sabato 30 novembre 2013

Avvento, tempo di ... * (attesa .. .** (silenzio


 Tempo di Avvento Vieni Gesù , abita le nostre attese

Tempo di avvento

AVVENTO…… PERCHE’………?

 "vegliate per essere pronti al Suo arrivo"



"Chi è il cristiano?": "Il cristiano è colui che resta vigilante ogni giorno e ogni ora sapendo che il 

Signore viene. Ma dobbiamo chiederci: oggi, i cristiani attendono an­cora e con convinzione la venuta del Signore? E una domanda che la chiesa deve porsi perché essa è definita da ciò che attende e spera, e inoltre perché oggi in realtà c'è un complotto di silenzio su questo evento posto da Gesù davanti a noi come giudizio innanzitutto misericordioso, ma anche capace di rivelare la giustizia e la verità di ciascu­no, come incontro con il Signore nella gloria, come Regno finalmente compiuto nell'eternità. Spesso si ha l'impres­sione che i cristiani leggano il tempo mondanamente, come un eternum continuum, come tempo omogeneo, privo di sorprese e di novità essenziali, un infinito cattivo, un eterno presente in cui 
possono accadere tante cose, ma non la venuta del Signore Gesù Cristo! Per molti cristiani l'Avvento 
non è forse diventato una semplice preparazione al Natale, quasi che si attendesse ancora la venuta di 
Gesù nella carne della nostra umanità e nella povertà di Betlemme? Ingenua regressione devota che depaupera la speranza cristiana! In verità, il cristiano ha consapevolezza che se non c'è la venuta del Signore nella gloria allora egli è da compiangere più di tutti i miserabili della terra”

Enzo Bianchi



Entrare nell'Avvento  (Enzo Bianchi)

                                               ***

 * ( L'ATTESA ...

ti racconto la Parola Paolo Curtaz
01 dicembre 2013 - Come Noè
Di già?

Riparte l’avvento, l’anno liturgico nuovo, il percorso verso il Natale....

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Io voglio prepararmi, ho bisogno di capire come posso trovare il Dio diventato accessibile, fatto volto, divenuto incontrabile. Voglio poterlo vedere questo Dio consegnato, arreso, palese, nascosto in mezzo agli sguardi e ai volti di tanti neonati.

Sono poche quattro settimane, lo so. Ma voglio provarci ancora.

Perché possiamo celebrare cento natali senza che mai una volta Dio nasca nei nostri cuori.

Come dice splendidamente Bonhoeffer:«Nessuno possiede Dio in modo tale da non doverlo più attendere. Eppure non può attendere Dio chi non sapesse che Dio ha già atteso lungamente lui».

....

1 dicembre 2013 I^ Avvento A

VANGELO LC. 21,25-28,34-36

La vostra liberazione è vicina.

Le letture sono: LETTURE DOMENICALI POLIGLOTTE
Is 2,1-5 Sal 121 Rm 13,11-14 Mt 24,37-
44.

Commento di don Fabio Rosini   

al vangelo della 1° Domenica di Avvento A


DAL VANGELO SECONDO LUCA
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saran­no segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le po­tenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nu­be con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risol­levatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.


State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'im­provviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Ve­gliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di com­parire davanti al Figlio dell'uomo».




Wilma Chasseur     (Omelia del 01-12-2013)

