sabato 12 ottobre 2013

"Maria ha concepito Gesù nella fede e poi nella carne, quando ha detto “sì” all’annuncio che Dio le ha rivolto mediante l’Angelo..."

Atto di Affidamento a Maria

Beata Maria Vergine di Fatima,
con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna
uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni
che ti dicono beata.

Celebriamo in te le grandi opere di Dio,
che mai si stanca di chinarsi con misericordia sull’umanità,
afflitta dal male e ferita dal peccato,
per guarirla e per salvarla.

Accogli con benevolenza di Madre
l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,
dinanzi a questa tua immagine a noi tanto cara.

Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.

Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo
e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.

Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene;
ravviva e alimenta la fede;
sostieni e illumina la speranza;
suscita e anima la carità;
guida tutti noi nel cammino della santità.

Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione
per i piccoli e i poveri,
per gli esclusi e i sofferenti,
per i peccatori e gli smarriti di cuore:
raduna tutti sotto la tua protezione
e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù.

Amen.
Papa Francesco
Roma, 13 Ottobre 2013



Santuario della Madonna del Divino Amore

"Giornata Mariana" 

Giornata mariana. Roma, 12-13 ottobre 2013

 in collegamento via satellite con dieci santuari nel mondo. Si inizierà dalla basilica di Nuestra Señora de Lujan, a Buenos Aires, per poi passare a Nazareth, Lourdes, Czestochowa, Banneux, Aparecida, Akita, Nairobi, Washington, Vailankanny. 




Catechesi mariana di Papa Francesco:"Maria ha concepito Gesù nella fede e poi nella carne, quando ha detto “sì” all’annuncio che Dio le ha rivolto mediante l’Angelo. Che cosa vuol dire questo? Che Dio non ha voluto farsi uomo ignorando la nostra libertà, ha voluto passare attraverso il libero assenso di Maria, il suo “sì”"

