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Beyond the Citylights
Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi. Ma significa, insieme, definire il dissidio fondamentale che ci travaglia, l’oscillazione fra claustrofobia e claustrofilia, fra odio e amor di clausura, secondo che ci tenti l’espatrio o ci lusinghi l’intimità di una tana, la seduzione di vivere la vita con un vizio solitario. L’insularità, voglio dire, non è una segregazione solo geografica, ma se ne porta dietro altre: della provincia, della famiglia, della stanza, del proprio cuore. Da qui il nostro orgoglio, la diffidenza, il pudore; e il senso di essere diversi.Gesualdo Bufalino
BeyondTheCitylights, il reportage realizzato dal fotografo italiano Vito Finocchiaro, racconta una Sicilia ancestrale, un microcosmo “oltre le luci della città”, la storia di due giovani pastori scandita dalla fatica e dal silenzio rotto dalla voce degli animali. Una scelta di vita dura, uno sforzo quotidiano ricompensato dall’amore che gli animali restituiscono dall’alba al tramonto.
Vito Finocchiaro nasce il 28 novembre 1965 a Mascali in provincia di Catania.
Figlio d’arte, fin dall’infanzia rivela una forte vocazione artistica. Uno dei suoi giochi preferiti è lo scatto con la macchina fotografica per catturare l’essenza della luce rincorsa dalle ombre. Inizia così l’esplorazione all’interno del mondo dell’arte visuale trascorrendo gran parte della sua adolescenza in camera oscura, apprendendo dal padre, Nino, i segreti più reconditi della fotografia.
Esprime il proprio talento artistico attraverso una costante ricerca introspettiva che determina l’intreccio stilistico della sua fotografia. La mutazione dei chiaroscuri risolve l’eterna dicotomia tra buio e luce. I tratti creativi delle sue opere generano una vera e propria fusione tra forma e sostanza, tra essenza e apparenza.
La sua narrazione visiva esprime emozioni e passioni che lasciano spazio all’interpretazione della forma autentica dove il dialogo della dissolvenza svela l’essenza più intima dell’artista.
La cifra stilistica di Vito Finocchiaro emerge prepotentemente in tutta la sua produzione artistica, una naturale convergenza tra fotografia e pittura. Infatti, sono pennellate di luce quelle che graffiano i contorni sfumati di oggetti e corpi conferendo alle immagini una malinconica e incomparabile bellezza.
Figlio d’arte, fin dall’infanzia rivela una forte vocazione artistica. Uno dei suoi giochi preferiti è lo scatto con la macchina fotografica per catturare l’essenza della luce rincorsa dalle ombre. Inizia così l’esplorazione all’interno del mondo dell’arte visuale trascorrendo gran parte della sua adolescenza in camera oscura, apprendendo dal padre, Nino, i segreti più reconditi della fotografia.
Esprime il proprio talento artistico attraverso una costante ricerca introspettiva che determina l’intreccio stilistico della sua fotografia. La mutazione dei chiaroscuri risolve l’eterna dicotomia tra buio e luce. I tratti creativi delle sue opere generano una vera e propria fusione tra forma e sostanza, tra essenza e apparenza.
La sua narrazione visiva esprime emozioni e passioni che lasciano spazio all’interpretazione della forma autentica dove il dialogo della dissolvenza svela l’essenza più intima dell’artista.
La cifra stilistica di Vito Finocchiaro emerge prepotentemente in tutta la sua produzione artistica, una naturale convergenza tra fotografia e pittura. Infatti, sono pennellate di luce quelle che graffiano i contorni sfumati di oggetti e corpi conferendo alle immagini una malinconica e incomparabile bellezza.
Vito Finocchiaro è il photo art director dell’agenzia creativa PLS visual art , specializzata in fotografia.
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