I segni dei tempi
DIZIONARIO Chiacchere
Vi dico la verità, sono convinto che se ognuno di noi facesse il proposito di evitare le chiacchiere, alla fine diventerebbe santo! È una bella strada!
Papa Francesco, Angelus del 16 febbraio 2014
Il fachiro, lo stregone e la pazienza di Dio,
«Considerate perfetta letizia, quando subite ogni sorta di prove»: «La pazienza non è rassegnazione, è un’altra cosa». Appare come «un invito a fare il fachiro»: la pazienza, sopportare «le cose che noi non vogliamo», permette di «maturare la nostra vita. Chi non ha pazienza vuole tutto subito, tutto di fretta. Chi non conosce questa saggezza della pazienza – ha messo in evidenza - è una persona capricciosa, come i bambini che sono capricciosi», a cui nulla va bene. E «la persona che non ha pazienza non cresce, rimane nei capricci del bambino, non sa prendere la vita come viene: o questo o niente»; ecco, «questa è una delle tentazioni: diventare capricciosi». «E l’onnipotenza» di volere ottenere subito una cosa, come succede ai farisei che domandano a Gesù un segno dal cielo: «Volevano uno spettacolo, un miracolo... Confondono il modo di agire di Dio con il modo di agire di uno stregone – ha osservato Francesco - E Dio non agisce come uno stregone, Dio ha il suo modo di andare avanti. La pazienza di Dio. Anche Lui ha pazienza. Ogni volta che noi andiamo al sacramento della riconciliazione, cantiamo un inno alla pazienza di Dio! Ma il Signore come ci porta sulle sue spalle, con quanta pazienza, con quanta pazienza! La vita cristiana deve svolgersi su questa musica della pazienza, perché è stata proprio la musica dei nostri padri, del popolo di Dio, quelli che hanno creduto alla Parola di Dio, che hanno seguito il comandamento che il Signore aveva dato al nostro padre Abramo: “Cammina davanti a me e sii irreprensibile”». Il Pontefice ha parlato del popolo di Dio citando la Lettera agli Ebrei: «Ha sofferto tanto, sono stati perseguitati, ammazzati», però ha avuto «la gioia di salutare da lontano le promesse» del Signore. E «questa è la pazienza» che «noi dobbiamo avere nelle prove: la pazienza di una persona adulta, la pazienza di Dio». E questa pazienza esiste, è quella «del nostro popolo»: «Quanto paziente è il nostro popolo! Ancora adesso! Quando andiamo nelle parrocchie e troviamo quelle persone che soffrono, che hanno problemi, che hanno un figlio disabile o hanno una malattia, ma portano avanti con pazienza la vita». E «non chiedono segni, come questi del Vangelo, che volevano un segno. Dicevano: “Dateci un segno!”. No, non chiedono, ma sanno leggere i segni dei tempi: sanno che quando germoglia il fico, viene la primavera; sanno distinguere quello. Invece, questi impazienti del Vangelo di oggi, che volevano un segno, non sapevano leggere i segni dei tempi, e per questo non hanno riconosciuto Gesù».
Omelia a Santa Marta, 17 febbraio 2014
Promemoria ...
SE (LETTERA AL FIGLIO)(di Rudyard Kipling)
Se riesci a non perdere la testa quando tutti
Intorno a te la perdono, dandone la colpa a te.
Se riesci ad avere fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te,
Ma anche a tenere nel giusto conto il loro dubitare.
Se riesci ad aspettare senza stancarti dell'attesa,
O essendo calunniato, a non rispondere con calunnie,
O essendo odiato, a non abbandonarti all'odio
Pur non mostrandoti troppo buono, né parlando troppo da saggio.Intorno a te la perdono, dandone la colpa a te.Se riesci ad avere fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te,Ma anche a tenere nel giusto conto il loro dubitare.Se riesci ad aspettare senza stancarti dell'attesa,O essendo calunniato, a non rispondere con calunnie,O essendo odiato, a non abbandonarti all'odioPur non mostrandoti troppo buono, né parlando troppo da saggio. Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni,Se riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;Se riesci, incontrando il Trionfo e la SconfittaA trattare questi due impostori allo stesso modo.Se riesci a sopportare il sentire le verità che hai dettoTravisate da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,O vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,E chinarti e ricostruirle con i tuoi strumenti logori.
Se riesci a fare un cumulo di tutte le tue vinciteE a rischiarlo tutto in un solo colpo a testa o croce,E perdere, e ricominciare dall'inizioSenza dire mai una parola su ciò che hai perso.Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi tendiniA sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti piùE di conseguenza resistere quando in te non c'è nienteTranne la tua Volontà che dice loro: "Resistete!"
Se riesci a parlare con le folle mantenendo la tua virtùO a passeggiare con i re senza perdere il senso comune,Se né nemici, né affettuosi amici possono ferirti;Se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo,Se riesci a riempire l'inesorabile minutoCon un momento del valore di sessanta secondi,Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,E, quel che più conta, sarai un Uomo, figlio mio!
SE - IF, LETTERA AL FIGLIO
"SE RIESCI A NON PERDERE LA TESTA QUANDO TUTTI INTORNO A TE
LA PERDONO E TI METTONO SOTTO ACCUSA.
