giovedì 17 marzo 2016

Dove nasce …….. $?

Perché il simbolo del dollaro è…….. $?


Nonostante sia il simbolo anche di altre valute (peso argentino, peso colombiano, córdoba nicaraguense, paʻanga tongano, tanto per citarne alcuni), il simbolo $ è quello che in tutto il mondo -direi anche galassia, ma voglio tenermi bassa- viene immediatamente associato al dollaro americano.
Ma da dove nasce questa “corrispondenza di amorosi sensi”?
simbolo-dollaro
Esistono differenti versioni su come è nata la scelta del simbolo del dollaro, come noi tutti oggi usiamo.
A detta di molti ricercatori e studiosi, il simbolo dovrebbe provenire dalla fine del XVIII sec., intorno al 1770 circa, quando veniva usato nelle corrispondenze epistolari di affari e commercio tra le colonie britanniche del nord America ed il Messico -come risulta da corrispondenze documentate-, per indicare la moneta “peso” ispano-messicano.
Il peso -o piastra- era chiamato all’epoca “spanish dollar”, nell’America settentrionale britannica, e nel 1785 fu scelto come valuta degli Stati Uniti, assieme al termine “dollar” e il simbolo $. Nel 1792 la legge austriaca sulla coniazione autorizzò la Zecca Statunitense a coniare delle monete da un dollaro d’argento, la cui produzione regolare venne effettuata fino al 1836. I primi dollari d’argento coniati il 15 ottobre 1794, precisamente 1.758, furono immediatamente consegnati a David Rittenhouse, responsabile della Zecca Statunitense, per la distribuzione a tutti i dignitari americani come souvenir. In realtà però, la prima volta che il simbolo è apparso su una moneta statunitense è stata sul rovescio di una moneta da $1 emessa nel febbraio del 2007, in base al Presidential $1 Coin Act of 2005.
Ma perché allora esisteva già lo “spanish dollar”?
Le prime origini del simbolo non sono certe, ma in genere è ampiamente accettato che derivi dallo stemma della Spagna che mostra le due colonne d’Ercole e il motto Plus Ultra su di una bandiera ripiegata a forma di “S”.
La spiegazione più accettata è che il simbolo di dollaro derivi dallo stemma spagnolo che era inciso sulla moneta coloniale spagnola d’argento chiamata “Real de a Ocho” (“pezzo da otto”) o Spanish Dollar e che circolava nelle colonie spagnole in America e Asia, nonché nelle Tredici Colonie che in seguito divennero gli Stati Uniti e nel Canada.
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Lo stemma spagnolo ha due colonne (||), che rappresentano le colonne d’Ercole e un nastro a forma di “S” intorno con il motto “Non Plus Ultra”, che divenne poi “Plus Ultra”. Vediamo perché.
Nel 1492 re Ferdinando II d’Aragona prese Gibilterra sotto il controllo del nuovo trono spagnolo. Ferdinando adottò il simbolo delle colonne d’Ercole e vi aggiunse la frase latina Non plus ultra –che significa niente più oltre– a indicare che quello era la fine del mondo (conosciuto). Ma lo stesso anno, quel buontempone di Cristoforo Colombo giunse in America, rompendogli le uova nel paniere, e la frase dovette essere cambiata in Plus Ultra -di più oltre-. 110px-Escudo_de_España.svg
Questo simbolo, in particolare, fu adottato da Carlo V e divenne parte del suo stemma come simbolo dei suoi possessi e ricchezze americani. Quando i conquistadores spagnoli trovarono l’oro e l’argento nel Nuovo mondo -massacrando gli indios, ma questo è un dettagliuccio di poco conto-, il simbolo di Carlo V fu posto sulle monete che venivano coniate con questi metalli. Queste monete con le colonne d’Ercole sui due emisferi (columnarios) erano diffuse in tutta l’America ed in Europa ed il simbolo fu adottato dal paese che in seguito divenne gli Stati Uniti e da molte altre nazioni indipendenti del continente americano. In seguito i commercianti scrissero questo segno anziché “dollaro” per esteso e questo segno, inizialmente scritto a mano, si sviluppò sino a diventare una semplice “S” con due linee verticali.
Esiste anche una teoria che fa derivare il simbolo da una deformazione delle lettere “PS” o \mathrm{P}^\mathrm{S}, usate come abbreviazione per peso.
Secondo altri invece, fu il presidente statunitense Thomas Jefferson ad inventarlo, partendo dalle lettere delle sue iniziali TSJ.
Altri ritengono invece che il simbolo del dollaro derivi dalla sovrapposizione della lettera U e della lettera S, acronimo di United States (Stati Uniti), che in seguito, per errore di trascrizione, venne rappresentato da una S e due linee verticali I I.
Ci sono anche varie teorie alternative, con diversi gradi di verificabilità e accettabilità accademica.
Da ‘US’
Una teoria afferma che $ è un monogramma di U ed S, che era utilizzato per segnare le borse di monete che erano coniate dalla United States Mint. Le lettere U ed S sovrapposte ricordano la vecchia doppia riga verticale del simbolo “$”: la parte inferiore della ‘U’ sparirebbe nella curva inferiore della ‘S’, lasciando solo le due righe verticali. Questo simbolo sarebbe stato usato per indicare la valuta statunitense. Questa teoria è stata diffusa dal romanzo Atlas Shrugged della filosofa Ayn Rand; ma così non si tiene in conto che il simbolo era già in uso al tempo delle colonie britanniche, quando gli ‘Stati Uniti’ ancora non esistevano.
