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Trovo meravigliosa la tradizionale usanza giapponese detta Hanami “ammirare i fiori”, di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare di quella dei ciliegi giapponesi, i sakura. Per la loro delicatezza ed il loro brevissimo periodo di esistenza, rappresentano per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche della rinascita e della bellezza dell’esistenza.
Molti giapponesi si muovono dalle loro città, verso le zone di fioritura. Si siedono all’ombra degli alberi fioriti, e ne fanno esperienza.
Che sia in questa attesa stupita e coraggiosa la Pasqua?
E se oggi ti capitasse di star sotto uno di questi alberi, prova a far di matematica: “70 volte 7”. Sai il significato di questi numeri usati da Gesù, e sai pure che il perdono donato è innanzitutto un regalo che fai a te stesso, alleggerendo il peso che ti porti appresso.
Scrive De Mello in uno dei suoi racconti: “Un ex prigioniero di un campo di concentramento nazista era andato a trovare un amico che aveva vissuto con lui la stessa tragica esperienza. “Hai perdonato i nazisti?” chiesa all’amico. “Si”. “Io invece no. Nutro ancora un fortissimo odio nei loro confronti”. “In questo caso – gli spiegò con dolcezza l’amico – sei ancora loro prigioniero”.
Che un fiore oggi sbocci dal tuo cuore ferito: profumerà di primavera, la tua!
Fra Giorgio Bonati
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