[Text: Italiano, Français, English, Español, Português]
- Il segno (...) indica frasi aggiunte dal Santo Padre e pronunciate a braccio.
Alle ore 17 di questo pomeriggio, in Piazza San Pietro, si è svolto una Celebrazione Mariana nell’ambito della “Giornata Mariana”, indetta in occasione dell’Anno della fede. Alle ore 16 ha inizio la processione - attraverso i vari settori della Piazza - della statua originale della Madonna di Fatima, giunta in aereo dal Portogallo. Sul sagrato la statua della Vergine è accolta alle ore 17 dal Santo Padre Francesco. Dopo l’indirizzo di saluto del Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, S.E. Mons. Rino Fisichella, la luogo l’Intronizzazione della statua della Madonna di Fatima.
A conclusione della preghiera mariana sotto forma di Via Matris, Papa Francesco ha pronunciato la catechesi che pubblichiamo di seguito:
Cari fratelli e sorelle,
Siamo tutti qui, in questo incontro dell’Anno della fede dedicato a Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, Madre nostra. La sua statua, venuta da Fatima, ci aiuta a sentire la sua presenza in mezzo a noi. Maria sempre ci porta a Gesù. E’ una donna di fede, una vera credente. Come è stata la fede di Maria?
1. Il primo elemento della sua fede è questo: la fede di Maria scioglie il nodo del peccato (cfr LG, 56). Che cosa significa? I Padri conciliari hanno ripreso un’espressione di sant’Ireneo che dice: «Il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione con l’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva aveva legato con la sua incredulità, la vergine Maria l’ha sciolto con la sua fede» (Adv. Haer. III, 22, 4).
Il “nodo” della disobbedienza, il “nodo” dell’incredulità. Quando un bambino disobbedisce alla mamma o al papà, potremmo dire che si forma un piccolo “nodo”. Questo succede se il bambino agisce rendendosi conto di ciò che fa, specialmente se c’è di mezzo una bugia; in quel momento non si fida della mamma e del papà. Quante volte succede questo! Allora la relazione con i genitori ha bisogno di essere pulita da questa mancanza e, infatti, si chiede scusa, perché ci sia di nuovo armonia e fiducia. Qualcosa di simile avviene nel nostro rapporto con Dio. Quando noi non lo ascoltiamo, non seguiamo la sua volontà, compiamo delle azioni concrete in cui mostriamo mancanza di fiducia in Lui - e questo è il peccato - si forma come un nodo nella nostra interiorità. Questi nodi ci tolgono la pace e la serenità. Sono pericolosi, perché da più nodi può venire un groviglio, che è sempre più doloroso e sempre più difficile da sciogliere. Ma alla misericordia di Dio nulla è impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia. E Maria, che con il suo “sì” ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre. (...) Potremmo chiederci: quali nodi ci sono nella mia vita? (...) Chiedo a Maria che mi aiuti ad avere fiducia nella misericordia di Dio, per cambiare? (...)
2. Secondo elemento: la fede di Maria dà carne umana a Gesù. Dice il Concilio: «Per la sua fede e la sua obbedienza Ella generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre, senza conoscere uomo, ma sotto l’ombra dello Spirito Santo» (LG, 63). Questo è un punto su cui i Padri della Chiesa hanno molto insistito: Maria ha concepito Gesù nella fede e poi nella carne, quando ha detto “sì” all’annuncio che Dio le ha rivolto mediante l’Angelo. Che cosa vuol dire questo? Che Dio non ha voluto farsi uomo ignorando la nostra libertà, ha voluto passare attraverso il libero assenso di Maria, il suo “sì”. (...)
Ma quello che è avvenuto nella Vergine Madre in modo unico, accade a livello spirituale anche in noi quando accogliamo la Parola di Dio con cuore buono e sincero e la mettiamo in pratica. Succede come se Dio prendesse carne in noi, Egli viene ad abitare in noi, perché prende dimora in coloro che lo amano e osservano la sua Parola. (...)
Domandiamoci: siamo consapevoli di questo? Oppure pensiamo che l’incarnazione di Gesù sia un fatto solo del passato, che non ci coinvolge personalmente? Credere in Gesù significa offrirgli la nostra carne, con l’umiltà e il coraggio di Maria, perché Lui possa continuare ad abitare in mezzo agli uomini; significa offrirgli le nostre mani per accarezzare i piccoli e i poveri; i nostri piedi per camminare incontro ai fratelli; le nostre braccia per sostenere chi è debole e lavorare nella vigna del Signore; la nostra mente per pensare e fare progetti alla luce del Vangelo; soprattutto il nostro cuore per amare e prendere decisioni secondo la volontà di Dio. Tutto questo avviene grazie all’azione dello Spirito Santo. (...)Lasciamoci guidare da Lui!
3. L’ultimo elemento è la fede di Maria come cammino: il Concilio afferma che Maria «ha camminato nel pellegrinaggio della fede» (LG, 58). Per questo lei ci precede in questo pellegrinaggio, ci accompagna e ci sostiene.
