La fine del mondo è già iniziata, ma ...
Dagli storici tutta la verità sulla fine del mondoI
Maya non hanno mai parlato di "fine del mondo il 21 dicembre" e a dirla tutta non esiste una rappresentazione reale e nota del loro calendario: la Pietra Sole che viene spesso presentata come tale, è in realtà un calendario azteco, che non menziona la data del 21 dicembre 2012 ...
DAL BLOG www.adriano.casissa.it/ |
manca ancora un mese alla fine del mondo ...
21 / 12 / 2012 |
Paura, eh? da Kairòs |
La conclusione della storia e il glorioso ritorno di Cristo sulla terra: il Vangelo letto domenica nelle Chiese di ogni Paese – oggetto di riflessione da parte del Papa all’Angelus – tocca uno dei punti più sensibili per l’uomo di ogni epoca: quello della fine della vita e del mondo. Un concetto che evoca paure antiche, oggi spesso alimentate da condizionamenti mediatici, che però nulla hanno a che fare con la visione cristiana improntata alla speranza, ribadita domenica da Benedetto XVI. Alessandro De Carolis ne ha parlato con il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa:
R. – A me pare che il Papa abbia proprio centrato il problema – come fa sempre, del resto. Gesù non vuole rispondere a “quando” avverranno queste cose, ma al “come” bisogna prepararsi. Come dice il Papa, non vuole fomentare la curiosità sulle date, le scadenze… E’ curioso che Gesù dica che nel momento preciso in cui ciò avverrà, chiamiamola “fine del mondo”, neppure gli angeli del cielo lo sapranno, e che invece periodicamente sorgano profeti o veggenti che annunciano – quando non addirittura con una data precisa – la fine del mondo. Adesso stiamo andando verso il 21 dicembre 2012, che secondo alcuni sarebbe la data della fine del mondo perché nei calendari Maya ciò indicherebbe il termine di un ciclo. Come giustamente afferma il Papa, Gesù vuole dare un fondamento alla nostra esistenza e, a questo proposito, il Vangelo di ieri è veramente splendido. Ci dice che, a differenza della visione ateo-scientistica, secondo cui il mondo non ha un Creatore, non ha un senso, non ha uno scopo e quando saranno esauriti i processi chimici e fisici in atto finirà o nel gelo eterno o in fuoco cosmico, il messaggio fondamentale contenuto in questi discorsi escatologici è invece di un’estrema speranza. Ci dice che noi stiamo andando verso "Uno" che ci viene incontro, che viene ogni giorno a noi nell’Eucaristia. Quindi, come temere "Uno" che è già nostro compagno di viaggio?
D. – Di fronte alla parola “apocalisse” (*), molto spesso si fa confusione, soprattutto perché il termine è diventato, nel tempo, sinonimo di “catastrofe”. Qual è il suo vero significato?
R. – Apokálypsis in greco significa semplicemente “rivelazione”, e voleva essere nel titolo del libro di Giovanni, la rivelazione non di date precise, di scadenze storiche come spesso è stato fatto, ma un linguaggio profetico che mettesse in luce i principi fondamentali che sarebbero stati alla base dello sviluppo della storia: le forze del male che lotteranno sempre contro le forze del bene, ma alla fine il trionfo sarà dell’Agnello. Questo è il senso fondamentale dell’Apocalisse. Ma a causa del linguaggio che parla di stelle che cadono, di fuoco che scende sulla terra, si è finito – come in molti film – con il fare della parola apocalisse sempre delle storie di calamità, al di sopra dell’immaginazione umana.
D. – Lei prima ha citato la presunta profezia dei Maya sulla fine del mondo. I millenarismi hanno sempre attraversato la storia umana. Perché – secondo lei – l’uomo ha questo periodico bisogno di evocare la fine del mondo?
R. – Quando noi oggi parliamo della fine del mondo, ne parliamo in termini globali, cioè la fine assoluta dopo la quale c’è solo l’eternità. Gli antichi, soprattutto nella Bibbia, parlavano con termini relativi e quindi spesso, nella Bibbia, non si parla di fine del mondo, ma della fine di un mondo. Infatti, Gesù proprio nel Vangelo diceva: “Non passerà questa generazione prima che tutto ciò avvenga”: di fatto, non passò la generazione senza che un mondo finisse, quello ebraico-giudaico, con la distruzione di Gerusalemme. Nel 410, dopo il “Sacco di Roma”, alcuni Padri della Chiesa pensarono che fosse arrivata la fine del mondo, perché identificavano il mondo con l’assetto dell’Impero romano che credevano definitivo. Nel Vangelo, spesso si intrecciano questi due piani: il piano della fine di un mondo con la fine del mondo. Credo che Gesù volesse fare del primo un simbolo, un richiamo, dell’ultimo: cioè, prendere queste catastrofi, questi avvenimenti più grandi di noi, come un invito a non attaccarci a questa terra, così come mi pare sottolineasse anche il Papa ieri.
