lunedì 27 gennaio 2014

Musiche Possibili “Violini della speranza” per non dimenticare ...27 gennaio 1945

              Giorno della Memoria. 

            

Per non dimenticare


IL GIORNO DELLA MEMORIA

>>> 27..01 <<<

                              Joan Baez - For Sasha

Parco della musica, i violini della speranza sul palco per il giorno della memoria (video repubblica)

Dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah, ritrovati e restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein hanno fatto sentire la loro voce, per la prima volta in Italia, nella Sala Sinopoli del Parco della musica. Il concerto, in occasione della Giornata della memoria

 "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario." 27 gennaio 1945 - 27 gennaio 2014 

Giornata della memoria


 i “Violini della speranza” per non dimenticare

Un concerto dove si incontrano storie diverse, origini diverse e diverse religioni per trasmettere un unico messaggio di vitalità e di speranza nel linguaggio universale della musica.



Il 27 gennaio 1945  le truppe sovietiche dell’Armata Rossa entrano nel campo di concentramento di Auschwitz: è il giorno in cui per la prima volta viene rivelata al mondo la verità dell’orrore nazista, la giornata della memoria, scelta come ricorrenza internazionale per ricordare le vittime della Shoah.
Ci sono tanti modi di ricordare, noi di Non Sprecare vogliamo segnalarvi questo: il concerto “I Violini della speranza”. L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme all’Università Ebraica di Gerusalemme e all’Associazione BrainCircleItalia, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri,ha  organizzato un evento di grande portata simbolica per ricordare la Shoah, le leggi razziali ma anche coloro che hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Suoneranno insieme, per la prima volta in Italia,  (in diretta su Rai 5 alle 20.00) dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah, ciascuno con la sua storia drammatica, ritrovati e restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein. Strumento errante, il violino seguiva gli ebrei nelle loro peregrinazioni, anche quelle più estreme, di fuga e di morte.
C’è il violino che faceva parte di una delle orchestrine di Auschwitz che accompagnavano i deportati nelle camere a gas, quello che fu gettato da un treno in viaggio verso i lager, e venne raccolto e conservato da un operaio francese; ci sono i violini dei musicisti ebrei che nel ’36 lasciarono la Germania per andare a formare l’Orchestra Filarmonica della Palestina (poi di Israele) voluta fortemente da Toscanini e Huberman per salvarli dalla deportazione; i violini decorati con la Magen David (la Stella di David) che accompagnavano i suonatori ambulanti di musica klezmer; quelli che viaggiarono con i rifugiati alla volta degli Stati Uniti e furono nascosti nelle soffitte per dimenticare l’orrore.
Ospiti eccezionali della serata i violinisti solisti Shlomo Mintz, ebreo e israeliano, Cihat Askin, turco e musulmano, e Francesca Dego, italiana di madre ebrea – 46 membri della sua famiglia non fecero ritorno dai campi di sterminio nazisti – ridaranno voce ai violini della Shoah. Insieme a loro un giovane violinista albanese, musulmano convertito al cattolicesimo, Ermir Abeshi e, presenza altamente simbolica, il violoncellista tedesco Alexander Hülshoff che suonerà il violoncello appartenuto a David Popper, figlio del Cantore del Ghetto di Praga, trucidato dai nazisti il 19 gennaio 1945.
Storie diverse, origini diverse e diverse religioni per trasmettere un unico messaggio di vitalità e di speranza nel linguaggio universale della musica, in un momento ideale di dialogo e fratellanza. Un momento di riflessione collettiva e di invito alla pace e alla speranza. Per ricordare le vittime delle persecuzioni, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma il Maestro Yoel Levi, Direttore della Symphony Orchestra di Seoul, dirigerà la JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, (Praemium Imperiale 2013) composta da strumentisti dai 14 ai 21 anni. La scelta è chiaramente simbolica: per non dimenticare, la testimonianza del ricordo deve passare attraverso le nuove generazioni
Per guardare la diretta CLICCATE QUI
Il programma in apertura prevede “Adagio for Strings”: eseguito per la prima volta nel 1938, è l’opera più famosa di Barber, e viene considerato il brano più struggente di musica classica mai scritto, tanto che fu eseguito ai funerali di Einstein, di Kennedy e di Grace Kelly, e utilizzato in parecchi film, come Elephant Man e Platoon, per sottolineare l’emotività delle scene. Apre il concerto di questa sera come ricordo dei sei milioni di ebrei, e di tutti coloro che perirono durante l’Olocausto, perché, attraverso il linguaggio universale della musica, la loro memoria non vada perduta.



