domenica 10 aprile 2016

Curve di livello... Tutto questo mi ha fatto ricordare i miei anni al - IGM Firenze


Si apre il cancello del giardino con la docilità della pagina che una frequente devozione interroga e, dentro, gli sguardi non hanno bisogno di fare caso agli oggetti che sono già precisi nella memoria.
                                                 J.L. Borges 

...Curve di livello...
Un  grazie ad Annamaria F. per questo Viaggio nel Tempo!




Annamaria Ferramosca
Curve di livello
eBook n. 156
Pubblicato da LaRecherche.it
Scaricabile gratuitamente al link:
Già pubblicato in Marsilio Elleffe Lingue di poesia, Collana diretta da Cesare Ruffato, Marsilio Editori www.marsilioeditori.it

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La curva di livello o altrimenti denominata isoipsa (dal greco isos=uguale e hypsos=alto),  in geografia,  con particolare riguardo alla cartografia, è quella curva che unisce punti con uguale quota, ovvero uguale distanza verticale dal piano di riferimento al quale è stato attribuito quota zero (generalmente il livello medio del mare). 
La quota zero di riferimento a cui attinge Annamaria Ferramosca nel suo libro,  recentemente ripubblicato in e-book e scaricabile gratuitamente dal sito La Recherche, è la Terra pervasa sia da un’onda fisica ( il mare) che spazio-temporale che avvolge tutte le cose e gli esseri viventi. Su vari livelli di percezione, essa li pone idealmente in condizione di ricongiungersi le une agli altri attraversando buchi neri e spazi infiniti per giungere di nuovo, per la prima volta o in contemporanea all’aria respirata, in quei luoghi, esistenze, esperienze che in qualche misterioso modo accomunano tutti gli Uomini. Un viaggio metafisico, in cui oggetti e persone poste al di fuori del loro ambiente consueto acquistano un nuovo suggestivo significato alla luce di una miracolosa rinascita, ma anche  faticosamente reale (Italia, Africa,Creta,Cnosso, Irlanda, Marrakesh etc.) e condito di profumi, delimitazioni territoriali ben distinte e tattili memorie a calcificare il presente e la Natura:
E strana pure questa voglia di datteri/ oltre il sapore, smania/ che l’oro bruno penetri la pelle
E ancora:

(s’addensa ovunque il sudore
impastato nel fango, edificato nelle case)
Così da sempre la terra si fa umana

nell’ipotesi certa della Morte:

Il giardino ha pini d’aleppo e olivi
per ospitare chi non sa della morte:
insetti e uccelli, volpi notturne
a volte – immobili –
guardano anch’esse il mare
come per un abbaglio misterioso
Come dire che non solo qualunque cosa e persona può arrivare a toccare gli stessi punti partendo da un piano di riferimento comune, ma può altresì scambiare le rispettive posizioni e sperimentare altro da uno stesso apparente, identico punto.
 il mio sangue è incontro d’onde
paziente e antico
(continua a mescolare
questo inascoltato mare)
Non si dimentica mai l’origine pur approdando a diverse mete e panorami, preparando così nuovi assalti alla realtà, intessendo nuove storie di vita e nuovi ricordi.
La casa ha finestre sul mare
per ricordare l’origine
il vortice la calma le vele millenarie
ritorni che volgono in commiati
odissee per altri oceani 
E’ scandito dal suono di una lingua morbida ed elegante il movimento del mondo, trascendente la barriera fisica per accostarsi all’incorporeo da cui migra e torna circolarmente, dando vita a mondi ulteriori; osservato attraverso occhi sempre diversi e sempre uguali esso sfila tra eventi naturali e guerre, case conosciute e sconosciute, rocce divelte di segni, corrose di linfa e voce, mari e monti lontani o vicini fra loro, mescolati in un susseguirsi di odi al femminile (dalla donna comune ad Eva nell’Eden, alla giovane martire uccisa e violentata), di rimandi alla poetica di Saffo,Leopardi, Sandro Penna. Una raccolta questa, di infinite variabili e approdi. Un canto cosmico, universale, di pregevole bellezza.
Federica Galetto
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Curve di livello
Sebbene la mia carta sia disposta
col margine superiore volto a nord
non ritrovo né oriente né occidente
La carta sembra ormai dis-orientata

Nulla, della fissità cartografica, tranne
un’attitudine incerta, tremula
resistenza alla deriva
Ondeggiano le isoipse – eppure sono sobria –
scosse, come su di una faglia in atto
si slacciano i punti dalle linee
non più obbedienti all’ordine
– tutti in riga, allo stesso livello sul mare –

Una nuova linea si ricompone, lucida
s’allunga, veloce
saetta sulla carta, la perfora
transfuga scia di luce vola
sul nostro cerchio, lieve
ci tocca in fronte, in petto

Allineati, ci stringiamo le mani
bruciamo di limpida invasione
Fugge, caricata di luce, pellegrina
dei continenti. Si ricercano
punti – allo stesso – livello – d’amore

Ancora siano i segni
Ancora siano i segni sulle rocce
a dischiudere il tempo
profili di guerrieri e bisonti
in corsa, sotto un piccolo sole
in forma di stella

ansanti
per chilometri brillanti di pioggia
profili di automobilisti e tir
sommersi da onde radio

vibra
un dolmen poco lontano
con forza immobile
convoca mani e rami
Tre pietre
– minima famiglia sfuggita al diluvio –
in silenzio guardarle nella notte
accostando l’orecchio al tronco dell’ulivo
sentirsi roccia linfa voce
arca approdata e fusa in terra

Ancora siano i segni sulle pagine
a traghettare il tempo: lontanissimi
lembi di cielo pulsanti sulle onde
inondano lo schermo, si raggiungono
Dammi parole dunque, e segni
piangi sulla mia spalla, o canta
offrimi le scene della gioia
incontrami

prima che si diradi la foresta
prima che accada il nero errore
prima dell’ultima risata
(la ruota della terra
è il suo continuo ridere, convulso)

Anna Maria Ferramosca

FONTE :viadellebelledonne.wordpress.com


Di Annamaria Ferramosca
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Piano, va’ piano. Devi poter parlare mentre cammini. Son forse i passi d’un uomo tanto lunghi da non permettere insieme parola e respiro? 



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quando mi interessavo di  punti trigonometrici e altre ...
Curva di livello   wikipedia

e merita un ulteriore approfondimento…


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NB:
Ho preso servizio all'  I.G.M. Firenze 
nell'estate del 76 come disegnatore...  fino al 86

By GiuMa

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