lunedì 26 dicembre 2016

Il 26 dicembre, giorno dopo Natale, si celebra Santo Stefano, il primo Martire morto in nome di Gesù.


Stefano era un giovane uomo ebreo che, dopo la conversione al Cristianesimo, fu nominato Diacono di Cristo, cioè portatore della sua parola nel Mondo. Presto si inimicò gli Ebrei, contrari alle sue prediche. Un giorno venne arrestato e condotto davanti al tribunale. Gli ordinarono di rinunciare alla sua nuova fede e di rimangiarsi tutto quello che predicava nelle piazze.
Naturalmente Stefano, coraggioso e devoto a Gesù, si disse pronto a morire pur di non tradire il suo credo e il suo Dio. Venne portato in piazza e qui venne condannato a morte, per lapidazione, cioè tirandogli addosso delle pietre fino a ucciderlo. Negli ultimi istanti della sua morte, Santo Stefano, si rivolse a Gesù, chiedendo di essere accolto in Paradiso e di perdonare i suoi assassini.
Esiste una leggenda molto bella sulla nascita e sulla morte di Stefano. La notte di Natale, quando Gesù nacque, molti pastori di avvicinarono alla grotta per ammirare il Bambino. Fra questi c’era una giovane donna che si avvicinò alla mangiatoia insieme ad altre giovani madri, che recavano con loro i propri bambini. Tesia non aveva figli, nonostante lo desiderasse da molto tempo, ma fece finta di averne perché si vergognava un po’. Prese una pietra e, avvolta in un panno, fece finta di portare un neonato fra le braccia. La Madonna se ne accorse e avvicinò Tesia. Le chiese di dare un nome al “fagotto” che teneva e lei lo chiamò Stefano. La pietra che portava si trasformò in un bambino in carne e ossa. Maria, prima che Tesia di allontanasse, predisse la fine di Stefano. “Tuo figlio è nato dalle pietre e morirà fra le pietre”.
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Gloria a Te, o Padre - Anna Maria Cànopi

Padre nostro che sei nei cieli
E ti chini a guardare sulla terra,
accogli il canto di lode
che, uniti al coro degli angeli,
in lieta festa noi ti eleviamo.

Gloria a re, o Padre,
che susciti stupore e gratitudine
nel cuore di chi, come Maria,
si affida alla Parola
e crede all’impossibile.

Gloria a te, o Padre,
che manifesti la tua grandezza
nel tuo Figlio, piccolo Bambino
nato dalla Vergine purissima
e teneramente avvolto in fasce.

Gloria a te, o Padre,
che inviti gli umili e i poveri
a vedere e udire le cose meravigliose
che tu compi nel silenzio della notte,
lontano dal tumulto dei superbi.

Gloria a te, o Padre,
che per nutrire l’umanità sfinita
poni il tuo unico Figlio in una mangiatoia
e lo doni a noi quale Pane di vita eterna,
sacramento di salvezza e di pace.
Amen.

(Madre Anna Maria Cànopi)



 Non ci si può nutrire dell'Eucaristia e poi escludere dal nostro cuore i fratelli; fare questo significa escludere Cristo, ma se escludiamo Cristo, ci condanniamo all'isolamento, alla morte, perché non c'è vera vita e vera comunione se non nel Signore, in colui che è l'Amore. Solo l'amore unisce.  



- Madre Anna Maria Cànopi - 
Da: “Oggi un bambino è nato per noi”, Anna Maria Cànopi,Editore: San Paolo Edizioni



Quante scelte nella nostra vita forse sono compiute con la mentalità del provvisorio e dell'aleatorio e non sotto lo sguardo di Dio, nella purezza della fede, nella chiarezza della verità e nella forza dell'amore!  

- Madre Anna Maria Cànopi - 
Da: “Oggi un bambino è nato per noi”, Anna Maria CànopiEditore: San Paolo Edizioni


Buona giornata a tutti. :-)


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