Addio, Monti sorgenti dall'acque...
Non tirava un alito di vento; il lago giaceva liscio e piano, e sarebbe parso immobile, se non fosse stato il tremolare e l'ondeggiar leggero della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo. S'udiva soltanto il fiotto morto e lento frangersi sulle ghiaie del lido, il gorgoglìo più lontano dell'acqua rotta tra le pile del ponte, e il tonfo misurato di quei' due remi, che tagliavano la superficie azzurra del lago, uscivano a un colpo grondanti, e si rituffavano...
Addio, Monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse biancheggianti sul pendio, come branchi di pecore pascenti; addio!
Grazie a Piero
<><><> <><><><><> Dal Blog about-luca-prestigiacomo http://lucapresty.wordpress.com/ L’OPERA DELL’UOMO – L’”Addio aimonti” di Alessandro Manzoni: Lalirica dell’emigrante di ieri e di oggi |
Nessun commento:
Posta un commento