IL TEMPO VOLA. SIAMO GIUNTI ANCORA UNA VOLTA ALLA FINE DELL'ANNO LITURGICO E CON QUESTA DOMENICA NE INIZIAMO UNO NUOVO. LITURGICAMENTE PARLANDO SIAMO NELL'ANNO A, ABBIAMO LASCIATO LUCA E MEDITIAMO SUL VANGELO DI MATTEO.
  • AVANTI O INDIETRO?
MA -SEMPRE LITURGICAMENTE PARLANDO- INVECE DI ANDARE AVANTI, TORNIAMO INDIETRO. SAPETE PERCHÉ? PERCHÉ DOMENICA SCORSA CON CRISTO RE E IL GIUDIZIO FINALE ERAVAMO ALLA FINE DEI TEMPI. OGGI, CON LA PRIMA DOMENICA D'AVVENTO, SIAMO ALL'INIZIO DELLA NOSTRA STORIA DI REDENTI. PERCHÉ "AVVENTO"SIGNIFICA SIA VENUTA CHE ATTESA E QUINDI SIAMO SEMPRE "NELL'ATTESA DELLA SUA VENUTA" (ANCHE SE È GIÀ VENUTO E, IN INCOGNITO, C'È SEMPRE). MA, CRONOLOGICAMENTE PARLANDO, ANDIAMO SEMPRE AVANTI. QUESTO SCORRERE INESORABILE DEI GIORNI CHE NON TORNERANNO MAI PIÙ, È FORSE LA COSA PIÙ MISTERIOSA DELLA NOSTRA VITA, E NON CI FACCIAMO NEANCHE CASO. PASSIAMO NEL TEMPO E COL TEMPO CHE LASCIA IL SEGNO INCANCELLABILE SUI NOSTRI VOLTI, MA NESSUNO LO PUÒ FERMARE. BASTA UNO SPECCHIO PER CAPIRE QUANTO IL TEMPO PASSI E VEDERE I "SEGNI" DEL TEMPO... SI HA UN BEL CERCARE ANTIDOTI CONTRO L'INVECCHIAMENTO, MA FINCHÉ NON SI RIUSCIRÀ A FERMARE IL TEMPO, NON SI FERMERÀ NEPPURE QUELLO. NESSUNO, PER QUANTO POTENTE, POTRÀ MAI FAR TORNARE INDIETRO IL GIORNO DI IERI CHE È PASSATO!
    QUAGGIÙ, NIENTE È INESAURIBILE
QUESTA NOSTRA CORSA NELLA VITA E NEL TEMPO HA UN'UNICA E INCONTROVERTIBILE DIREZIONE: VA SOLO E SEMPRE VERSO IL FUTURO. NEL PASSATO NESSUNO TORNA PIÙ! TUTTO È DI PASSAGGIO VERSO DOVE? VERSO IL FUTURO. DOVE VA L'UNIVERSO? VERSO IL FUTURO. E TUTTO VA VERSO UNA FINE. OGNI COSA CHE HA AVUTO UN INIZIO, AVRÀ ANCHE UNA FINE: TERRA, SOLE, STELLE, GALASSIE ESAURISCONO INESORABILMENTE LE LORO SCORTE CHE NON SARANNO ETERNE. ANCHE SE RECENTEMENTE, ALCUNI ASTROFISICI, PREMIO NOBEL, HANNO SCOPERTO L'ENERGIA OSCURA CHE FA DA PROPULSORE, ACCELERANDO I CORPI CELESTI PIÙ LONTANI, NON CI RISOLVONO IL PROBLEMA DELL'ESAURIMENTO DELLE SCORTE. ANZI, ANCHE LA MATERIA E L'ENERGIA OSCURA SI ESAURIRANNO: L'INESAURIBILE NON È ANCORA STATO SCOPERTO. LA FINITEZZA È INSCRITTA IN OGNI REALTÀ CREATA. SOLO DIO È INCREATO, QUINDI INFINITO ED ETERNO. E PER NOI CHE ABBIAMO UN'ANIMA SPIRITUALE, LA FINE DELLA VITA NON SARÀ UNA FINE, MA UN ENTRARE IN UNA DIMENSIONE NUOVA DOVE NON CI SARÀ PIÙ "NÉ LUTTO, NÉ AFFANNO, NÉ LAMENTO PERCHÉ LE COSE DI PRIMA SONO PASSATE". E FAREMO L'ESPERIENZA DEI NUOVI CIELI E NUOVA TERRA PERCHÉ "IO FACCIO NUOVE TUTTE LE COSE". PROMESSA SOLENNE DI GESÙ LE CUI PAROLE NON PASSERANNO MAI! QUELLE SÌ CHE NON PASSANO! E PER QUESTO, OGGI CI INVITA A TENERCI SEMPRE PRONTI.
    IL COLPO D'ALA...
FINE DELL'ANNO DUNQUE E TEMPO DI BILANCI. FACCIAMOCI QUALCHE DOMANDA PER ENTRARE NELL'AVVENTO UN PO' RINNOVATI. COME VA LA MIA VITA? C'È QUALCOSA CHE VA RIVISTO? QUAL È IL MIO FINE PRINCIPALE? SO DARE GRANDI ORIENTAMENTI AL MIO ESISTERE O VIVO ALLA GIORNATA RINCORRENDO OBIETTIVI SOLO CONTINGENTI: LAVORO, STUDIO, SVAGO, SENZA MAI ALZARE LA TESTA VERSO LE COSE DI LASSÙ? SE LA NOSTRA VITA È PRIVA DI GRANDI ORIZZONTI CHIEDIAMO LA GRAZIA DI SAPERLE DARE UN COLPO D'ALA E ORIENTARLA VERSO UN FINE ETERNO. ALTRIMENTI RISCHIAMO DI BANALIZZARE QUESTI GRANDI TEMI ESCATOLOGICI DI QUESTE DOMENICHE. L'ESCATOLOGIA (DAL GRECO ESCHATOS = REALTÀ ULTIME) CI INVITA A GUARDARE AL NOSTRO DESTINO FUTURO CHE SARÀ ETERNO E AD ESSERE VIGILANTI PER TROVARCI PRONTI AD ACCOGLIERE IL SIGNORE QUANDO VERRÀ. "VEGLIATE DUNQUE PERCHÉ NON SAPETE IN QUALE GIORNO IL SIGNORE VOSTRO VERRÀ. PERCIÒ ANCHE VOI TENETEVI PRONTI, PERCHÉ NELL'ORA CHE NON IMMAGINATE IL FIGLIO DELL'UOMO VERRÀ". RICORDIAMOCI SEMPRE CHE TUTTO PASSA, DIO SOLO RESTA. QUANTE VOLTE DIO È VENUTO NELLA NOSTRA VITA, NELL'ANNO APPENA TRASCORSO? QUANTE VOLTE ABBIAMO SAPUTO RICONOSCERLO? CHIEDIAMO OCCHI PER VEDERE IL SUO PASSAGGIO E RICONOSCERNE GLI ANNUNCI!


