>>> ROBIN WILLIAMS TRIBUTE - L'UOMO BICENTENARIO |
- «O Capitano, mio Capitano!» Chi conosce questo verso? [gli studenti sono perplessi] Nessuno. Non lo sapete? È una poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincoln. Ecco, in questa classe potete chiamarmi professor Keating o se siete un po' più audaci, "O Capitano, mio Capitano". Ora dissiperò alcune voci, cosicché non inquinino i fatti. Certo, anch'io ho frequentato Welton e sopravvivo, comunque a quel tempo non ero la mente eletta che avete di fronte: ero l'equivalente intellettuale di un gracile corpicino, andavo sulla spiaggia e tutti mi tiravano i libri di Byron in piena faccia. (Keating)
Cogli la rosa quando è il momento...
- «Cogli la rosa quando è il momento, | ché il tempo, lo sai, vola | e lo stesso fiore che sboccia oggi, | domani appassirà.»[1] (Pitts)
"Carpe Diem", dal film "L'attimo fuggente"
Estratto dal post su LeggiAmolaBibbia«MAESTRO, CHE COSA DEVO FARE DI BUONO PER OTTENERE LA VITA ETERNA?»...Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.
L'ANNUNCIO
ED ECCO UN TALE GLI SI AVVICINÒ E GLI DISSE: «MAESTRO, CHE COSA DEVO FARE DI BUONO PER OTTENERE LA VITA ETERNA?».
EGLI RISPOSE: «PERCHÉ MI INTERROGHI SU CIÒ CHE È BUONO? UNO SOLO È BUONO. SE VUOI ENTRARE NELLA VITA, OSSERVA I COMANDAMENTI».
ED EGLI CHIESE: «QUALI?». GESÙ RISPOSE: «NON UCCIDERE, NON COMMETTERE ADULTERIO, NON RUBARE, NON TESTIMONIARE IL FALSO, ONORA IL PADRE E LA MADRE, AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO».
IL GIOVANE GLI DISSE: «HO SEMPRE OSSERVATO TUTTE QUESTE COSE; CHE MI MANCA ANCORA?».
GLI DISSE GESÙ: «SE VUOI ESSERE PERFETTO, VA, VENDI QUELLO CHE POSSIEDI, DALLO AI POVERI E AVRAI UN TESORO NEL CIELO; POI VIENI E SEGUIMI».
UDITO QUESTO, IL GIOVANE SE NE ANDÒ TRISTE; POICHÉ AVEVA MOLTE RICCHEZZE.
(Dal Vangelo secondo Matteo 19,16-22)
L'ANNUNCIO |
ED ECCO UN TALE GLI SI AVVICINÒ E GLI DISSE: «MAESTRO, CHE COSA DEVO FARE DI BUONO PER OTTENERE LA VITA ETERNA?».
EGLI RISPOSE: «PERCHÉ MI INTERROGHI SU CIÒ CHE È BUONO? UNO SOLO È BUONO. SE VUOI ENTRARE NELLA VITA, OSSERVA I COMANDAMENTI».
ED EGLI CHIESE: «QUALI?». GESÙ RISPOSE: «NON UCCIDERE, NON COMMETTERE ADULTERIO, NON RUBARE, NON TESTIMONIARE IL FALSO, ONORA IL PADRE E LA MADRE, AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO».
IL GIOVANE GLI DISSE: «HO SEMPRE OSSERVATO TUTTE QUESTE COSE; CHE MI MANCA ANCORA?».
GLI DISSE GESÙ: «SE VUOI ESSERE PERFETTO, VA, VENDI QUELLO CHE POSSIEDI, DALLO AI POVERI E AVRAI UN TESORO NEL CIELO; POI VIENI E SEGUIMI».
UDITO QUESTO, IL GIOVANE SE NE ANDÒ TRISTE; POICHÉ AVEVA MOLTE RICCHEZZE.
(Dal Vangelo secondo Matteo 19,16-22)
Carpe Diem <<< wikipedia
Il professor Keating e la differenza tra sogno e memoria
Don Giussani
Proponiamo le parole di don Luigi Giussani, tratte da "Realtà e giovinezza, la sfida" a proposito del professor
Keating, il personaggio interpretato da Robin Williams ne "L'attimo fuggente" di Peter Weir (1989).