In che senso la fede di Maria è stata un cammino? Nel senso che tutta la sua vita è stata seguire il suo Figlio: Lui è la via, Lui è il cammino! Progredire nella fede, avanzare in questo pellegrinaggio spirituale che è la fede, non è altro che seguire Gesù; ascoltarlo e lasciarsi guidare dalle sue parole; vedere come Lui si comporta e mettere i nostri piedi nelle sue orme, avere i suoi stessi sentimenti e atteggiamenti: (...) umiltà, misericordia, vicinanza, ma anche fermo rifiuto dell’ipocrisia, della doppiezza, dell’idolatria. La via di Gesù è quella dell’amore fedele fino alla fine, fino al sacrificio della vita, è la via della croce. Per questo il cammino della fede passa attraverso la croce e Maria l’ha capito fin dall’inizio, quando Erode voleva uccidere Gesù appena nato. Ma poi questa croce è diventata più profonda, quando Gesù è stato rifiutato: (...) allora la fede di Maria ha affrontato l’incomprensione e il disprezzo; quando è arrivata l’“ora” di Gesù, l’ora della passione: allora la fede di Maria è stata la fiammella nella notte. (...) Nella notte del sabato santo Maria ha vegliato. La sua fiammella, piccola ma chiara, è stata accesa fino all’alba della Risurrezione; e quando le è giunta la voce che il sepolcro era vuoto, nel suo cuore è dilagata la gioia della fede, la fede cristiana nella morte e risurrezione di Gesù Cristo. (...) Questo è il punto (...) culminante del cammino della fede di Maria e di tutta la Chiesa. Com’è la nostra fede? Come Maria, la teniamo accesa anche nei momenti difficili, di buio? Ho la gioia della fede? Questa sera, o (...) Maria, (...) ti ringraziamo per la tua fede e rinnoviamo il nostro affidamento a te, Madre della nostra fede. Amen.
FRANCESE
Chers frères et soeurs,
Nous sommes tous ici, en cette rencontre de l’Année de la foi consacrée à Marie, Mère du Christ et de l’Église, notre Mère. Sa statue, venue de Fatima, nous aide à sentir sa présence au milieu de nous. Marie nous conduit toujours à Jésus. Elle est une femme de foi, une vraie croyante. Comment a été la foi de Marie ?
1. Le premier élément de sa foi est celui-ci : la foi de Marie dénoue le noeud du péché (cf. LG, n. 56). Qu’est-ce que cela signifie ? Les Pères conciliaires ont repris une expression de Saint Irénée qui dit : « Le noeud noué par la désobéissance d’Ève a été dénoué par l’obéissance de Marie ; ce que la vierge Ève avait lié par son incrédulité, la vierge Marie l’a délié par sa foi » (Adv. Haer. III, 22, 4).
Le « noeud » de la désobéissance, le « noeud » de l’incrédulité. Quand un enfant désobéit à sa maman ou à son papa, nous pourrions dire que se forme un petit « noeud ». Cela arrive si l’enfant agit en se rendant compte de ce qu’il fait, particulièrement s’il y a un mensonge ; dès lors il n’a confiance ni en sa maman ni en son papa. Que de fois cela arrive ! Alors la relation avec les parents a besoin d’être assainie de cette faute et, en effet, il s’excuse, pour qu’il y ait de nouveau harmonie et confiance. Quelque chose de semblable advient dans notre relation avec Dieu. Quand nous ne l’écoutons pas, ne suivons pas sa volonté, nous accomplissons des actions concrètes par lesquelles nous manifestons un manque de confiance en lui – et c’est le péché – il se forme comme un noeud dans notre être intime. Ces noeuds nous ôtent la paix et la sérénité. Ils sont dangereux, car de plusieurs noeuds peut se former un enchevêtrement, qui est toujours plus douloureux et toujours plus difficile à dénouer.
Mais à la miséricorde de Dieu rien n’est impossible ! Même les noeuds les plus emmêlés se dénouent avec sa grâce. Et Marie, qui, par son « oui », a ouvert la porte à Dieu pour dénouer le noeud de l’ancienne désobéissance, est la mère qui, avec patience et tendresse, nous conduit à Dieu, afin qu’il dénoue les noeuds de notre âme avec sa miséricorde de Père. Nous pourrions nous demander : quels noeuds y-a-t-il dans ma vie ? Est-ce que je demande à Marie de m’aider à avoir confiance en la miséricorde de Dieu, pour changer ?
2. Deuxième élément : la foi de Marie donne chair humaine à Jésus. Le Concile dit : « Par sa foi et son obéissance, elle a engendré sur la terre le propre Fils du Père, et cela sans connaître d’homme, mais couverte de l’ombre du Saint-Esprit » (LG n. 63). C’est un point sur lequel les Pères de l’Église ont beaucoup insisté : Marie a conçu Jésus dans la foi et ensuite dans la chair, quand il a dit « oui » à l’annonce que Dieu lui a adressée par l’intermédiaire de l’Ange. Qu’estce que cela veut dire ? Qu’il n’a pas voulu se faire homme en ignorant notre liberté, il a voulu passer par le libre assentiment de Marie, son « oui ».
