domenica 17 gennaio 2016

La felicità si sviluppa dalla gratitudine.

immagine :nichirenelena.wordpress.com

La felicità si sviluppa dalla gratitudine. 
Quando pronunciamo o udiamo la parola grazie il cuore lascia cadere le difese e noi comunichiamo a un livello più profondo. Grazie è l'essenza della nonviolenza. Contiene il rispetto per l'altra persona, umiltà, e una profonda affermazione della vita. Possiede un ottimismo positivo, leggero e dinamico. Possiede forza. Una persona che sa sinceramente dire grazie ha uno spirito sano e vitale; ogni volta che lo diciamo il nostro cuore brilla e la nostra forza vitale emerge potente dalle profondità del nostro essere.
[...] Essere grati per il sostegno che così tante persone ci hanno dato - quella consapevolezza, quel sentimento, quella gioia - ci porterà una felicità ancora più grande. Oltre a essere grati perché siamo felici, il sentimento di gratitudine in se stesso ci porta felicità. Anche pregare con uno spirito di gratitudine crea un'armonia più efficace tra noi e il ritmo dell'universo e conduce le nostre esistenze in una direzione positiva.
Quando non siamo in grado di dire grazie la nostra crescita personale si ferma. Se fermiamo la nostra crescita, tutto ciò che vediamo sono le colpe delle altre persone. Quando invece cresciamo, possiamo vedere anche quanto meravigliosi siano gli altri. 
Nelle nostre famiglie, invece di cercare di cambiare i nostri partner, i nostri figli o fratelli, perché non iniziare dicendo semplicemente Grazie?

"Il potere di una parola"
Buddismo e Società n.120

dalla “Mappa della felicità” di Daisaku Ikeda



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