"L'insegnante nel film comunicava per pressione osmotica. Ma non c'era un'esperienza che comunicava, tanto
vero che non ne dava le ragioni. È la ragione infatti che fonda la dignità dell'esperienza e ne dà l'ossatura. Il cuore
dell'esperienza è affettivo ma la struttura dell'esperienza è data dalla ragione. Quell'insegnante non ha dato una
sola ragione, tutti erano commossi e tutti erano furibondi contro i genitori che avevano provocato indirettamente
il suicidio del giovane mentre l'assassino era stato l'insegnante. I genitori sbagliavano ma erano molto più
scusabili perché difendevano un dato, una memoria mentre quell'individuo propalava un sogno. Dico questo
perché da qualche tempo continua a ritornarmi in mente la differenza fra sogno e memoria. Il sogno è come un
impeto di energia che in modo si pone e velocemente si riassorbe e si dissolve. Invece la memoria è
tutta costituita di fatti del passato che come tasselli si uniscono in un organismo che crea il presente. Il presente è
costituito di tutti i fatti del passato?"
>>> "MORK MINDY" sigla
Mauro Leonardi
È morto Mork. Se non eri ragazzino negli anni 70 quando la tv dei ragazzi era solo il pomeriggio, non mi capisci.
È morto Mork di "Mork § Mindy". È morto Robin Williams. Wikipedia è già aggiornata con i verbi al passato e
dice suicidio molto probabile. La riga sopra capisci quali sarebbero i motivi, perché negli ultimi anni il suosuccesso era molto diminuito e andava in televisione per soldi: come pagare Messi per farlo palleggiare a Porta aPorta. Il mio cuore però è più duro di Wikipedia e fa un po' più di fatica ad aggiornarsi. Tempo fa Robin avevadetto che da morto voleva essere ricordato per le risate che ci aveva fatto fare. Ma perché quelle risate non le hairicordate anche tu Mork? Perché l'affetto della gente di tutto il mondo, non ti ha fatto sorridere e non ti hafermato?All'ora del cappuccino Francesca, la barista, ha detto: "Sembra che hanno tutto e poi finiscono così. Perché averetutto non è tutto". E io, oggi, con quelle parole ho cercato di aggiornarmi il cuore e di stare vicino a RobinWilliams perché se n'era andato e non potevo richiamarlo con un tiro di dadi come in Jumanji. Mi sembravaimpossibile averlo sentito di famiglia per tutta la vita e adesso che moriva in quel modo, che non mi dicesseniente. Cos'hai da dirmi "capitano, mio capitano"? Perché Robin Williams era vicino, non era l'attore sogno,quello coi pettorali impossibili, il fisico da urlo e lo sguardo assassino che o ci nasci o non lo diventerai mai. Per lemie coetanee Robin Williams non era da poster in camera ma aveva conquistato il cuore di molte, anche il mio.Aveva scelto di cimentarsi in film molto diversi, da Popeye a L'attimo fuggente come solo un vero attore sa fare. Isuoi occhi, il suo viso, era espressivo pure sotto le maschere da donna indossate in Mrs Doubtfire. "Avere tuttonon è tutto" dice la barista, ma non so cosa c'è di vero perché tu, Robin, avevi tutto ma non sei morto per quello.Se "tutto" c'entra col conto in banca, la barca o le belle donne, non sei stato un tipo così. Da rotocalco e da gossip.Se "tutto" sono tutti i soldi che servono per godersi la vita, secondo me non c'entra con la tua morte.Se invece "tutto" è il successo dell'attore di successo, allora sì, ci siamo: ma il problema non è il successo. È ilvuoto di successo. È quando il successo manca, è il vuoto dopo il successo, che ci ammazza. Io non so Robin cos'èaccaduto, non voglio parlare del tuo suicidio che manco è sicuro. Nessuno, se non parente o medico, potrebbe direqualcosa. E forse neanche loro. Forse neanche tu, perché i suicidi sono dei potenti e distruttivi punti di domandasenza risposta. Il mio problema è come, in questa cosa della tua morte, riesci a starmi vicino.Tu che mi sei stato vicino sempre, perché proprio ora mi lasci? Ma se è così, Robin, se è vero che ti ha