Originally posted on C'è un Tempo per ogni Cosa...:
CUBE | Non solo un letto “a baldacchino”
In realtà proprio del progetto di un letto “a baldacchino” si tratta, ma ovviamente di un baldacchino attualizzato ai giorni nostri.
Il perché del nome CUBE risulta evidente, anche se non si tratta di un vero e proprio cubo.
Le peculiarità oltre alla forma, sono gli elementi che la determinano: sono elementi componibili, realizzati in materiale plastico colorato nell’intera massa; sono elementi ripetitivi (gli 8 “angoli” sono il medesimo pezzo – così i 4 montanti verticali – così i 4 orizzontali), i montanti verticali e orizzontali poi hanno stessa sezione e potrebbero essere prodotti per estrusione.
Le peculiarità oltre alla forma, sono gli elementi che la determinano: sono elementi componibili, realizzati in materiale plastico colorato nell’intera massa; sono elementi ripetitivi (gli 8 “angoli” sono il medesimo pezzo – così i 4 montanti verticali – così i 4 orizzontali), i montanti verticali e orizzontali poi hanno stessa sezione e potrebbero essere prodotti per estrusione.
Il telaio che regge la rete a doghe, scarica il peso su una struttura poggiante a terra e che resta nascosta nella struttura “cubica” esterna.
Alcuni “accessori” previsti nel progetto grazie alla struttura i cui montanti hanno una discreta dimensione di sezione. Si possono così introdurre delle “tendine”, dei “paraventi”, che scorrendo e svolgendosi nelle apposite guide verticali, possono chiudere anche tutti e quattro il lati perimetrali. Azionamento manuale, ma, fatte le opportune verifiche, eventualmente anche motorizzato.
Alcuni “accessori” previsti nel progetto grazie alla struttura i cui montanti hanno una discreta dimensione di sezione. Si possono così introdurre delle “tendine”, dei “paraventi”, che scorrendo e svolgendosi nelle apposite guide verticali, possono chiudere anche tutti e quattro il lati perimetrali. Azionamento manuale, ma, fatte le opportune verifiche, eventualmente anche motorizzato.
Sempre nei montanti verticali, possono essere inserite luci al led di cortesia, di lettura, diffusori sonori, sostegni di appoggio e di ricarica per devices di varia natura o riproduttori autonomi integrati.
Insomma un letto autonomo e accessoriato, per momenti non solo di sonno,
ma anche di privacy e di relax, con eventuale cielino di copertura a diffusione luminosa.
Qualche cenno sul termine – baldacchinoLa storia dei letti a baldacchino ha origini molto antiche e pare riferirsi ai drappi di tessuti pregiati importati da Baghdad che ornavano e creavano la copertura dei baldacchini di ogni tipo – non solo quelli dei letti. L’etimologia del termine deriverebbe dal latino “baldekinus” e fa riferimento alla parola “Baldacco“, nome tedesco della città di Baghdad, antica Babilonia, da cui nell’undicesimo secolo venivano importate stoffe di elevato pregio e valore.Quindi dal termine che più propriamente indicava queste stoffe e la loro provenienza, si è passati ad identificare la “struttura” mobile o fissa, che queste stoffe andavano ad adornare divenendone elemento funzionale a creare delle protezioni, delle coperture, delle sorte di “edicole”.Molti fanno risalire quindi questo elemento che potremmo definire quasi “architettonico”, all’epoca medievale, ma in realtà potremmo andare molto più indietro e sostarci verso popoli più lontani.Ciò che è interessante è notare come il baldacchino nel senso più ampio, ha sempre avuto a che fare con una simbologia “onorifica” e talvolta sacra. Non era ciò solo un mero riparo dal sole o da altre intemperie, ma stava ad indicare che chi (o cosa) da esso veniva “coperto” aveva altissima dignità, se non addirittura origini divine.Non è difficile comprenderlo riandando a immagini che tutti abbiamo in memoria, che vedono la copertura a baldacchino sovrastare troni, letti, portantine, destinate a re, regine, dignitari, nobili o figure e oggetti legati al culto, anche Cristiano.Possiamo però spingerci sino a radici Bibliche, dove la “Shekhinah” era per il Popolo Ebraico errante nel deserto la – tenda – (che molto ha a che fare con il baldacchino) in cui veniva custodita l’Arca dell’Alleanza e per essere ancora più precisi, costituiva la dimora di YHWH (Javhè) presso il Popolo.La domanda potrebbe sorgere spontanea (come si usa dire)… d’accordo, ma il legame con il – letto – dove sta?E’ semplicemente il retaggio di una sorta di emulazione dei letti che vegliavano sul sonno dei potenti?Io credo qualcosa in più e che si riallacci sia al senso che alla presenza del “sacro”… i “sacri altari” non di rado sono posti sotto un baldacchino, tutti lo abbiamo presente, abbiamo certamente meno presente quello che viene definito nella simbologia cristiana (ma non solo) il “talamo nuziale”. Luogo dove si compie una “liturgia”, dove si compie una “sacra liturgia” che è appunto quella che – tra l’altro – suggella il Sacramento del Matrimonio… potremmo dire in senso spirituale o “metafisico” o come vogliate chiamarlo, luogo dove “Dio si fa presente”.Poi si sa, non tutti hanno un letto a baldacchino e non per tutti il letto ha a che fare con qualcosa di “sacro”… ma questo appartiene alle umane vicende e realtà.
Nessun commento:
Posta un commento