giovedì 23 giugno 2016

CINQUANTAQUATTRO DI TRECENTOVENTICINQUE

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54. In questo breve sguardo sulla realtà, desidero rilevare che, per quanto ci siano stati notevoli miglioramenti nel riconoscimento dei diritti della donna e nella sua partecipazione allo spazio pubblico, c’è ancora molto da crescere in alcuni paesi. Non sono ancora del tutto sradicati costumi inaccettabili. Anzitutto la vergognosa violenza che a volte si usa nei confronti delle donne, i maltrattamenti familiari e varie forme di schiavitù che non costituiscono una dimostrazione di forza mascolina bensì un codardo degrado. La violenza verbale, fisica e sessuale che si esercita contro le donne in alcune coppie di sposi contraddice la natura stessa dell’unione coniugale. Penso alla grave mutilazione genitale della donna in alcune culture, ma anche alla disuguaglianza dell’accesso a posti di lavoro dignitosi e ai luoghi in cui si prendono le decisioni. La storia ricalca le orme degli eccessi delle culture patriarcali, dove la donna era considerata di seconda classe, ma ricordiamo anche la pratica dell’“utero in affitto” o la «strumentalizzazione e mercificazione del corpo femminile nell’attuale cultura mediatica».[42] C’è chi ritiene che molti problemi attuali si sono verificati a partire dall’emancipazione della donna. Ma questo argomento non è valido, «è una falsità, non è vero. E’ una forma di maschilismo».[43] L’identica dignità tra l’uomo e la donna ci porta a rallegrarci del fatto che si superino vecchie forme di discriminazione, e che in seno alle famiglie si sviluppi uno stile di reciprocità. Se sorgono forme di femminismo che non possiamo considerare adeguate, ammiriamo ugualmente l’opera dello Spirito nel riconoscimento più chiaro della dignità della donna e dei suoi diritti.
                                   Lode della sera


 LA lode-del-mattino e della sera...  a romena

  

MISERICORDES SICUT PATER!

                                      Amoris laetitia 
INNO UFFICIALE DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
PUBBLICATO SU YOU TUBE
L’inno ufficiale si apre il motto del Giubileo «Misericordes sicut Pater» [Misericordiosi come il Padre] tratto dal vangelo di Luca (6,36).
Paul Inwood e p. Eugenio Costa SI, rispettivamente  autori della musica e del testo, hanno donato ogni diritto di sfruttamento di questa opera al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione al fine di facilitare la diffusione dell’Inno del Giubileo della Misericordia in tutta la Chiesa.
Registrazione eseguita dalla Cappella Musicale Pontificia,
diretta dal maestro mons. Massimo Palombella, SDB.
                         TESTO
Misericordiosi come il Padre (ritornello)
Rendiamo grazie al Padre, perché è buono
Rendiamo grazie al Figlio, luce delle genti
Chiediamo allo Spirito i sette santi doni
Chiediamo la pace al Dio di ogni pace
Ha creato il mondo con sapienza
Ci ha amati con un cuore di carne
Fonte di ogni bene, dolcissimo sollievo
La terra aspetta il vangelo del Regno
Conduce il suo popolo nella storia
Da Lui riceviamo, a Lui ci doniamo
Da Lui confortati, offriamo conforto
Gioia e perdono nel cuore dei piccoli
Perdona e accoglie i suoi figli
Il cuore si apra a chi ha fame e sete
L’amore spera e tutto sopporta
Saranno nuovi i cieli e la terra

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