ucciso ilvuoto dopo che è passato il successo, allora il mio cuore riparte perché ti ritrovo. Ti scopro ancora che sei comeme, perché abbiamo tutti la nostra asticella da saltare, la nostra tacca al muro da superare, e quando ci manca,ecco lì il vuoto. È il lavoro, il successo professionale, il giro di parco in più di corsa la mattina. È mio figlio, che ha15 anni e già da due l'ho mandato in America a farsi le ossa, e il prossimo ce lo mando ad 11, e un altro ce lospedisco dalla sala parto. Perché "stare sotto i riflettori" non è una metafora, è proprio "luce" e lo capiamo tuttiperché ognuno di noi ha il suo quarto d'ora di gloria nella vita, e non è una metafora. Anch'io Robin sono capacedi raccontare e raccontarmi mille volte il mio momento di gloria. Cosa deve essere, rispetto alla mia, una vita daOscar, da attore amato? Una vita da uomo di successo?Mi è difficile capirlo, ma capisco che dipendiamo dagli altri, dallo sguardo degli altri e che siamo tutti dariabilitare come te che eri appena uscito da una clinica. Diciamo che vogliamo il cuore di qualcuno ma poi forse ciaccontentiamo solo dello sguardo di questo qualcuno, e non è la stessa cosa. Ma è facile sbagliarsi, è capitato a te,Robin, capita a tutti, a me tantissimo. Perché la fama, il successo, imitano lo sguardo dell'amore, ma non sonol'amore. Sono solo lo sguardo. Nel successo non c'è il cuore, ma solo lo sguardo della fama. E se si spegne questa,se si chiude lo sguardo, può sembrare che manchi anche il cuore, l'amore. E se manca l'amore, manca la vita.© Il Sussidiario
Gianluca Zappa
Quando muore una star, specialmente poi se in modo tragico, come Robin Williams, si corre il rischio di fermarsial sentimento, reagendo in modo epidermico. Se poi è una star del cinema, il rischio è anche un altro: quello disovrapporre l’uomo col suo vissuto ai personaggi che ha interpretato. Sappiamo che non si può fare: per restarein tema di attori comici (e spostarci in casa nostra) il nobiluomo Antonio De Curtis era molto diverso, nella vitaquotidiana, dal personaggio di Totò; era molto più chiuso e poco divertente. E Alberto Sordi non era certo quelfiglio di buona donna di molti suoi indimenticabili personaggi.Con Robin Williams non si deve fare eccezione. Si potrà ricordarlo nei panni di Peter Pan, del prof. Keating, diMrs. Doubtfire, di Patch Adams, sempre però tenendo presente che lui, Robin, era un’altra cosa, un’altra persona.Questo ci aiuta anche ad affrontare il contraccolpo del suo suicidio: era un uomo come tanti, non il personaggio diuna commedia costruito sulla base di una precisa sceneggiatura. Non possiamo scambiare la realtà con lafinzione.Detto questo, va però aggiunto che nel caso specifico l’uomo e il personaggio si avvicinano molto, almeno neldesiderio. Robin Williams viene descritto da tutti come un filantropo, un umanitario, e dobbiamo dire che moltidei suoi personaggi dimostrano una particolare attenzione ai problemi e ai dolori degli altri. I suoi film (per lamaggior parte) toccano temi importanti e non sono mai banali. Ne L’attimo fuggente si affrontano i desideridegli adolescenti, il loro difficile rapporto col mondo degli adulti, il bisogno di avere una guida, un maestro (comebene rilevava Beppe Severgnini sul Corriere); Goodmorning Vietnam si cala nella tragedia della guerra; Mrs.Doubtfire entra nel dramma delle coppie separate e dei loro figli; Patch Adams si prende carico dei dolori deibambini malati; lo stesso Hook è ricco di significati e di spunti che ne fanno qualcosa di più di una rivisitazionedi Peter Pan (non ultimo, ancora una volta, il rapporto genitori-figli). Un film come Al di là dei sogni si confrontapoi con le grandi domande dell’uomo di fronte al mistero della morte.Difficile credere che l’attore si sia solo limitato a subire dei personaggi che gli venivano imposti. Leggo chealmeno in un caso (quello di