Mais ce qui s’est produit dans la Vierge Mère de manière unique, se réalise aussi sur plan spirituel en nous quand nous accueillons la Parole de Dieu avec un coeur bon et sincère et que nous la mettons en pratique. C’est comme si Dieu prenait chair en nous, il vient habiter en nous, car il prend demeure en ceux qui l’aiment et observent sa Parole.
Demandons-nous : sommes-nous conscients de cela ? Ou bien pensons-nous que l’incarnation de Jésus est seulement un fait du passé, qui ne nous engage pas personnellement ? Croire en Jésus signifie lui offrir notre chair, avec l’humilité et le courage de Marie, pour qu’il puisse continuer d’habiter au milieu des hommes ; croire en Jésus signifie lui offrir nos mains pour caresser les petits et les pauvres ; nos pieds pour aller à la rencontre de nos frères ; nos bras pour soutenir celui qui est faible et travailler dans la vigne du Seigneur ; notre esprit pour penser et faire des projets à la lumière de l’Évangile ; surtout notre coeur pour aimer et prendre des décisions selon la volonté de Dieu. Tout cela se réalise grâce à l’action de l’Esprit Saint. Laissons-nous guider par Lui !
3. Le dernier élément est la foi de Marie comme une marche : le Concile affirme que Marie « avança dans son pèlerinage de foi » (LG, n. 58). C’est pourquoi elle nous précède dans ce pèlerinage, elle nous accompagne et nous soutient. Dans quel sens la foi de Marie a été une marche ? Dans le sens que, toute sa vie, elle a suivi son Fils : c’est lui la route, c’est lui le chemin ! Progresser dans la foi, avancer dans ce pèlerinage spirituel qu’est la foi, n’est autre que suivre Jésus ; l’écouter et se laisser guider par ses paroles ; voir comment il se comporte et mettre nos pieds dans ses pas, avoir ses sentiments et ses attitudes mêmes : humilité, miséricorde, proximité, mais aussi ferme refus de l’hypocrisie, de la duplicité, de l’idolâtrie. Le chemin de Jésus est celui de l’amour fidèle jusqu’au bout, jusqu’au sacrifice de sa vie, c’est le chemin de la croix. C’est pourquoi le chemin de la foi passe par la croix et Marie l’a compris dès le début, quand Hérode voulait tuer Jésus qui venait de naître. Mais ensuite, cette croix est devenue plus profonde, quand Jésus a été rejeté : alors la foi de Marie a fait face à l’incompréhension et au mépris ; quand est arrivée l’« heure » de Jésus, l’heure de la passion : alors la foi de Marie a été la petite flamme dans la nuit. Dans nuit du samedi-saint Marie a veillé. Sa petite flamme, petite mais claire, a été allumée dès l’aube de la Résurrection ; et quand elle a appris que le tombeau était vide, dans son coeur a débordé la joie de la foi, la foi chrétienne en la mort et résurrection de Jésus Christ. C’est le point culminant de la marche de la foi de Marie et de toute l’Église. Comment est notre foi ? Comme Marie la tenons-nous allumée même aux moments difficiles, de ténèbres ? Ai-je la joie de la foi ? Ce soir, ô Marie, nous te remercions pour ta foi et nous renouvelons notre confiance en toi, Mère de notre foi.
INGLESE
Dear Brothers and Sisters,
We are all gathered for this event of the Year of Faith devoted to Mary, Mother of Christ and of the Church, our Mother. The statue of Our Lady, which has come from Fatima, helps us to feel her presence in our midst. Mary always brings us to Jesus. She is a woman of faith, a true believer. What was Mary’s faith like?
1. The first aspect of her faith is this: Mary’s faith unties the knot of sin (cf. Lumen Gentium, 56). What does that mean? The Fathers of the Second Vatican Council took up a phrase of Saint Irenaeus, who states that “the knot of Eve’s disobedience was untied by the obedience of Mary; what the virgin Eve bound by her unbelief, the Virgin Mary loosened by her faith” (Adversus Haereses, III, 22, 4).
The “knot” of disobedience, the “knot” of unbelief. When children disobey their parents, we can say that a little “knot” is created. This happens if the child acts with an awareness of what he or she is doing, especially if there is a lie involved. At that moment, they break trust with their parents. How often does this happen! Then the relationship with their parents needs to be purified of this fault; the child has to ask forgiveness so that harmony and trust can be restored. Something of the same sort happens in our relationship with God. When we do not listen to him, when we do not follow his will, we do concrete things that demonstrate our lack of trust in him – for that is what sin is – and a kind of knot is created deep within us. These knots take away our peace and serenity. They are dangerous, since many knots can form a tangle which gets more and more painful and difficult to undo.
But nothing is impossible for God’s mercy! Even the most tangled knots are loosened by his grace. And Mary, whose “yes” opened the door for God to undo the knot of the ancient disobedience, is the Mother who patiently and lovingly brings us to God, so that he can untangle the knots of our soul by his fatherly mercy. We might ask ourselves: What knots do I have in my life? Do I ask Mary to help me trust in God’s mercy, in order to change?