D. – Al di là della fine dei tempi, c’è comunque una fine alla quale ogni essere umano è chiamato a un certo punto della sua vita, che per un cristiano è l’inizio dell’altra vita. Come si può radicare questo pensiero nella nostra epoca, che è così allergica a tutto ciò che non riguarda il presente?
R. – E’ stolto affannarsi a voler scrutare quando sarà la fine del mondo, quando per ciascuno di noi la fine del mondo può essere stasera, o domani, perché la morte per ciascun individuo è la fine di questo mondo. Quindi, c’è un richiamo fortissimo che, purtroppo, lo sappiamo bene, non ci entra facilmente nelle orecchie, a noi uomini, ed è il richiamo che Gesù fa quando dice: “Vigilate”. Se avessimo davanti un’ora precisa, alla quale ognuno di noi sapesse di dover morire, inizierebbe un conteggio alla rovescia che sarebbe il parossismo dell’angoscia. Quindi, ha fatto bene Dio a tener nascosta sia l’ora della nostra fine, sia quella della fine del mondo.
Fonte: Radio Vaticana
* * *
da http://www.news.va/it/news P. Cantalamessa: la "fine del mondo" non è paura di false profezie, ma speranza in Cristo
(*): Sul tema dell' Apocalisse nella Sacra Scrittura vedi in questo blog i popst seguenti
R. – A me pare che il Papa abbia proprio centrato il problema – come fa sempre, del resto. Gesù non vuole rispondere a “quando” avverranno queste cose, ma al “come” bisogna prepararsi. Come dice il Papa, non vuole fomentare la curiosità sulle date, le scadenze… E’ curioso che Gesù dica che nel momento preciso in cui ciò avverrà, chiamiamola “fine del mondo”, neppure gli angeli del cielo lo sapranno, e che invece periodicamente sorgano profeti o veggenti che annunciano – quando non addirittura con una data precisa – la fine del mondo. Adesso stiamo andando verso il 21 dicembre 2012, che secondo alcuni sarebbe la data della fine del mondo perché nei calendari Maya ciò indicherebbe il termine di un ciclo. Come giustamente afferma il Papa, Gesù vuole dare un fondamento alla nostra esistenza e, a questo proposito, il Vangelo di ieri è veramente splendido. Ci dice che, a differenza della visione ateo-scientistica, secondo cui il mondo non ha un Creatore, non ha un senso, non ha uno scopo e quando saranno esauriti i processi chimici e fisici in atto finirà o nel gelo eterno o in fuoco cosmico, il messaggio fondamentale contenuto in questi discorsi escatologici è invece di un’estrema speranza. Ci dice che noi stiamo andando verso "Uno" che ci viene incontro, che viene ogni giorno a noi nell’Eucaristia. Quindi, come temere "Uno" che è già nostro compagno di viaggio?
D. – Di fronte alla parola “apocalisse” (*), molto spesso si fa confusione, soprattutto perché il termine è diventato, nel tempo, sinonimo di “catastrofe”. Qual è il suo vero significato?
R. – Apokálypsis in greco significa semplicemente “rivelazione”, e voleva essere nel titolo del libro di Giovanni, la rivelazione non di date precise, di scadenze storiche come spesso è stato fatto, ma un linguaggio profetico che mettesse in luce i principi fondamentali che sarebbero stati alla base dello sviluppo della storia: le forze del male che lotteranno sempre contro le forze del bene, ma alla fine il trionfo sarà dell’Agnello. Questo è il senso fondamentale dell’Apocalisse. Ma a causa del linguaggio che parla di stelle che cadono, di fuoco che scende sulla terra, si è finito – come in molti film – con il fare della parola apocalisse sempre delle storie di calamità, al di sopra dell’immaginazione umana.
D. – Lei prima ha citato la presunta profezia dei Maya sulla fine del mondo. I millenarismi hanno sempre attraversato la storia umana. Perché – secondo lei – l’uomo ha questo periodico bisogno di evocare la fine del mondo?
R. – Quando noi oggi parliamo della fine del mondo, ne parliamo in termini globali, cioè la fine assoluta dopo la quale c’è solo l’eternità. Gli antichi, soprattutto nella Bibbia, parlavano con termini relativi e quindi spesso, nella Bibbia, non si parla di fine del mondo, ma della fine di un mondo. Infatti, Gesù proprio nel Vangelo diceva: “Non passerà questa generazione prima che tutto ciò avvenga”: di fatto, non passò la generazione senza che un mondo finisse, quello ebraico-giudaico, con la distruzione di Gerusalemme. Nel 410, dopo il “Sacco di Roma”, alcuni Padri della Chiesa pensarono che fosse arrivata la fine del mondo, perché identificavano il mondo con l’assetto dell’Impero romano che credevano definitivo. Nel Vangelo, spesso si intrecciano questi due piani: il piano della fine di un mondo con la fine del mondo. Credo che Gesù volesse fare del primo un simbolo, un richiamo, dell’ultimo: cioè, prendere queste catastrofi, questi avvenimenti più grandi di noi, come un invito a non attaccarci a questa terra, così come mi pare sottolineasse anche il Papa ieri.
