giovedì 23 gennaio 2014

La “decima”


Educare alla decima 

Carlo Callegaro

su genitoriOK


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La “decima” era già praticata in tempi antichissimi come segno di riconoscenza a Dio dal quale proviene ogni cosa, ne troviamo tracce già nel libro della Genesi. Consisteva nel donare al tempio, o alla Chiesa Cattolica successivamente, la decima parte del reddito. Ma questa pratica si trova anche in altre culture e religioni, anzi si può affermare che sia presente un pò in tutte le religioni.

Il senso è comunque simile, se non uguale, quello di affermare il valore della riconoscenza. Riconoscenza significa attribuire un valore a ciò che si è ricevuto, è dare valore a ciò che si riceve.
I figli ricevono ogni giorno, da parte dei genitori: tempo, risorse economiche, risorse materiali, affetto, sostegno etc.. E’ nella natura del figlio riceve e nella natura del genitore dare. Allo stesso tempo però ritengo sia molto importante educare alla riconoscenza i figli. Ciò significa educare al valore del tempo che un genitore dedica ai propri figli, il tempo è la risorsa più importante di cui disponiamo. Significa educare al giusto valore del denaro, visto come mezzo e non come fine. Ma se tutto viene vissuto come scontato, normale, dovuto si perde l’occasione di insegnare ai figli il valore di tutto ciò.
Ho sentito che ci sono genitori che registrano ogni spesa per l’educazione e la crescita dei figli e poi, quando questi sono cresciuti, ne chiedono conto. Questo penso sia sbagliato. Ma senza entrare in queste situazioni eclatanti e palesemente sbagliate, penso a tutte le frasi che sento dire dai genitori: “Con tutto quello che ho fatto per te… Tutti i sacrifici che ho fatto per te…” etc.
E’ anche questo un modo per chiedere conto di tutti gli investimenti, ma ciò non educa al valore del dare, genera purtroppo sensi di colpa. I sensi di colpa sono il più grande veleno che inquina il processo di crescita delle persone.
Vuoi quindi educare al valore del dare? Allora recupera la pratica della decima.
Ogni due, tre mesi, mettiti a tavolino con tuo figlio o i tuoi figli, e fai la somma, per esempio, dei soldi che hanno ricevuto da parenti e amici per le occasioni speciali o altro. Poi i vari regali, insomma tutto il di più, tutto quello il ben di Dio che arriva nelle nostre case. Poi prendi la decima parte in soldi o giocattoli (nel qual caso scegliete assieme, aiutalo a separarsi dagli oggetti anche se farà un pò di fatica, è normale) e poi individuate un’associazione benefica, o la parrocchia o un’istituzione religiosa a cui portare la decima.

Insegna a tuo figlio a donare, non a te, non ti deve ridare, ma agli altri, così imparerà il valore della riconoscenza e non solo, quello della solidarietà.Imparerà ad esserti riconoscente per tutto ciò che tu gli hai dato e gli darai, e questo è un grande dono che un figlio può fare al proprio genitore, Dipende però da te se lui ti sarà riconoscente, dalle tue azioni, da quanto ti occupi di educarlo alla vera riconoscenza.
Donare con regolarità, costanza e perseveranza, educa al dare, educa al separarsi dagli oggetti materiali, educa al giusto valore del danaro. I soldi sono un mezzo, utili, ma non possono essere caricati di un valore diverso da quello che sono.
Fai tutto questo con gioia, non è una tassa (nell’antichità lo era, ma ora tu puoi scegliere di agire, non sei costretto) è un’azione concreta. Ricorda che i bambini imparano dalle azioni, non dalle parole che passano e non lasciano traccia.

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