mercoledì 6 novembre 2013

L'INCREDIBILE MA VERA STORIA DI ALBERTO Palentini

postato il 30  Settembre 2013 sul mio blog: leggiamounlibro

Un leone in gabbia… libro

L'INCREDIBILE MA VERA STORIA DI ALBERTO chi è Alberto




 



Un leone in gabbia… Alberto Palentini

Il libro è stato scritto da Alberto, utilizzando il metodo della comunicazione facilitata¹, mediante una normale tastiera di computer e la pazienza di premere un tasto alla volta…


Primo giorno felice,
dopo una vita di dolore.
Ti guardo,
in quei tuoi occhi non resta più nulla del dolore che hai sopportato,
ma solo una nuova luce che illumina il tuo viso.
Ora puoi ricominciare a vivere,
puoi amare,
puoi sognare,
perché oggi è il tuo primo giorno felice,
e mai lo dimenticherai.

È per ciascuno di noi questa poesia,
per chi porta con sé la tristezza da molto tempo,
per chi la porta da sempre.

È per ciascuno di noi questa poesia,
perché prima o poi arriva per tutti,
il primo giorno in cui si è felici.

Alberto Palentini


UN LEONE IN GABBIA: L'INCREDIBILE MA VERA STORIA DI ALBERTO


«Non è quello che ci capita che può renderci felici. Ma è quello che facciamo a partire da ciò che ci capita che può renderci felici. Non è possedere o non possedere qualcosa a renderci felici, è ciò che facciamo di quello che abbiamo ricevuto». A sostenerlo è Pietro Lombardo, psicopedagogista del Centro studi Evolution di Verona, leggendo la vicenda di Alberto Palentini, un giovane di 23 anni che soffre della sindrome di Martin e Bell (altrimenti nota come “x fragile”), un disordine genetico che si manifesta con sguardi sfuggevoli, comportamenti autolesionisti e aggressivi e difficoltà comunicativa e relazionale.Alberto e il prof. Lombardo hanno raccontato a quattro mani la storia della rinascita del giovane in un libro, “Un leone in gabbia”, dove sono raccolte le lettere scambiate in due anni fra i due autori, e alcune “riflessioni” dello psico-pedagogista.

Dopo anni di chiusura e isolamento di Alberto, quando da tempo la famiglia era stata emarginata, grazie al metodo della comunicazione facilitata il giovane scopre la strada per rinascere, per comunicare, per sprigionare la sua forza e la sua energia vitale. «Per far conoscere quest’esperienza e per far sì che la famiglia potesse uscire dal “ghetto” in cui era stata costretta, ho proposto ad Alberto e ai suoi genitori di scrivere un libro in cui raccontare la loro storia - spiega Pietro Lombardo -. Esso è stato una sorpresa per i genitori, che hanno scoperto che miniera preziosa teneva dentro Alberto, per Alberto stesso, che ha elaborato la sua storia raccontandola, e in parte anche per me». Il libro vuole essere anche un sostegno concreto per gli studi di Alberto: chi è colpito dall’“x fragile” necessita di studiare con il metodo della comunicazione facilitata, una metodologia di apprendimento per la quale da parte dello Stato non vi sono forme d’aiuto, e che richiede quindi un cospicuo impegno economico della famiglia. Come un leone uscito dalla gabbia, un bruco divenuto farfalla, un pulcino che ha schiuso l’uovo, Alberto ha trovato la forza e la fiducia per comunicare i suoi stati d’animo, le sue sofferenze, gli sguardi che l’hanno ferito, i momenti di serenità, gli abbracci che l’hanno sollevato e consolato, la fede che gli ha dato speranza. Di tutto questo parla nel libro, in modo essenziale, autentico, cristallino. Ripensare alla sua vita e raccontarla ha fatto sì che Alberto si sia riconciliato con gli adulti che l’avevano amato ma a lungo non avevano potuto comprenderlo. «Guardando gli occhi di Alberto, da sempre avevamo capito che dietro c’era qualcosa - spiega il papà Claudio -. Grazie al libro, a ciò che abbiamo letto nelle lettere, abbiamo potuto dimostrare che avevamo ragione. La trasparenza di Alberto che emerge dal libro è stata per noi la conferma di una scoperta».
Oggi Alberto ha ventitré anni ed è iscritto al corso universitario di Lettere Moderne, a Padova. Scrivere il libro l’ha motivato allo studio: ha una media brillante e la laurea che lo aspetta.

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