lunedì 8 dicembre 2014

STUDIA LA SCIENZA dicevano... Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio.

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Samantha Cristoforetti



Guardate un po' cosa c'è nella 



Preghiamo tutti per loro e per 

Samantha Cristoforetti, 

la prima donna italiana nello spazio.




Samantha Cristoforetti










Astronauta dell'ESA/ASI
Samantha Cristoforetti (wikipedia.org) (Milano26 aprile 1977) è un'aviatriceingegnereastronauta italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea e prima donna italiana nello spazio.

Biografia

Nata a Milano nel 1977[1] ma originaria di Malè (TN), dove è cresciuta[2], ha compiuto gli studi superiori dapprima a Bolzano e poi a Trento,[3]laureandosi in ingegneria meccanica all'Università tecnica di Monaco, inGermania.
Nel 2001 è ammessa all'Accademia Aeronautica di Pozzuoli, uscendone nel 2005 come ufficiale del ruolo naviganti normale e con la laurea in Scienze aeronautiche[4]. Successivamente si specializza negli Stati Unitipresso la Euro-Nato Joint Jet Pilot Training di Wichita Falls in Texas.
Nel suo curriculum operativo figura il servizio presso il 61º Stormo Galatina (LE), il 32º Stormo (Aeroporto di Amendola) e il 51º Stormo di Istrana, prima nell'ambito della Squadriglia Collegamenti (2007-2008) e poi del132º Gruppo Cacciabombardieri (2009), e l'abilitazione al pilotaggio degli aeromobili Aermacchi SF-260, Cessna T-37 Tweet, Northrop T-38 Talon, Aermacchi MB-339A, Aermacchi MB-339CD e AMX.
A maggio 2009 è selezionata come astronauta dall'Agenzia Spaziale Europea[1] — prima donna italiana e terza europea in assoluto dopo labritannica Helen Sharman (1991) e la francese Claudie Haigneré (2001)[5] — risultando tra le sei migliori di una selezione alla quale avevano preso parte 8 500 candidati[5].
La prima missione cui Cristoforetti prende parte, della durata di circa 6-7 mesi, è denominata ISS Expedition 42/43 Futura[6] e prevede, il 22 novembre 2014, il raggiungimento della Stazione Spaziale Internazionale a bordo di un veicolo Sojuz[7]; si tratta della prima missione di una donna italiana nello spazio[8][9], e del settimo astronauta italiano, preceduta sulla ISS da Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano. Nel programma della missione vi sono esperimenti sulla fisiologia umana, analisi biologiche e la stampa di oggetti 3D in assenza di peso in modo da sperimentare anche la possibilità di stampare pezzi di ricambio per la stazione stessa senza dover dipendere dagli invii da terra.[10][11]
Cristoforetti parla italiano (madrelingua), tedesco, inglese, francese[10], nonché il russo, utilizzato nelle comunicazioni tra la stazione spaziale e il centro di controllo a terra presso il cosmodromo di Bajkonur[10].



Itaca ...
“Quando farai vela per Itaca desidera che la strada sia lunga, piena di avventure, piena di esperienze. Non temere i Lestrìgoni e i Ciclopi, nè l’ira di Nettuno: niente di simile mai troverai sulla tua strada se la tua mente naviga alta e scelta è l’emozione che tocca la tua anima e il tuo corpo. Non incontrerai i Lestrìgoni né i Ciclopi né il feroce Nettuno se non li porti dentro il tuo cuore, se non li innalza il cuore davanti a te.Desidera che la strada sia lunga e siano tanti i mattini d’estate in cui con gioia – oh che gioia! – tu entrerai in porti sconosciuti prima. Vedi di far scalo negli empori dei Fenici per acquistare quanto hanno di più bello: madreperle e coralli, ebano, ambra, voluttuosi profumi d’ogni sorta, quanti più puoi compra voluttuosi aromi. Recati in molte città dell’Egitto, a imparare e imparare dai sapienti. Ma tieni sempre Itaca nella mente: la tua sorte ti assegna quell’approdo.Non affrettare però il tuo viaggio: meglio che duri molti anni, che vecchio tu finalmente giunga all’isoletta, già ricco di quanto hai guadagnato lungo la via, senza aspettare ricchezze da Itaca: Itaca ti ha donato il bel viaggio.Senza di lei non ti mettevi più in via.Nulla ha da darti più.E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso.Saggio come sei dopo tante esperienze ormai avrai capito che cosa significhi viaggiare in cerca di Itaca”

(Kostantinos Kavafis)

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