D. – Al di là della fine dei tempi, c’è comunque una fine alla quale ogni essere umano è chiamato a un certo punto della sua vita, che per un cristiano è l’inizio dell’altra vita. Come si può radicare questo pensiero nella nostra epoca, che è così allergica a tutto ciò che non riguarda il presente?
R. – E’ stolto affannarsi a voler scrutare quando sarà la fine del mondo, quando per ciascuno di noi la fine del mondo può essere stasera, o domani, perché la morte per ciascun individuo è la fine di questo mondo. Quindi, c’è un richiamo fortissimo che, purtroppo, lo sappiamo bene, non ci entra facilmente nelle orecchie, a noi uomini, ed è il richiamo che Gesù fa quando dice: “Vigilate”. Se avessimo davanti un’ora precisa, alla quale ognuno di noi sapesse di dover morire, inizierebbe un conteggio alla rovescia che sarebbe il parossismo dell’angoscia. Quindi, ha fatto bene Dio a tener nascosta sia l’ora della nostra fine, sia quella della fine del mondo.
Fonte: Radio Vaticana
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da http://www.news.va/it/news P. Cantalamessa: la "fine del mondo" non è paura di false profezie, ma speranza in Cristo
(*): Sul tema dell' Apocalisse nella Sacra Scrittura vedi in questo blog i popst seguenti
12 Set 2012
Il libro dell'Apocalisse è senza dubbio quello più "interpretato" di tutta la Bibbia, come dimostra il fatto che il Papa ha dedicato gli questa mattina la sua seconda catechesi. Di seguito propongo un saggio di uno dei più grandi ...
>>>>>>>>>>>>>>>
continua su kairosterzomillennio
GiroBloggando su 12 12 12 >< 21 12 2012 simblogia n.12
Da /www.myspace.com/dimensionemistero... Codice di ...
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di tutto di più !!!! o di meno?
scienzaeconoscenza.it
versoilfuturo.org
apocalisselaika >>>>>>>> §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
... e per la fine del m ....>>>>>>>>>>>>>>>
continua su kairosterzomillennio
Mancano 30 giorni al 21 dicembre 2012! ma chi se ne frega!!!!!! |
Repubblica |
Da /www.myspace.com/dimensionemistero... Codice di ...
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21 Dicembre 2012 - Documenti - La profezia dei Maya nel 2012 la fine del mondo secondo l'ultima pagina del Codice di Dresda
scienzaeconoscenza.it
Immagine dal web ??? |
versoilfuturo.org
Immagini dal web ??? |
apocalisselaika >>>>>>>> §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Immagini dal web ??? DA >>> http://thecrew.blogosfere.it/ |
da... http://humorchic.blogspot.it |
Da thecrew.blogosfere.it/ |
fonte >>> http://thecrew.blogosfere.it/
Gangnam Style, "un messaggio per la fine del mondo"
Altro che hit del momento, disco rap, tormentone. C'è chi è convinto che Gangnam Style sia un brano profetico. "Per motivi di sicurezza, Psy dovrebbe rimuovere il suo video. Per il bene del mondo". A parlare in un video (che fa boom di visite) è William Leroy, uno studente di letteratura rinascimentale, che dopo un attento studio del video-rap, formula una teoria: l'autore voleva mandare un avvertimento riguardo all'imminente fine del mondo. Vediamo perché.
Secondo lo studente Nostradamus nella sua profezia fa riferimento a un "calmo mattino", a una "fine che verrà", una "danza coi cavalli" e a "nove cerchi allineati". Ecco, il "calmo mattino" potrebbe semplicemente indicare il cantante originario della Corea, mentre la presenza dei cavalli è chiara e fa da sfondo alla danza del rapper. Come "i nove cerchi allineati" corrispondono al momento in cui il video sarà stato visto un miliardo di volte. Momento che dovrebbe essere raggiunto il 21 dicembre, secondo i calcoli effettuati da William Leroy. "Può essere una coincidenza" ammette l'autore del video "ma almeno vi ho messo in guardia" sospira.
