domenica 28 maggio 2017

Non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo...

L'inizio del concerto di Gianmaria testa alla Pieve di Romena il 21 settembre 2011 nell'ambito dell'incontro "Una fede nuda". Il concerto viene introdotto dalla presentazione di don Luigi Verdi, responsabile della Fraternità di Romena.

Grazie🌹 Gianmaria 🔆per avermi portato a Romena🌻

...e Il mio maestro m'insegnò com'è difficile
 trovare l'alba dentro L'imbrunire.    
                                                          Franco Battiato

Un porto di terra


                                                  Vieni, vieni, chiunque tu sia, 

sognatore, devoto, vagabondo, poco importa. 
Vieni, anche se hai infranto i tuoi voti mille volte. 

Vieni, vieni, nonostante tutto, vieni.

Rumi


                                                      1 corso Maggio 2017
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                                                       Fraternità di Romena
Alba a quota 4500  sul Monte Bianco Foto di Gabriele Iardella



            Buona esperienza di Volo... 



AMORE (8)

                       Unica eredità: l'oro nelle ferite».


  Tabernacolo Pieve di Romena
Non potete fermare il vento, 
gli fate solo perdere  tempo.
Fabrizio De Andrè

               Foto Lusi



Pieve di romena Pratovecchio Ar

Icona  Giuseppe e Maria

                                   

                        FRATERNITÀ DI  Romena Blog




 sala "Il Mandorlo". Don Luigi Verdi ci spiega perchè ha voluto
 questo spazio la scelta di riprodurre un grande mandorlo fiorito, 
copia dell'opera di Van Gogh.


GUARDA LA STELLA
C'è sempre una luce ... 
Ho sulla pelle i segni di ogni mia crisi e so bene quanto sia lunga e quanto, come una paura incantata, mi avvolga. Arduo capire che in quella paura a volte si realizza l’incanto e che è nella profondità della notte che si accende la luce. Se vogliamo vedere al di là della notte non possiamo provare a misurarla, possiamo solo penetrarla con la speranza e rimanere disponibili all’idea che nessuna notte sia solo notte, ma che sia anche altro. Quando sei in crisi tutto sembra contraddire questa visione e ti rimane solo l’estremo coraggio di portare la tua mente, il tuo corpo, la tua anima a sperare contro ogni speranza. Ho sempre ritenuto ogni crisi non una rovina, ma un’occasione. Ma lo è solo se restiamo fedeli e aperti, se rimaniamo, nonostante la durezza della prova, terra che sogna, sapendo che sorgerà prima o poi in noi la luce di una risposta alla nostra ombra. Solo una terra ben lavorata può diventare terra propizia, ci dicono i contadini. Per questo paradossalmente un tempo di difficoltà e sconvolgimenti può rivelarsi come il tempo più adatto a una nuova nascita: ogni parto è preceduto dalle doglie, ogni nuova illuminazione o crescita sconta la propria stagione all’inferno, ogni passaggio di iniziazione è scandito dal ritmo di notti oscure. E mi piace pensare che ogni crisi abbia l’effetto dei sassi di Pollicino che, nel folto del bosco, riescono sempre a indicare la strada. Ogni crisi ci permette allora di elevarci al di sopra della superficie del mondo, per scorgere le cime inviolate che la nebbia nasconde a coloro che vivono nella pianura. “Davanti a me hai aperto un varco” (Salmo 31,9). Viene un giorno in cui, dentro la tua penombra o nel tuo labirinto, si apre un varco inaspettato che ti indica il senso dentro il non senso. Nel profondo della notte, nel buio della crisi, c’è sempre una luce verso cui andiamo, o che viene verso di noi.
                                                                                             don Gigi
don Gigi (Luigi Verdi).jpg

Fraternità Agosto 2015  (Luigi Verdi)



Baci - canzone

               
Musica di G.Pio & F.Battiato, Testo di F.Battiato - Arrangiamenti: Battiato-Pio - Dall'album Battiato
 (Raccolta) EMI. Originariamente in "Patriots"(EMI) 1980.

Un vento a trenta gradi sotto zero
incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili
a tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve.
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi
e vecchie coi rosari.
Seduti sui gradini di una chiesa
aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne
poi guardavamo con le facce assenti la grazia innaturale di Nijinsky.
E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario
e dei balletti russi.
L'inverno con la mia generazione
le donne curve sui telai vicine alle finestre
un giorno sulla prospettiva Nevski per caso vi incontrai Igor Stravinsky
e gli orinali messi sotto i letti per la notte
e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione.
E studiavamo chiusi in una stanza
la luce fioca di candele e lampade a petrolio
e quando si trattava di parlare aspettavamo sempre con piacere
e il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare
l'alba dentro l'imbrunire.

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