le qualità si integrano.





Da:  “Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere.”
Traduzione di 
Stefanie Golisch





Facciamo silenzio,
prima di ascoltare


la Parola,
perché i nostri pensieri
sono già rivolti verso


la Parola.

Facciamo silenzio,
dopo l'ascolto

della Parola,
perché questa ci parli ancora,
vivi e dimori in noi.

Facciamo silenzio
la mattina presto,
perché Dio deve avere la prima parola.


Facciamo silenzio
prima di coricarci,
perché l'ultima Parola
appartenga a Dio.

Facciamo silenzio
solo per amore della Parola.





http://ilnestrosesansespine.blogspot.it/2016/09/da-forze-buone-miracolosamente-accolti.html?m=1
Dietrich Bonhoeffer nato nel 1906, pastore e teologo luterano protestante, morto martire, impiccato sotto il nazismo, nel campo di concentramento di Flossenbùrg all’alba del 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra, quando ormai Hitler era alla fine.

mercoledì 4 maggio 2016

"Grazie..."



Ideario By Dario Vivian - copertina Toni Vedù

Bellezza...


Grazie...
borbottó sospirando .
"Grazie... La tenerezza e una buona parola valgono più dell'elemosina.
Mi hai fatto rivivere".
Anton Cechov - Il duello


Il primo servizio che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo.
Chi non ascolta il fratello  ben presto non saprà neppure ascoltare  Dio.
Dietrich  Bonhoeffer


Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.
Paulo  Coelho


Lettera di un padre ...

Luce...

Tempo...


...
Da ... iPhone!

sabato 26 marzo 2016

Il "silenzio" per mettere Dio al primo posto ...

Da questo post...
Il "silenzio" per mettere Dio al primo posto ...
Ogni nuovo mattino, uscirò per le strade cercando i colori.
Educarsi alla vita interiore. Il silenzio può fare paura, eppure è un compagno discreto a cui attingere per trovare le risposte che spesso cerchiamo negli avvenimenti della vita. Il silenzio non è soltanto assenza di parola ma spazio interiore per accogliere il Verbo della Vita. Dal silenzio, come da terra fertile, fioriscono tutte le virtù.




In una civiltà come la nostra, spesso chiamata "civiltà della comunicazione", ma che di fatto rischia di diventare una "babele", una società della confusione, non è facile creare spazi di silenzio. Si vive immersi nell'inflazione della parola, e quando le parole si moltiplicano, diventano facilmente superficiali; e rendono pure incapaci di ascolto.
 Il silenzio può fare paura, eppure è un compagno discreto a cui attingere per trovare le risposte che spesso cerchiamo negli avvenimenti della vita.

          È necessario il silenzio perché il lavoro diventi missione, le preoccupazioni e le difficoltà diventino paziente attesa, la fatica diventi passione. Ogni costruzione umana significativa ha bisogno di tempo e di silenzio. Il silenzio permette di recuperare noi stessi e di crescere in umanità. È bello il silenzio quando lo si vive come spazio abitato. Il silenzio infatti porta alla scoperta della presenza di Dio in noi, mette le basi della preghiera: «Può pregare con sincerità - insegnava Gandhi - solo colui che è convinto di avere Dio dentro di sé». Il silenzio educa e rafforza nella vigilanza, che è attenzione al vissuto fin nei dettagli, capaci di rivelare la novità che si nasconde persino nella monotonia, nel quotidiano mai banale anche se spesso è banalizzato dalla poca attenzione e da una diffusa superficialità.


          «Nel silenzio è insito un meraviglioso potere di osservazione, di chiarificazione, di concentrazione sulle cose essenziali» (D. Bonhoeffer). 

          In una sua preghiera, Etty Hillesum scrive: «Tutto avviene secondo un ritmo più profondo … che si dovrebbe insegnare ad ascoltare: è la cosa più importante che si può imparare in questa vita. Il silenzio può così essere strada che conduce alla profondità. Ecco perché le grandi donne e i grandi uomini dello spirito hanno amato e vissuto il silenzio».

Silenzio, ascolto, preghiera   
       Una donna del nostro tempo, che ama e vive il silenzio, è madre Anna Maria Canopi, abbadessa e fondatrice dell'abbazia Mater Ecclesiæ sull'isola San Giulio (Orta, Novara).
 Il suo ottantesimo compleanno è stato un'occasione per la sua comunità per raccogliere in un libro , parte delle sue tante riflessioni donate alle numerose persone approdate al monastero, col desiderio di ascoltare "una parola", di ritrovare il silenzio, e con il silenzio se stessi. «Ogni persona che giunge all'abbazia, si trova accolta, tenuta per mano, ascoltata nella sua unicità da un cuore capace di quell'amore gratuito e personale che può nascere soltanto da lunghe ore di silenzio, di adorazione e di preghiera. Solo chi sa essere discepolo del Signore può infatti diventare evangelicamente maestro, nel suo divenire trasparenza dell'unico Maestro».