2. A second aspect is that Mary’s faith gave human flesh to Jesus. As the Council says: “Through her faith and obedience, she gave birth on earth to the very Son of the Father, without knowing man but by the overshadowing of the Holy Spirit” (Lumen Gentium, 63). This was a point on which the Fathers of the Church greatly insisted: Mary first conceived Jesus in faith and then in the flesh, when she said “yes” to the message God gave her through the angel. What does this mean? It means that God did not want to become man by ignoring our freedom; he wanted to pass through Mary’s free assent, her “yes”.
But what took place most singularly in the Virgin Mary also takes place within us, spiritually, when we receive the word of God with a good and sincere heart and put it into practice. It is as if God takes flesh within us; he comes to dwell in us, for he dwells in all who love him and keep his word.
Let us ask ourselves: Do we think about this? Or do we think that Jesus’ incarnation is simply a past event which has nothing to do with us personally? Believing in Jesus means giving him our flesh with the humility and courage of Mary, so that he can continue to dwell in our midst. It means giving him our hands, to caress the little ones and the poor; our feet, to go forth and meet our brothers and sisters; our arms, to hold up the weak and to work in the Lord’s vineyard, our minds, to think and act in the light of the Gospel; and especially our hearts, to love and to make choices in accordance with God’s will. All this happens thanks to the working of the Holy Spirit. Let us be led by him!
3. The third aspect is Mary’s faith as a journey. The Council says that Mary “advanced in her pilgrimage of faith” (Lumen Gentium, 58). In this way she precedes us on this pilgrimage, she accompanies and sustains us.
How was Mary’s faith a journey? In the sense that her entire life was to follow her Son: he is the way, he is the path! To press forward in faith, to advance in the spiritual pilgrimage which is faith, is nothing other than to follow Jesus; to listen to him and be guided by his words; to see how he acts and to follow in his footsteps; to have his same sentiments of humility, mercy, closeness to others, but also his firm rejection of hypocrisy, duplicity and idolatry. The way of Jesus is the way of a love which is faithful to the end, even unto sacrificing one’s life; it is the way of the cross. The journey of faith thus passes through the cross. Mary understood this from the beginning, when Herod sought to kill the newborn Jesus. But then this experience of the cross became deeper when Jesus was rejected and Mary’s faith encountered misunderstanding and contempt, and when Jesus’ “hour” came, the hour of his passion, when Mary’s faith was a little flame burning in the night. Through the night of Holy Saturday, Mary kept watch. Her flame, small but bright, remained burning until the dawn of the resurrection. And when she received word that the tomb was empty, her heart was filled with the joy of faith: Christian faith in the death and resurrection of Jesus Christ. This was the culmination of Mary’s journey of faith, and that of the whole Church. What is our faith like? Like Mary, do we keep it burning even at times of difficulty and darkness? Do I have the joy of faith?
This evening, O Mary, we thank you for our faith, and we renew our entrustment to you, Mother of our faith. 
SPAGNOLO 
Queridos hermanos y hermanas
Estamos aquí, en este encuentro del Año de la fe dedicado a María, Madre de Cristo y de la Iglesia, Madre nuestra. Su imagen, traída desde Fátima, nos ayuda a sentir su presencia entre nosotros. María siempre nos lleva a Jesús. Es una mujer de fe, una verdadera creyente. ¿Cómo es la fe de María?
1. El primer elemento de su fe es éste: La fe de María desata el nudo del pecado (cf. LG, 56). ¿Qué significa esto? Los Padres conciliares han tomado una expresión de san Ireneo que dice así: «El nudo de la desobediencia de Eva lo desató la obediencia de María. Lo que ató la virgen Eva por su falta de fe, lo desató la Virgen María por su fe» (Adv. Haer., III, 22, 4). El «nudo» de la desobediencia, el «nudo» de la incredulidad. Cuando un niño desobedece a su madre o a su padre, podríamos decir que se forma un pequeño «nudo». Esto sucede si el niño actúa dándose cuenta de lo que hace, especialmente si hay de por medio una mentira; en ese momento no se fía de la mamá o del papá. ¡Cuántas veces pasa esto! Entonces, la relación con los padres necesita ser limpiada de esta falta y, de hecho, se pide perdón para que haya de nuevo armonía y confianza. Algo parecido ocurre en nuestras relaciones con Dios. Cuando no lo