SE RIESCI AD AVERE FIDUCIA IN TE STESSO
QUANDO TUTTI DUBITANO DI TE,
MA A TENERE NEL GIUSTO CONTO IL LORO DUBITARE.
SE RIESCI AD ASPETTARE SENZA STANCARTI DI ASPETTARE
O ESSENDO CALUNNIATO A NON RISPONDERE CON CALUNNIE,
O ESSENDO ODIATO A NON ABBANDONARTI ALL'ODIO,
PUR NON MOSTRANDOTI TROPPO BUONO,
NÉ PARLANDO TROPPO DA SAGGIO.
SE RIESCI A SOGNARE SENZA FARE DEI SOGNI I TUOI PADRONI.
SE RIESCI A PENSARE SENZA FARE DEI PENSIERI IL TUO FINE.
SE RIESCI AD INCONTRARE IL SUCCESSO E LA SCONFITTA
E TRATTARE QUESTI DUE IMPOSTORI ALLO STESSO MODO.
SE RIESCI A SOPPORTARE DI SENTIRE LE VERITÀ
CHE TU HAI DETTO DISTORTE DA FURFANTI
CHE NE FANNO TRAPPOLE PER SCIOCCHI O VEDERE LE COSE
PER LE QUALI HAI DATO LA VITA DISTRUTTE E UMILIARTI
A RICOSTRUIRLE CON I TUOI STRUMENTI ORAMAI LOGORI.
SE RIESCI A FARE UN SOLO FAGOTTO DELLE TUE VITTORIE
E RISCHIARLE IN UN SOLO COLPO A TESTA E CROCE
E PERDERE E RICOMINCIARE DA DOVE INIZIASTI SENZA
MAI DIRE UNA SOLA PAROLA SU QUELLO CHE HAI PERDUTO.
SE RIESCI A COSTRINGERE IL TUO CUORE, I TUOI NERVI,
I TUOI POLSI A SORREGGERTI ANCHE DOPO MOLTO TEMPO
CHE NON TE LI SENTI PIÙ ED A RESISTERE
QUANDO ORMAI IN TE NON CE PIÙ NIENTE
TRANNE LA TUA VOLONTÀ CHE RIPETE "RESISTI!"
SE RIESCI A PARLARE CON LA CANAGLIA
SENZA PERDERE LA TUA ONESTÀ
O A PASSEGGIARE CON I RE
SENZA PERDERE IL SENSO COMUNE.
SE TANTO NEMICI CHE AMICI NON POSSONO FERIRTI
SE TUTTI GLI UOMINI PER TE CONTANO
MA NESSUNO TROPPO.
SE RIESCI A COLMARE L'INESORABILE MINUTO
CON UN MOMENTO FATTO DI SESSANTA SECONDI
TUA È LA TERRA E TUTTO CIÒ CHE È IN ESSA
E QUEL CHE PIÙ CONTA SARAI UN UOMO, FIGLIO MIO."
RUDYARD KIPLING
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Chiuso per riflessione
E' tempo di voltare pagina. Chiudo PER RIFLESSIONE, parto per il Giappone e quando torno inizierò un milione di cose nuove. Bisogna azzerare, resettare tutto per ripartire alla grande. E stupirsi, emozionarsi. Ogni mattina quando ci si sveglia, ogni sera dopo un tenero bacio della buona notte.
Per i miei tre lettori, mi trovate qui:www.giridiparole.it .
Mela in agrodolce
Manhattan riesce sempre a stupirti. Anche se ci sei stato dieci, venti, trenta volte. Il cuore della Grande Mela ha un sapore agrodolce. Un bipolarismo perfetto tra vetrine di lusso, viste mozzafiato e tombini puzzolenti, barboni che dormono sulle fontane del Lincoln Center. Questo equilibrio crudele la rende unica. Non ti fa annoiare, ti fa scoprire ogni volta un pizzico di verità in più. Quando ti sei abituato ai grattacieli e alla monotonia della Quinta Strada basta prendere un taxi e in dieci minuti ti trovi in Europa, al Greenwich Village. Se ti manca l'aria ci sono gli alberi con gli scoiattoli a Central Park. Se vuoi leggere un libro lo puoi fare davanti al panorama Alleniano per eccellenza sulle panchine della Brooklyn Heights Promenade. E non è mai tutto bianco o tutto nero: ci sono un'infinità di imperfezioni che ti fanno spingere l'acceleratore fino a consumare le scarpe prima di andare a dormire. Sul fronte cibo Manhattan è un'orgia per i sensi. Alcuni indirizzi non li manco mai. Come il Pearl Oyster Bar per il panino all'aragosta (il lobster roll servito con patatine fritte sottilissime croccanti), il Dawat per l'indiano di altissima qualità,Jackson Hole per gli hamburger giganteschi pieni di qualsiasi porcheria, il Magnolia per la perfetta cupcake da 2 milioni di calorie... Ogni volta che arrivo a Manhattan mi viene la pelle d'oca...dopo due/tre giorni incomincio a avvertire un disagio per la confusione, la mancanza dello spirito europeo... finchè non riparto. Ed è già nostalgia. Già caccia dei luoghi del ricordo nei film.
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