Mrs. Doubtfire) si attivò per cambiare il finale del film (che i produttori avrebberovoluto con una rassicurante restaurazione dell’unità familiare), in quanto secondo lui sarebbe stato irrealistico eavrebbe ingenerato false speranze nei figli dei divorziati.Insomma, Robin Williams c’entrava coi suoi personaggi, voleva dire qualcosa alla gente attraverso di essi. La suacomicità è didattica, contiene un messaggio, una proposta. E allora vale la pena di chiedersi quale sia questaproposta. Forse non tutti ricordano il nichilismo del prof. Keating, che ripete ai suoi ragazzi “siamo cibo pervermi”, solo questo e nient’altro.A partire da un tale nichilismo, la proposta è quella di spendersi per gli altri, di fare qualcosa per essi, peralleviare la loro sofferenza e anche per cercare di dare un senso al desiderio di felicità che l’uomo si porta dentro.E’ la religione dell’umanità, quella dei personaggi di Williams, che vivono in una dimensione orizzontale. Lostesso invito al carpe diem vuole essere un rimedio a vivere con intensità la vita finché si può farlo, coscienti chepresto questo sarà impossibile.Quando c’è bisogno di una risposta metafisica, il personaggio di Williams può solo regalare un’illusione, unsogno, senza ragioni, e il suo sorriso è mesto, se non triste, come se ci fosse dentro la coscienza di uno scacco.Bisogna accontentarsi: di un padre-mammo che non può più essere padre; di una vita che non può essere pienacome si desidera; di credere nelle fate, anche se le fate non esistono.Nel momento culminante di Hook, Capitan Uncino profetizza al ritrovato Peter Pan che il giorno dopo sisveglierà, ritrovandosi alcolizzato e ossessionato dal successo (una frase che fa impressione, se si pensa alla fine diWilliams). Peter reagisce e vince perché ha intorno persone che dicono di credere in lui. Bello. Ma come si fa avolare con i propri pensieri felici, quando si sta nella depressione?E di fronte alla morte, qual è la risposta? Cosa c’è di là? L’oltretomba inquietante di Al di là dei sogni, figlio diuna metafisica molto new age? Può essere una risposta alla propria morte e a quella dei propri cari (compreso ilsuicidio di una moglie)?La ricetta dei personaggi di Robin Williams non salva dalla depressione e dalla disperazione. Si può riscoprire ilPeter Pan che c’è dentro di sé e in un momento di euforia gridare che la vita è un’avventura meravigliosa. Ma lavita, quella vera, con le sue contraddizioni e la sua pesantezza, richiede una speranza molto grande e piena diragioni (e non esiste nessuna polverina magica da spargersi addosso). Si può fare il mammo sorprendente edivertente, ma “divorziare è costoso - sono parole dell’attore – ti svuota il cuore attraverso il portafoglio”.La religione dell’umanità fallisce, con un sorriso triste. Lo stesso indimenticabile sorriso di Robin e dei suoipersonaggi.
>>> "Carpe Diem", dal film "L'attimo fuggente"
Adorare il Signore vuol dire dare a Lui il posto che deve avere;
affermare, credere, non però semplicemente a parole,
che Lui solo guida veramente la nostra vita;
vuol dire che siamo convinti davanti a Lui che è il solo Dio,
il Dio della nostra vita, il Dio della nostra storia.
Questo ha una conseguenza nella nostra vita:
spogliarci dei tanti idoli piccoli o grandi che abbiamo e nei quali ci rifugiamo,
nei quali cerchiamo e molte volte riponiamo la nostra sicurezza.
Sono idoli che spesso teniamo ben nascosti;
possono essere l’ambizione, il carrierismo, il gusto del successo,
il mettere al centro se stessi,
la tendenza a prevalere sugli altri,
la pretesa di essere gli unici padroni della nostra vita,
qualche peccato a cui siamo legati, e molti altri.
Papa Francesco
>>leggiamolabibbia.blogspot.it
Ciao indimenticabile Robin
Pubblicato da Nella Crosiglia
Pubblicato da Nella Crosiglia
robin-williams-tribute SOLARIS-film
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