mercoledì 14 dicembre 2016

“camminare come se stessi baciando la terra con i piedi” (Tich Nhat Hanh): chi vive la gratitudine sa di non bastare a se stesso.


“Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
Udite, udite! Il più grande tra i nati di donna ha un dubbio: Gesù è il messia? Già, è così nuovo, così diverso da come se lo attendeva, che non ci capisce niente pure lui, povero Giovanni. Tutta la vita a prepararsi per preparare la strada, possibile che pur essendogli così vicino non lo riconosca? Possibile! Animo, non siamo i soli a non accorgerci che Dio continuamente passa nella nostra storia, vestendo abiti diversi da come ce lo attendiamo. 
Ieri sera ne ho avuto la conferma: ospitati dall'associazione di giovani musulmani “Radici dell'olivo”, ci siamo confermati che su un argomento non facile come “la parità di genere”: tutti i testi sacri delle varie religioni professano la stessa attenzione alla dignità e all’uguaglianza di maschi e femmine. Che bello ascoltare che ognuno sia così convinto di esser in ascolto di Dio, e dunque Dio per ognuno ha un volto diverso, o forse più semplicemente ognuno lo guarda da un angolazione differente. Si, a Dio piace proprio giocare a nascondino, o semplicemente ama mostrare ad ognuno solo una parte del suo volto, e per ognuno intendo ogni uomo e donna che si mette in qualche modo in ascolto e in ricerca.
La risposta di Gesù ai discepoli di Giovanni la conosciamo: guarda quello che faccio, guarisco!
Forse che oggi Gesù ci stia chiedendo di darci un po’ tutti per malati per richiedere la sua cura?
Ebbene sì, o malati o niente, sembra la prerogativa indispensabile per aver udienza da Dio in persona. 
Proverò oggi a “camminare come se stessi baciando la terra con i piedi” (Tich Nhat Hanh): 
chi vive la gratitudine sa di non bastare a se stesso.
Fra Giorgio Bonati

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