          È un cammino graduale e paziente di educazione della mente e del cuore, è espressione della bontà del cuore, è dono. Il silenzio è anche frutto di quell'esercizio ascetico che permette di dominare la propria istintività e rende capaci di tacere e parlare al momento opportuno e in modo giusto.          «Per educarci al silenzio - scrive la Canopi - è necessario cominciare a tacere, a disciplinare la lingua, ma non basta, perché fare silenzio non è soltanto non parlare. Dobbiamo riempirci del silenzio che coincide con il Verbo di Dio, Verbo silente, e poi parlare attingendo da quella sorgente; allora le parole sono calme, sono essenziali, sono buone, sono vere, sono belle, sono creatrici. Le parole che scaturiscono dal silenzio, cioè da Dio, partecipano della stessa creatività di Dio, sono feconde di vita» .
          La vita interiore richiede l'uso della ragione e della volontà, ha bisogno di discernimento e di azione, tuttavia al centro dello spirito sta qualcosa di semplice e radicale da cui dipende l'educabilità vera ed efficace del cuore: silenzio, ascolto, preghiera. Non sono solo atti tipici della vita religiosa e monastica, ma primi e fondamentali passi dell'esperienza umana come tale. Per parlare con libertà e coscienza, bisogna sapersi educare al silenzio, inteso come una predisposizione all'ascolto profondo di se stessi, del prossimo e di Dio.
        
  Dietrich Bonhoeffer così esprimeva le motivazioni del silenzio raccomandato a ogni cristiano che voglia crescere nella vita spirituale: 
«Facciamo silenzio prima di ascoltare la Parola, perché i nostri pensieri sono già rivolti verso la Parola. Facciamo silenzio dopo l'ascolto della Parola, perché questa ci parla ancora, vive e dimora in noi. Facciamo silenzio la mattina presto, perché Dio deve avere la prima Parola, e facciamo silenzio prima di coricarci perché l'ultima Parola appartiene a Dio. Facciamo silenzio solo per amore della Parola». E Ildegarda di Bingen diceva: «Dio ci dà volentieri appuntamento nella casa del silenzio».

Espressione del primato di Dio          Il silenzio non è soltanto assenza di parola - anche se esige una limitazione nell'uso della parola - ma spazio interiore per accogliere il Verbo della Vita.
«In sostanza, - scrive ancora la Canopi - il silenzio è un'espressione concreta del primato accordato a Dio. Se davvero diamo a Dio il primo posto, se a lui consacriamo le primizie del nostro cuore, a lui rivolgiamo i nostri desideri e lo mettiamo al di sopra di tutte le nostre attese, allora certamente cercheremo di far tacere tutti gli altri rumori, per poter percepire il "mormorio leggero" della sua presenza, per lasciar risuonare in noi solo la sua Parola, che è lui stesso.
          Il silenzio sta alla base dell'educazione dell'uomo. Dal silenzio, come da terra fertile, fioriscono tutte le virtù; senza il silenzio anche le virtù già acquisite diventano scadenti, perdono la loro specifica bellezza, la loro lucentezza e profondità. Non è facile quando si è sempre immersi in ambienti rumorosi e superficiali custodire il raccoglimento ed essere testimoni della Parola che non passa, della purezza del cuore, della vera bellezza della vita. Eppure tale testimonianza è oggi quanto mai urgente".
          Tutti, soprattutto oggi, abbiamo bisogno del silenzio! È dal silenzio che può nascere una parola acuta, penetrante, comunicativa, sensata. Dio preferisce il silenzio, parla all'uomo se sa mettersi in ascolto. Il silenzio è indispensabile! È nel silenzio che s'impara a stare con la gente in modo diverso, a parlare alla gente in modo diverso, a gioire con la gente in modo diverso. Si diventa più lieti e più profondi nello stesso tempo.
          «Più passa il tempo - diceva Gandhi - e più mi accorgo che non riesco ad essere felice senza silenzio, senza preghiera... La preghiera mi ha salvato la vita. Senza di essa sarei pazzo da molto tempo».

