UOMINI E PROFETI
Giornata
delle donne: giornata delle infinite umiliazioni, violenze, schiavitù
che le donne hanno subito e subiscono, ma anche delle infinite
possibilità di forza, di riscatto, di dignità che sempre le ha
accompagnate nel corso di secoli, e che tanto più ora, anche se in
maniera intermittente, sporadica, contrastata, possono mettere a tema
giorno per giorno. Anche se le istituzioni religiose hanno per lo più
contribuito alla sudditanza delle donne, lo studio dei testi fondativi
ha riservato in questi anni molte sorprese “dalla parte delle donne”. Ne
parliamo, con particolare attenzione riservata alla storia dell’Iran,
con Fariba Hachtroudi, una scrittrice di origine iraniana che si sta traducendo anche in Italia, e con Parisa Nazari, operatrice culturale che vive nel nostro paese.
Interprete: Marina Astrologo.
Interprete: Marina Astrologo.
Giornata
delle donne: giornata delle infinite umiliazioni, violenze, schiavitù
che le donne hanno subito e subiscono, ma anche delle infinite
possibilità di forza, di riscatto, di dignità che sempre le ha
accompagnate nel corso di secoli, e che tanto più ora, anche se in
maniera intermittente, sporadica, contrastata, possono mettere a tema
giorno per giorno. Anche se le istituzioni religiose hanno per lo più
contribuito alla sudditanza delle donne, lo studio dei testi fondativi
ha riservato in questi anni molte sorprese “dalla parte delle donne”. Ne
parliamo, con particolare attenzione riservata alla storia dell’Iran,
con Fariba Hachtroudi, una scrittrice di origine iraniana che si sta traducendo anche in Italia, e con Parisa Nazari, operatrice culturale che vive nel nostro paese.
Interprete: Marina Astrologo.
Interprete: Marina Astrologo.
08 marzo 2015 - Questioni. Giornata delle donne: "Infinite schiavitù e infinite libertà" con Fariba Hachtroudi, Parisa Nazari, Marina Astrologo
www.radio3.rai.it
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08 marzo 2015 - Questioni. Giornata delle donne: "Infinite schiavitù e infinite libertà" con Fariba Hachtroudi, Parisa Nazari, Marina Astrologo
>>>teallamenta.blogspot.it
La poesia libanese di : Joumana Haddad
Sono una donna
Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera,
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e io avvengo.
Hanno costruito per me una gabbia affinché
la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della mia prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita
del mio
desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.
FONTE un tè alla menta
Intervista su Peacereporter
Intervista alla poetessa libanese Joumana Haddad, caporedattrice della rivista Jasad
>>> Scrivere con le unghie
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