CHE COS'E' IL GANGNAM STYLE - Lo Gangnam style conquista anche le città italiane. I flashmob che hanno diffuso nel mondo lo stile dedel rapper sudcoreano PSY sono arrivati anche nel nostro Paese: la prossima città a celebrare il tormentone 2012 sarà Verona, ma ci hanno già pensato Milano, Palermo, Catania, Cagliari e Roma, dove 30 mila persone hanno dato vita al balletto con la musica riprodotta dal loro smart-phone. Ma il successo del singolo uscito il 15 luglio 2012 ha contagiato anche altri stati tra cui Spagna, Svezia, Inghilterra. Pazzi per PSY anche i vip, che hanno deciso di ballare la coreografia dedicata al quartiere chic di Seul: dopo Britney Spears, Nelly Furtado, e Heidi Klum, anche Madonna si è lasciata sedurre dallo strabiliante successo del rapper sudcoreano. La popstar ha addirittura cambiato la sua scaletta quasi all’ultimo momento, inserendo, nel suo concerto di New York del 12 novembre per raccogliere fondi per le vittime di Sandy, un’esibizione con PSY. Secondo la rivista Forbes, Gangnam Style raggiungerà entro marzo 2013 il record di miliardo di click: finora il singolo di PSY vanta, oltre al seguitissimo video, acquisti digitali pari a 1,27 milioni, l'1,1 % del volume totale di download a pagamento registrati nel periodo.
Secondo lo studente Nostradamus nella sua profezia fa riferimento a un "calmo mattino", a una "fine che verrà", una "danza coi cavalli" e a "nove cerchi allineati". Ecco, il "calmo mattino" potrebbe semplicemente indicare il cantante originario della Corea, mentre la presenza dei cavalli è chiara e fa da sfondo alla danza del rapper. Come "i nove cerchi allineati" corrispondono al momento in cui il video sarà stato visto un miliardo di volte. Momento che dovrebbe essere raggiunto il 21 dicembre, secondo i calcoli effettuati da William Leroy. "Può essere una coincidenza" ammette l'autore del video "ma almeno vi ho messo in guardia" sospira.
CHE COS'E' IL GANGNAM STYLE - Lo Gangnam style conquista anche le città italiane. I flashmob che hanno diffuso nel mondo lo stile dedel rapper sudcoreano PSY sono arrivati anche nel nostro Paese: la prossima città a celebrare il tormentone 2012 sarà Verona, ma ci hanno già pensato Milano, Palermo, Catania, Cagliari e Roma, dove 30 mila persone hanno dato vita al balletto con la musica riprodotta dal loro smart-phone. Ma il successo del singolo uscito il 15 luglio 2012 ha contagiato anche altri stati tra cui Spagna, Svezia, Inghilterra. Pazzi per PSY anche i vip, che hanno deciso di ballare la coreografia dedicata al quartiere chic di Seul: dopo Britney Spears, Nelly Furtado, e Heidi Klum, anche Madonna si è lasciata sedurre dallo strabiliante successo del rapper sudcoreano. La popstar ha addirittura cambiato la sua scaletta quasi all’ultimo momento, inserendo, nel suo concerto di New York del 12 novembre per raccogliere fondi per le vittime di Sandy, un’esibizione con PSY. Secondo la rivista Forbes, Gangnam Style raggiungerà entro marzo 2013 il record di miliardo di click: finora il singolo di PSY vanta, oltre al seguitissimo video, acquisti digitali pari a 1,27 milioni, l'1,1 % del volume totale di download a pagamento registrati nel periodo.
Da Libero >> affaritaliani.libero.it/coffeebreak/
Dal BLOG FIORI DI CRISTALLO
Mi piace l'idea di condividere con Voi il mio interesse per la numerologia interpretando ed esprimendo il sapere degli archetipi correlati ai numeri che emergono in questa particolare data:
12-12-12
3 3 3 numero contraddistinto dall'archetipo il Giullare, 3° ed ultimo della 1° triade: simboleggia la giovinezza, l'inizio della vita (a differenza di quanto sembrano dire altri punti di vista).
Il colore associato a questo molteplice numero è il giallo, la pietra il quarzo citrino, la sua virtù è la creatività, il vizio la vanità, come riferimento mitologico Ermes e la sua affermazione: ESPRIMO LA MIA VERA ESSENZA.
Dalla somma di questo molteplice numero 3+3+3=9 emerge il Liberatore, la sua affermazione è: SONO UN FRATELLO UNIVERSALE, un donatore: spiritualità.
Invece sommando la data odierna per intero: 12-12-2012
3 3 5=11 il meraviglioso Genio capace di donare una profonda lungimiranza, ossia la capacità di vedere oltre, lontano...molto lontano!
Leggendo nella parte saggia del molteplice Giullare, il quale crea un importante Liberatore nella completezza di un meraviglioso Genio interpreto: in questo particolare momento di vita è bene, nell'essere sempre se stessi, porsi il più possibile (anche se non sempre facile) nella positività e giocosità del Giullare, esprimendo una spirituale fraternità, nella lungimiranza per un 2013 migliore!!!
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