Donne che amano la Chiesa
di Costanza Miriano
Non so com’è, ma a criticare di più la Chiesa sono quasi sempre quelli che dichiarano orgogliosamente di non appartenerle. Un po’ come se io mi arrabbiassi, che so, per la disposizione tattica della Lazio (essere romanista è stata una delle precondizioni che mio marito ha posto al nostro matrimonio) o per le regole della stagione venatoria (non sono contro la caccia, ma non riconoscerei un fagiano neanche se mi si consegnasse spontaneamente, in manette).
Dentro la Chiesa incontro sempre più spesso invece persone che la amano davvero come figli, e che soffrono a sentirne parlare male, persone che piuttosto che criticare un sacerdote tacciono, anche quando magari qualche piccola cosa da dire ci sarebbe.
La questione delle donne nella Chiesa, per esempio: il Papa ha detto che se ne vuole occupare, e io, che sono sicura che lui è ispirato dallo Spirito Santo, aspetto fiduciosa le sue idee. Ma se chiedo alle mie amiche, suore, di clausura e non, oppure laiche, madri o ragazze in ricerca vocazionale, lavoratrici impegnate anche fuori casa o dedite solo ai loro bambini, be’, dico la verità, raramente trovo qualcuna che vorrebbe più spazio, più attenzione nella Chiesa. Soprattutto raccolgo parole di gratitudine, di gioia, di riconoscenza per l’essere figlie di una madre tanto preziosa, misericordiosa, e soprattutto sapiente, che ci ha custodite lungo le scelte importanti della nostra vita, che ci ha indicato la via della vita.
Ma anche con questo cuore colmo di riconoscenza, e piena di gioia per tutto lo spazio che mi è stato dato (anche scrivere su questo giornale per me è un onore) penso che anche altre donne potrebbero magari essere più ascoltate a volte anche dalle gerarchie. Donne non clericalizzate – come dice il Papa – ma messe nelle condizioni di ravvivare il fuoco dell’amata Chiesa, grazie al loro ardore di fede, alla loro forza, al loro essere maestre di sacrificio, di accoglienza, di vita.
Come una sposa indica allo sposo il bene e il bello possibili, e così facendo lo rende migliore, anche con il clero le donne potrebbero rivestire questo ruolo di specchio, che rimanda al sacerdote la sua immagine migliore, lo incoraggia a essere forte, generoso, anche eroico quando serve. Capire come questo potrà concretizzarsi certo non è facile, spetterà alle gerarchie, che per fortuna sono roba da maschi…
fonte: Credere
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Vi ricordiamo l’incontro dei 5 passi al Mistero di venerdì 17, alle 21.00 a Chiesa Nuova proprio su questo argomento.
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