escuchamos, no seguimos su voluntad, cometemos actos concretos en los que mostramos falta de confianza en él – y esto es pecado –, se forma como un nudo en nuestra interioridad. Estos nudos nos quitan la paz y la serenidad. Son peligrosos, porque varios nudos pueden convertirse en una madeja, que siempre es más doloroso y más difícil de deshacer. Pero para la misericordia de Dios nada es imposible. Hasta los nudos más enredados se deshacen con su gracia. Y María, que con su «sí» ha abierto la puerta a Dios para deshacer el nudo de la antigua desobediencia, es la madre que con paciencia y ternura nos lleva a Dios, para que él desate los nudos de nuestra alma con su misericordia de Padre. Podríamos preguntarnos: ¿Cuáles son los nudos que hay en mi vida? ¿Pido a María que me ayude a tener confianza en la misericordia de Dios para cambiar?
2. Segundo elemento: la de fe de María da carne humana a Jesús. Dice el Concilio: «Por su fe y obediencia engendró en la tierra al Hijo mismo del Padre, ciertamente sin conocer varón, cubierta con la sombra del Espíritu Santo» (LG, 63). Este es un punto sobre el que los Padres de la Iglesia han insistido mucho: María ha concebido a Jesús en la fe, y después en la carne, cuando ha dicho «sí» al anuncio que Dios le ha dirigido mediante el ángel. ¿Qué quiere decir esto? Que Dios no ha querido hacerse hombre ignorando nuestra libertad, ha querido pasar a través del libre consentimiento de María, de su «sí». Pero lo que ha ocurrido en la Virgen Madre de manera única, también nos sucede a nosotros a nivel espiritual cuando acogemos la Palabra de Dios con corazón bueno y sincero y la ponemos en práctica. Es como si Dios adquiriera carne en nosotros. Él viene a habitar en nosotros, porque toma morada en aquellos que le aman y cumplen su Palabra. Preguntémonos: ¿Somos conscientes de esto? ¿O tal vez pensamos que la encarnación de Jesús es sólo algo del pasado, que no nos concierne personalmente? Creer en Jesús significa ofrecerle nuestra carne, con la humildad y el valor de María, para que él pueda seguir habitando en medio de los hombres; significa ofrecerle nuestras manos para acariciar a los pequeños y a los pobres; nuestros pies para salir al encuentro de los hermanos; nuestros brazos para sostener a quien es débil y para trabajar en la viña del Señor; nuestra mente para pensar y hacer proyectos a la luz del Evangelio; y, sobre todo, nuestro corazón para amar y tomar decisiones según la voluntad de Dios. Todo esto acontece gracias a la acción del Espíritu Santo. Dejémonos guiar por él.
3. El último elemento es la fe de María como camino: El Concilio afirma que María «avanzó en la peregrinación de la fe» (LG, 58). Por eso ella nos precede en esta peregrinación, nos acompaña y nos sostiene. ¿En qué sentido la fe de María ha sido un camino? En el sentido de que toda su vida fue un seguir a su Hijo: él es la vía, él es el camino. Progresar en la fe, avanzar en esta peregrinación espiritual que es la fe, no es sino seguir a Jesús; escucharlo y dejarse guiar por sus palabras; ver cómo se comporta él y poner nuestros pies en sus huellas, tener sus mismos sentimientos y actitudes: humildad, misericordia, cercanía, pero también un firme rechazo de la hipocresía, de la doblez, de la idolatría. La vía de Jesús es la del amor fiel hasta el final, hasta el sacrificio de la vida; es la vía de la cruz. Por eso, el camino de la fe pasa a través de la cruz, y María lo entendió desde el principio, cuando Herodes quiso matar a Jesús recién nacido. Pero después, esta cruz se hizo más pesada, cuando Jesús fue rechazado: la fe de María afrontó entonces la incomprensión y el desprecio; y cuando llegó la «hora» de Jesús, la hora de la pasión: la fe de María fue entonces la lamparilla encendida en la noche. María veló durante la noche del sábado santo. Su llama, pequeña pero clara, estuvo encendida hasta el alba de la Resurrección; y cuando le llegó la noticia de que el sepulcro estaba vacío, su corazón quedó henchido de la alegría de la fe, la fe cristiana en la muerte y resurrección de Jesucristo. Este es el punto culminante del camino de la fe de María y de toda la Iglesia. ¿Cómo es nuestra fe? ¿La tenemos encendida como María también en los momentos difíciles, de oscuridad? ¿Tengo la alegría de la fe? Esta tarde, María, te damos gracias por tu fe y renovamos nuestra entrega a ti, Madre de nuestra fe.
PORTOGHESE 
Amados irmãos e irmãs, 
Reunimo-nos aqui, neste encontro do Ano da Fé dedicado a Maria, Mãe de Cristo e da Igreja, nossa Mãe. A sua imagem, vinda de Fátima, ajuda-nos a sentir a sua presença no meio de nós. Maria leva-nos sempre a Jesus. É uma mulher de fé, uma verdadeira crente. Como foi a fé de Maria?