**( ATTESA & SILENZIO ...

paolocurtaz.it/

Domenica 08 dicembre 2013

ANNO A



II DOMENICA DI AVVENTO- Tiraccontolaparola.it

Prima Lettura: Is 11,1-10

Giudicherà con la giustizia dei poveri.


Dal primo del profeta IsaiaIn quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i poveri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La vacca e l'orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli,
le genti la cercheranno con ansia, la sua dimora sarà gloriosa.

Salmo Responsoriale: Dal Salmo 71

Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
Dio, da' al re il tuo giudizio,
al figlio del re la tua giustizia;
regga con giustizia il tuo popolo
e i tuoi poveri con rettitudine.
Nei suoi giorni fiorirà la giustizia
e abbonderà la pace,
finché non si spenga la luna.
E dominerà da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
Egli libererà il povero che invoca
e il misero che non trova aiuto,
avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole persista il suo nome.
In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra
e tutti i popoli lo diranno beato.

Seconda Lettura: Rm 15,4-9

Gesù Cristo salva tutti gli uomini.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai RomaniFratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture teniamo viva la nostra speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri; le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: Per questo ti celebrerò tra le nazioni pagane, e canterò inni al tuo nome.Vangelo Mt 3,1-12

Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!

Dal vangelo secondo Matteo
In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: "Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"!
Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico.
Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.
Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco.
Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».

08 dicembre 2013 - La ragazza e il profeta
Quest’anno la nostra seconda domenica di avvento si sovrappone alla festa dell’Immacolata Concezione; due fra i personaggi principali dell’avvento, Maria e Giovanni, ci insegnano il corretto atteggiamento dell’attesa.
Natale arriva in fretta e corriamo il rischio di non prepararci con verità, a non spalancare il cuore all’accoglienza. Rischio reale e sempre attuale, ancora più evidente in questo tempo di profonda crisi in cui la speranza sembra spegnersi giorno dopo giorno.
Basta guardare un notiziario per cadere in depressione: la lotta politica intestina è al calor bianco, la crisi economica stenta a risolversi, le diplomazie internazionali fanno i conti con le proprie irrisolte faccende.
Perciò abbiamo bisogno di guardare al di là della concretezza, di sollevare lo sguardo, di osare, di credere. L’anno della fede, così denso e stupefacente (abbiamo visto due papi!) ci invita a trovare nell’anima la nostra vera dimensione. Credere è l’unico gesto che ci aiuta a restare ancorati alla vita, a non fuggire.
Abbiamo urgente bisogno di uomini che diventino segni. Di profezie viventi.
Come Maria, come Isaia, come Paolo, come Giovanni il folle di Dio.


Attese
Ci prepariamo al Natale per essere presi, non lasciati. 
Presi dalla sconcertante notizia di un Dio che si fa uomo, di un Dio che rischia tutto diventando un bambino fragile e inerme. 
Uomini e donne ci annunciano la venuta di Cristo nella gloria, mentre a noi è dato di accoglierlo nella storia personale di ciascuno.
Isaia, immenso profeta, sogna un mondo in cui il Messia riporta l’armonia che abbiamo perso per strada. Paolo, alla fine del suo percorso di annunciatore, scrive ai cristiani di Roma invitandoli a tenere viva la speranza a partire dalla consolazione che ci deriva dall’ascolto delle Scritture, scritte apposta per noi.
Certo: la Storia grande è al di sopra e al di là della nostra capacità di comprensione. Ma nel cammino verso la totalità, la Parola e la Profezia ci aiutano a conservare la speranza, nell’attesa che venga il Signore della gloria.