Dal simbolo del sesterzio romano
Questa teoria sostiene che il simbolo del dollaro risalga alla più importante moneta romana, il sesterzio, che aveva come simbolo le lettere ‘HS’. Se sovrapposte queste lettere formano il simbolo di dollaro con due barre verticali (il tratto orizzontale della ‘H’ si sovrappone alla parte orizzontale della ‘S’). Questa teoria è generalmente rifiutata nonostante le influenze della Repubblica romana sul simbolismo dei primi governi degli Stati Uniti, evidenti in organizzazioni come il Senato o edifici come il Campidoglio.
I pilastri del tempio di Salomone
Questa teoria sostiene che le due linee verticali sono i due pilastri (Boaz e Jachin) del tempio di Salomone originale che si trovava a Gerusalemme. La teoria si fonda sulla presenza di simboli massonici, come l’Occhio di Dio, nella valuta statunitense, che invece non erano presenti nel 1785.
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L’albero e il serpente
L’origine massonica del simbolo risalirebbe anche ad altre concezioni ed immagini bibliche, tra cui quella dell’albero del peccato intersecato dal serpente, presente nella Genesi. Lo stesso simbolo, seppure con una sola linea verticale, fu peraltro ampiamente utilizzato da Sigismondo Malatesta come suo proprio stemma nel Tempio di Rimini a lui intitolato. Oltre a rimandare alle iniziali del suo nome («Si»), si suppone che le due lettere contengano un significato esoterico pregno di simbologie.
Da un simbolo su un tallero
Questa teoria farebbe derivare il simbolo di dollaro da un tallero tedesco. Secondo Ovason (2004), un astrologo, su un tipo di tallero da un lato è rappresentato un serpente sospeso ad una croce e accanto alla testa del serpente ci sono le lettere “NU” e sull’altro lato della croce il numero 21. Questo si riferisce ad un passo della Bibbia, Numeri, capitolo 21 (vedi Nehushtan).
Unità di argento
Secondo questa teoria il simbolo di dollaro fu in uso nel periodo coloniale prima della Rivoluzione americana. I prezzi erano spesso quotati in unità di argento, come ad esempio il “pezzo da otto” spagnolo, ed erano di uso comune per i pagamenti di beni o servizi. Quando il prezzo era segnato con queste unità veniva scritto la lettera “S” per indicare l’argento (“silver” in inglese e la “U” per indicare l’unità. Con il tempo la “U” fu sostituita da due tratti verticali.
Altre teorie
Un’altra possibilità è che derivi dalla annotazione britannica 8/ che indica otto shilling, facendo riferimento alla moneta spagnola da 8 reales (“pezzo da otto”), che in seguito divenne il dollaro statunitense. Altri lo fanno derivare dal segno portoghese Cifrão \mathrm{S}\!\!\!\Vert.
Una spiegazione comune è che il simbolo sia derivato dal numerale otto attraversato da una barra per indicare il “pezzo da otto”. L'”Oxford English Dictionary” prima del 1963 riportava che questa era la spiegazione più probabile, mentre le edizioni successive hanno messo in dubbio questa teoria.
Un’altra spiegazione meno nota è che il segno di dollaro rappresenti un’antica società esoterica, l’Ordine del Serpente.
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Un’ulteriore spiegazione è che il simbolo sia derivato, o almeno ispirato, al segno di zecca impresso sulle monete coloniali spagnole (real spagnolo o pezzo da otto) coniate a Potosì una zecca che si trova nell’attuale Bolivia. Il segno di zecca era composto dalle lettere “PTSI” sovrapposte una sull’altra e presenta un’innegabile somiglianza con il simbolo di dollaro con un’unica barra verticale. La miniera di Potosí è considerata generalmente quella con il cui argento sono state coniate più monete. Le monete d’argento battute a Potosí erano di largo uso nell’America coloniale ed il suo segno di zecca era conosciuto ovunque.
Primo simbolo di dollaro fuso
Secondo una targa appesa nel burgh di St Andrews in Scozia, il primo simbolo di dollaro fu fuso a Filadelfia nel 1797 in una fonderia di caratteri tipografici che apparteneva ad un immigrante scozzese di nome John Baine.
Altri usi
Attualmente, per velocizzare la scrittura, il simbolo viene sempre più spesso rappresentato con una sola barra, anche perché sulle tastiere viene riprodotto così.
Il simbolo del dollaro infatti, è uno dei pochi che compaiono in tutti gli insiemi di caratteri presenti nei computer. Tuttavia raramente è usato dai linguaggi di programmazione nel suo significato letterale. Il carattere viene utilizzato per molti scopi non correlati al danaro.
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Curiosità
Non è consentito utilizzare il simbolo del dollaro statunitense in altri contesti, per esempio sul deposito di Paperon de’ Paperoni o sulle collane ad uso dei rapper, in quanto simbolo di proprietà governativa e sottoposto a legge di tutela federale.
fonte: web





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