Originally posted on Marisa Cossu:
The lost gardens of Heligan
Sento che un giorno stringerò la terra
nella pausa del sonno in fredde mani
dove il buio perenne già mi afferra
e già discende il gelo del domani.
E tu sarai nei fili d’erba nuova
sul mio corpo di materia verde,
ti chiederai quale velata prova
unisca ancora ciò che poi si perde.
Io ti vedrò dal tempo consumata
con altri occhi d’ invisibil forma
come falce di luna inabissata.
Tu seguirai colei che non ritorna
senza voltarti a scorgere la luce
della fiamma solare che mi adorna.
Nessun commento:
Posta un commento