Maria la bella, Giovanni il rude
Maria la bella, la ragazzina quattordicenne di Nazareth ci insegna a dimorare nella fede, giorno per giorno. Maria ci suggerisce di essere pronti, perché Dio viene quando meno te lo aspetti, anche nel nascondimento di un buco di paese come Nazareth.
E per nascere in noi Cristo chiede accoglienza, disponibilità, un cuore trasparente e pure come il suo. Un cuore che sappia riconoscere gli angeli e le tante annunciazioni che riceviamo quotidianamente. Maria diventa la ianua coeli, la porta del cielo che permette a Dio di entrare nella storia. Se lo facciamo fare se, come lei, spalanchiamo il nostro cuore, anche noi diventiamo strumento nelle mani del Dio che cerca l’uomo.
E Giovanni il folle ci scuote con parole che schiaffeggiano, invece di accarezzare.
Il Battista, con la sua vita, proclama il primato di Dio sulla Storia, richiama tutti ad uscire da una visione stereotipata e immobilista della fede per incontrare l’inaudito di Dio.
Persone ragguardevoli e devote come i farisei sono duramente criticate perché la loro grande fede è rovinata da un ritualismo e da un moralismo esasperato. Giovanni li scuote: non basta fare gesti (audaci) come ricevere il Battesimo per convertirsi, occorre cambiare vista, prospettiva, pensiero, abitudine. È un monito indirizzato a chi, tra noi, è già discepolo: siamo chiamati a interrogarci continuamente sul rischio dell’abitudine alla fede.
Anche la più autentica devozione rischia di sconfinare nell’esteriorità, svuotando la fede dall’incontro con Dio.

Oggettivamente iellato
Giovanni è l’ultimo e il più sfortunato dei profeti: minaccia vendetta e castighi divini, sul modello dei grandi Profeti del passato. Ma i tempi sono cambiati: le persone non si convertono con le minacce o i sensi di colpa, Dio decide diversamente. Giovanni minaccia incendi e roghi, e invece arriverà Gesù a svelare che, invece, Dio non punisce ma ama e perdona e il Messia non spegne la fiammella tremante e non spezza la canna incrinata!
Il volto di Dio che Gesù svela nel Natale è così inaudito e inatteso che Giovanni stesso stenterà a riconoscerlo, così inatteso che il più grande uomo di tutti i tempi dovrà ancora convertirsi, alla fine della propria vita vissuta nell’austerità e nella penitenza.

Profezie
Il Dio che il Battista annuncia, il Dio che aspettiamo è il Dio che brucia dentro, che spazza via con forza i timori, un Dio forte e impetuoso! Un fuoco che divampa bruciando le lentezze, divorando ogni obiezione, ogni tenebra, ogni paura. Giovanni ammonisce: non basta rifugiarsi dietro alla tradizione (“abbiamo Abramo come padre!”) o in una fede esteriore, di facciata, di coscienza tiepida (“fate frutti degni di conversione”). Colui che viene chiede reale cambiamento, scelta di vita, schieramento. 
Dio - diventando uomo - separa la luce dalle tenebre, obbliga ad accoglierlo.
O a rifiutarlo. 
Finché Dio è sulle nuvole, divinità scostante da invocare per chiedere un miracolo o da insultare perché il miracolo non è avvenuto, è un conto. Ma qui parliamo di un Dio neonato! 
Un Dio indifeso che frantuma le nostre teorie approssimative sulla natura divina, un Dio mite e fragile, che chiede ospitalità e non vana devozione. 
Siamo invitati a riconoscere i profeti intorno a noi, siamo chiamati a diventare profeti.
Non c’è bisogno di vestire pelli di cammello, tranquilli, ma di essere trasparenza di Dio, lasciare che il fuoco che Gesù è venuto ad accendere divampi nell’oscurità della nostra vita e dia luce a chi incontreremo in questa settimana.
Non servono crocifissi al collo o padrepii sui cruscotti per diventare profeti, è sufficiente portare un’unica notizia, che è quella che Matteo mette in bocca al Battista: “Accorgiti che il Regno si è fatto vicino”. 
Diciamolo a tutti, amici: Dio si è avvicinato, è incontrabile, conoscibile, presente, evidente.


Il tempo della preghiera e del silenzio


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