1. O primeiro elemento da sua fé é este: a fé de Maria desata o nó do pecado (cf. LG, 56). Que significa isto? Os Padres conciliares retomaram uma expressão de Santo Ireneu, que diz: «O nó da desobediência de Eva foi desatado pela obediência de Maria; aquilo que a virgem Eva atara com a sua incredulidade, desatou-o a virgem Maria com a sua fé» (Adv. Haer. III, 22, 4). O «nó» da desobediência, o "nó" da incredulidade. Poderíamos dizer, quando uma criança desobedece à mãe ou ao pai, que se forma um pequeno «nó». Isto sucede, se a criança se dá conta do faz, especialmente se há pelo meio uma mentira; naquele momento, não se fia da mãe e do pai. Isto acontece tantas vezes! Então a relação com os pais precisa de ser limpa desta falta e, de facto, pede-se desculpa para que haja de novo harmonia e confiança. Algo parecido acontece no nosso relacionamento com Deus. Quando não O escutamos, não seguimos a sua vontade e realizamos acções concretas em que demonstramos falta de confiança n’Ele – isto é o pecado –, forma-se uma espécie de nó dentro de nós. Estes nós tiram-nos a paz e a serenidade. São perigosos, porque de vários nós pode resultar um emaranhado, que se vai tornando cada vez mais penoso e difícil de desatar.
Mas, para a misericórdia de Deus, nada é impossível! Mesmo os nós mais complicados desatam-se com a sua graça. E Maria, que, com o seu «sim», abriu a porta a Deus para desatar o nó da desobediência antiga, é a mãe que, com paciência e ternura, nos leva a Deus, para que Ele desate os nós da nossa alma com a sua misericórdia de Pai. Poderíamos interrogar-nos: Quais são os nós que existem na minha vida? Para mudar, peço a Maria que me ajude a ter confiança na misericórdia de Deus?
2. Segundo elemento: a fé de Maria dá carne humana a Jesus. Diz o Concílio: «Acreditando e obedecendo, gerou na terra, sem ter conhecido varão, por obra e graça do Espírito Santo, o Filho do eterno Pai» (LG, 63). Este é um ponto em que os Padres da Igreja insistiram muito: Maria primeiro concebeu Jesus na fé e, depois, na carne, quando disse «sim» ao anúncio que Deus lhe dirigiu através do Anjo. Que significa isto? Significa que Deus não quis fazer-Se homem, ignorando a nossa liberdade, quis passar através do livre consentimento de Maria, do seu «sim».
Entretanto aquilo que aconteceu de uma forma única na Virgem Mãe, sucede a nível espiritual também em nós, quando acolhemos a Palavra de Deus com um coração bom e sincero, e a pomos em prática. É como se Deus tomasse carne em nós: Ele vem habitar em nós, porque faz morada naqueles que O amam e observam a sua palavra.
Perguntemo-nos: Estamos nós conscientes disto? Ou pensamos que a encarnação de Jesus é um facto apenas do passado, que não nos toca pessoalmente? Crer em Jesus significa oferecer- Lhe a nossa carne, com a humildade e a coragem de Maria, para que Ele possa continuar a habitar no meio dos homens; significa oferecer-Lhe as nossas mãos, para acariciar os pequeninos e os pobres; os nossos pés, para ir ao encontro dos irmãos; os nossos braços, para sustentar quem é fraco e trabalhar na vinha do Senhor; a nossa mente, para pensar e fazer projectos à luz do Evangelho; e sobretudo o nosso coração, para amar e tomar decisões de acordo com a vontade de Deus. Tudo isto acontece graças à acção do Espírito Santo. Deixemo-nos guiar por Ele! 3. O último elemento é a fé de Maria como caminho: o Concílio afirma que Maria «avançou pelo caminho da fé» (LG, 58). Por isso, Ela nos precede neste caminho, nos acompanha e sustenta.
Em que sentido a fé de Maria foi um caminho? No sentido de que toda a sua vida foi seguir o seu Filho: Ele é a estrada, Ele é o caminho! Progredir na fé, avançar nesta peregrinação espiritual que é a fé, não é senão seguir a Jesus; ouvi-Lo e deixar-se guiar pelas suas palavras; ver como Ele se comporta e pôr os pés nas suas pegadas, ter os próprios sentimentos e atitudes d’Ele: humildade, misericórdia, solidariedade, mas também firme repulsa da hipocrisia, do fingimento, da idolatria. O caminho de Jesus é o do amor fiel até ao fim, até ao sacrifício da vida: é o caminho da cruz. Por isso, o caminho da fé passa através da cruz, e Maria compreendeu-o desde o princípio, quando Herodes queria matar Jesus recém-nascido. Mas, depois, esta cruz tornou-se mais profunda, quando Jesus foi rejeitado: então a fé de Maria enfrentou a incompreensão e o desprezo; quando chegou a «hora» de Jesus, a hora da paixão: então a fé de Maria foi a chamazinha na noite. Na noite de Sábado Santo, Maria esteve de vigia. A sua chamazinha, pequena mas clara, esteve acesa até ao alvorecer da Ressurreição; e quando lhe chegou a notícia de que o sepulcro estava vazio, no seu coração alastrou-se a alegria da fé, a fé cristã na morte e ressurreição de Jesus Cristo. Este é o ponto culminante do caminho da fé de Maria e de toda a Igreja. Como está a nossa fé? Temo-la, como Maria, acesa mesmo nos momentos difíceis, de escuridão? Tenho a alegria da fé?