Rivestirsi di silenzio 

         Ancora madre Canopi sottolinea quanto sia importante «per la vita spirituale, all'inizio della giornata, attingere da Cristo forza, amore, pace, nutrirsi di lui, ricolmarsi di lui. Un cristiano - tanto più se consacrato - dovrebbe sempre essere riconoscibile per una "qualità" diversa di essere: qualunque cosafaccia, dovrebbe lasciar trasparire la sua relazione profonda con il Signore. Qualcosa di divino dovrebbe irradiarsi dal suo modo di essere, di agire, di pensare, al punto da costituire nel mondo un segno del trascendente e un docile strumento nelle mani del Signore per educare gli altri alla purezza, alla finezza spirituale, alla delicatezza dei sentimenti».
Siamo in un'epoca dove si parla facilmente in modo volgare, ma tale modo di esprimersi dimostra che non c'è cuore puro, che manca il gusto della vera bellezza. Un cuore non educato al vero, al buono, al bello, vale a dire alla santità, è un cuore non ancora evangelizzato e perciò incapace di evangelizzare.
          «La Vergine Maria può esserci anche in questo di modello e di aiuto. In lei, concepita senza peccato, tutto è sempre stato compostezza, silenzio e pace. È la bellezza pura e santa che, come terra umile e tutta aperta alla fecondazione della grazia, genera il Verbo. Ella è insieme la Vergine del silenzio e dell'ascolto, la Madre del Verbo e la Madre del bell'Amore, la Regina della Pace. Guardando a lei, ognuno può chiedersi come, nella propria situazione, possa fare qualcosa di più per coltivare il silenzio e per aiutare gli altri a scoprirne la bellezza».

Silenzio e Parola

           Per stare alla presenza di Dio, in ascolto della sua Parola, bisogna innanzitutto mettersi in stato di silenzio. «Taccia, davanti a lui, tutta la terra» esclama il profeta Abacuc (2,20). Taccia tutta la terra, tacciano tutti gli uomini, tacciano tutte le creature, tacciano i nostri cuori, i nostri pensieri... per ascoltare il Signore che è Parola di amore e suscita sempre "cose nuove".
          Un analogo invito al silenzio si trova nei Salmi: «Sta' in silenzio davanti al Signore e spera in lui» (Sal 37,7). Il silenzio è fonte di speranza, espressione di abbandono fiducioso.
Il profeta Osea ci mostra come il silenzio sia fondamentale perché sia vera la relazione con Dio. Israele ha violato l'alleanza nuziale con il suo Signore, e il Signore, vuole portarlo a conversione, vuole risvegliare l'amore genuino degli inizi.
          "Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» (Os 2,16). La condurrò lontano dalla vita tumultuosa, la condurrò in un luogo di silenzio e là, quando il suo cuore sarà in silenzio, le parlerò ed essa saprà ascoltarmi. Allora le toglierò gli idoli che aveva sulla bocca e nel cuore e farò con lei un'alleanza nuova: Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore" (Os 2,21-22).
          C'è una relazione profonda fra silenzio e purezza di cuore, come pure tra silenzio e carità, tra silenzio e preghiera. Soltanto dove regna il silenzio possono fiorire la Parola, la preghiera e la carità. Solo nel silenzio è possibile far crescere uno spazio interiore per accogliere il Verbo della Vita e trasmetterlo come Parola che dà vita.

(Teologo Borèl) Aprile 2012 - autore: Gellini Anna Maria


PROMEMORIA 

Tre poesie di Dietrich Bonhoeffer

Chi sono? Cristiani e pagani. Luce

Parole di vita

Spiritualità, preghiere, testimonianze...



etty  
«Penso anche alla figura di Etty Hillesum, una giovane olandese di origine ebraica che morirà ad Auschwitz. Inizialmente lontana da Dio, lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e scrive: "Un pozzo molto profondo è dentro di me. E Dio c’è in quel pozzo. Talvolta mi riesce di raggiungerlo, più spesso pietra e sabbia lo coprono: allora Dio è sepolto. Bisogna di nuovo che lo dissotterri" (Diario, 97). Nella sua vita dispersa e inquieta, ritrova Dio proprio in mezzo alla grande tragedia del Novecento, la Shoah. Questa giovane fragile e insoddisfatta, trasfigurata dalla fede, si trasforma in una donna piena di amore e di pace interiore, capace di affermare: "Vivo costantemente in intimità con Dio"» (Benedetto XVI, Udienza generale 13 febbraio 2013).
(NB. Dal n. 6 la ricerca è condotta sul DIARIO integrale di Etty Hillesum)