Campbellsville University Chamber Strings - Adagio for Strings (Barber)







KLEZMER MUSIC & YIDDISH SONGS by MITTELEUROPA ENSEMBLE




JOAN BAEZ ~ Donna Donna ~




Un capretto, l’immagine sacrificale per eccellenza (anche se di solito è l’agnello), che va al macello.


Lo stesso rituale si ripete per un bambino avviato verso uno dei tanti lager ancora oggi tristemente presenti nel mondo, con le stesse, atroci modalità.

Herbert Pagani, in questo testo, traccia un parallelo terribile, ma purtroppo fin troppo reale e sempre attuale, tra il macello di un cucciolo di animale e quello di un cucciolo d’uomo.

Un riferimento forte ed un disperato omaggio a tutte le piccole vittime di tutte le guerre che sono state massacrate da assassini che non hanno esitato “a calare il coltello nella loro tenera forza”.
In nome di tutto il mare di dolore che la guerra degli uomini fa scorrere tra i suoi stessi piccoli figli deboli ed indifesi, prime vittime di tutti i conflitti, un mare che travolge, distrugge e uccide vite e futuro, in tanti, troppi luoghi sulla Terra e che - qualche volta - riesce a lambire anche le nostre coscienze di “uomini liberi” e riesce a farci alzare, indignare, impegnare, gridare “No alla guerra!”
Ma poi?
Cosa riusciamo a fare oltre a questo?

.... canzoni contro la guerra


Un capretto su un carretto va al macello del giovedì 
non s´è ancora rassegnato a finire proprio così 
chiede ad una rondine -Salvami se puoi- 
lei lo guarda un attimo fa un bel giro in cielo e poi risponde 
-Siete tutti nati apposta io non c´entro credi a me 
c´è chi paga in ogni festa 
questa volta tocca a te.- 

Un bambino su un vagone va al macello del giovedì 
non s´è ancora rassegnato a morire proprio così 
chiede ad un soldato salvami se puoi 
e lui con la mano lo rimette in fila e poi risponde 
-Siete in tanti sulla terra io non c´entro credi a me 
c´è chi paga in ogni guerra 
e questa volta tocca a te.- 

Ora dormi caro figlio sta tranquillo che resto qui 
non è detto che la storia debba sempre finire così 
il mio bel capretto è nato in libertà 
finché sono in vita mai nessuno lo toccherà 
la storia te l´ho raccontata apposta perché un giorno pure tu 
dovrai fare l´impossibile perchè non succeda più. 
Siamo madri e siamo figli tutti nati in libertà 
ma saremo i responsabili se uno solo pagherà. 

Ora dormi.



BARBRA STREISAND - AVINU MALKEINU


Ancora musica ....


Il quartetto Lè Haim

Musiche della tradizione ebraica 

per la Giornata della Memoria

Da LaStampa


 Klezmer, «una musica che va oltre le mode, oltre il tempo, qualcosa che continua a emozionare, qualcosa di legato alle tradizioni ebraiche, che trasmette grande intensità emotiva a chi l’ascolta e a chi la suona»


IL CORO GAZZOTTI AL TEATRO COMUNALE OSPITE DEGLI AMICI DELLA MUSICA DI MODENA



coroluigigazzotti.it


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