Esta noite, ó Maria, nós Te agradecemos pela tua fé e renovamos a nossa entrega a Ti, Mãe da nossa fé. y .

Con lo sguardo della misericordia



Il vescovo di Leiria-Fátima sul pellegrinaggio della statua mariana in piazza San Pietro. 


(Nicola Gori) La statua della Madonna di Fátima giunge in Vaticano sabato 12 ottobre, in occasione della giornata mariana dell’Anno della fede. Ad accoglierla è Papa Francesco, che nel pomeriggio presiede in piazza San Pietro un incontro di preghiera e all’indomani celebra la messa, a conclusione della quale pronuncia l’atto di affidamento a Maria. Ne abbiamo parlato con monsignor António Augusto dos Santos Marto, vescovo di Leiria-Fátima, che in questa intervista al nostro giornale ripropone il senso del messaggio della Vergine: la storia può essere cambiata con la preghiera e con la conversione.

Quale il significato del gesto del Pontefice?
Nella lettera che l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione per la Nuova Evangelizzazione, mi ha scritto in occasione di questo avvenimento si legge: «È un vivo desiderio del Santo Padre che la Giornata Mariana possa avere come speciale segno una delle icone mariane fra le più significative per i cristiani di tutto il mondo e, per questo motivo, abbiamo pensato all’amata statua originale della Madonna di Fátima». È in questo contesto che il Papa compirà l’atto di affidamento a Maria e, in particolare, al suo cuore immacolato, che si è manifestato a Fátima come il grande simbolo della tenerezza e della misericordia di Dio. Si tratta di un atto di affidamento a Dio mediante il cuore di Maria, contemplata nella sua maternità, nell’amore e nella misericordia. Allo stesso tempo, questo gesto ci impegna nel nostro cammino che conduce al cuore di Dio.
Papa Francesco ripete un atto già compiuto da alcuni suoi predecessori. Perché la Chiesa sente il bisogno di rinnovare l’affidamento alla Vergine?
La Chiesa avverte questo bisogno soprattutto nei momenti più bui e minacciosi della storia, affinché trionfi la luce, la grazia e la pace di Dio tra gli uomini. In particolare, il Santo Padre desidera risvegliare nella Chiesa la certezza della potenza salvifica di Cristo davanti alle difficoltà e alle sofferenze dell’umanità.
Il primo atto del pontificato di Bergoglio è stata la preghiera alla basilica di Santa Maria Maggiore. C’è un filo mariano che percorre il suo magistero?
La spiritualità mariana di Papa Francesco si rivela chiaramente dalle sue parole e particolarmente dai suoi gesti molto eloquenti. L’abbiamo visto sia all’inizio del pontificato, nella visita a Santa Maria Maggiore, sia durante il viaggio in Brasile, nella visita alla basilica di Aparecida nel Brasile. Nei suoi atti traspare l’affetto del figlio verso la madre, ma anche l’affetto del vescovo di Roma e del Papa verso la madre della Chiesa.
L’apertura ai poveri e agli ultimi passa anche attraverso il culto mariano?
Certamente. Lo vediamo nella visitazione di Maria a Elisabetta e nel cantico del Magnificat. Questo cantico, in particolare, ci mostra come Dio fa grandi cose nei poveri, in chi è abbandonato, in chi sembra perduto.
Benedetto XVI, durante la sua visita al santuario portoghese nel maggio 2010, disse che «la missione profetica di Fátima» non si è ancora conclusa. Qual è il senso di questa missione nell’epoca attuale?
Fátima ci insegna che la storia può essere cambiata attraverso la preghiera, la conversione, l’offerta di se stessi, la riparazione del peccato del mondo, la solidarietà nella comunione dei santi. In sintesi, che è possibile sconfiggere il male a partire dalla nostra conversione a Dio. Fátima ci offre, pertanto, un programma di vita spirituale attorno alla devozione al cuore immacolato di Maria: ci dà lo sguardo e il cuore per contemplare la misericordia di Dio come forza e limite al potere del male nel mondo.
La figura di Maria può aiutare anche ad approfondire e valorizzare il ruolo della donna nella Chiesa, come ha chiesto il Santo Padre?
Giovanni Paolo II, in un discorso alla Curia romana del 1987, affermava citando Hans Urs von Balthasar: «Maria è “regina degli apostoli”, senza pretendere per sé i poteri apostolici. Essa ha altro e di più». Il profilo mariano della vita cristiana ci fa vedere l’altra dimensione della Chiesa oltre l’aspetto istituzionale: la bellezza e la tenerezza di Dio, la contemplazione, la mistica, l’accoglienza, l’amabilità, il servizio, la creatività... È la dimensione “femminile” della Chiesa. In questo senso, la figura di Maria ci aiuta ad approfondire la teologia della donna e a valorizzare il suo carisma e il suo ruolo nella Chiesa.
Papa Francesco ha detto che il rosario ha una «dimensione “agonistica”, cioè di lotta, una preghiera che sostiene nella battaglia contro il maligno e i suoi complici». Come promuovere questa pratica tra le nuove generazioni?
Attraverso una devozione illuminata e affettuosa a Maria che, come mistagoga, ci introduce nei misteri di Gesù. In questo modo, ella intercede e lotta con noi contro il potere del male per la pace nei cuori e nel mondo. Giovanni Paolo II lo dice molto bene nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae: ricordare Cristo con Maria, imparare Cristo da Maria; configurarsi a Cristo con Maria; supplicare Cristo con Maria e annunciare Cristo con Maria. Ho conosciuto un gruppo di giovani che ignorava la pratica del rosario. Quando, durante un campeggio, l’hanno scoperta come preghiera gioiosa accompagnata da cantici e meditazioni, è stata una novità che è piaciuta moltissimo.

L'Osservatore Romano

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