(Foto personale)
Io
ti guardo mentre te ne stai lì, che sembri uno scoglio liscio, messo
quasi a caso da Dio in mezzo al mare, e brillante solo dove l'acqua ti
tocca quando ci sbatte e appuntito solo dove la pietra si cerca cauta
con le mani, giù in basso, che a farsi male ci vuole poco.
Io ti guardo e penso poi a quando di navigarmi sarai stanco e io non
sarò più un porto nuovo per le barche ardite in prua, che vogliono
soltanto attraccare per ripartire presto. E poi tornare.
Io ti guardo, penso e prego che allora di solcare tu abbia voglia, anche solo con le dita, le mie rughe.
Magari della bocca o meglio ancora delle guance che lì le lacrime fanno
più fatica a trovare la diritta direzione e scivoleranno più lente con
il passo vecchio dei vecchi ma con il tempo giusto per arrivare al
cuore.
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