lunedì 5 dicembre 2016

“Alzati e cammina…ti sono perdonati i tuoi peccati”

“Alzati e cammina…ti sono perdonati i tuoi peccati
Qualcuno sostiene che il primo personaggio storico, veramente esistito della Bibbia sia Abramo, e le prime parole di Dio ad Abramo sono: “lec leka”: “parti e vai verso te”, vivi per te, per scoprire chi sei, ciò che ancora non sai di te! Sono le parole che Dio pensa da sempre: “vai verso di te non verso di me, perché la fede non ha altro scopo che la realizzazione della tua vita, della tua felicità, dei tuoi sogni”.
Ecco perché credo che le parole di Gesù al paralitico sono per ognuno di noi oggi: alzati e cammina! Capisci…hai in te tutto ciò che ti serve per camminare, per ricominciare a camminare. 
Sembra che Dio ci dica: “Io non voglio fare il bastone della tua vita quando cadi, sono qui a ricordarti quanto sei prezioso, per cui smettila di giocare a fare il malato e prova a guardare con occhi nuovi la tua vita”.
Io credo che il miracolo più bello di Dio sia quello di risvegliare in ognuno di noi la nostra parte migliore, di ricordarci il sogno più bello della nostra vita… sapendo che ‘la meta è partire’!
Ecco perché se siamo fermi, Dio oggi ha solo una parola da dirci: alzati e va, fai qualcosa, anche se sbaglierai qualcosa, abbi il coraggio di rischiare…e la meraviglia è che appena fai il primo passo, Lui si farà soffio di vento nelle vele della tua barca.
Per Gesù guarire il corpo e l’anima sono la stessa cosa, perché lui sa che siamo un impasto di terra e cielo e se guarisci solo una parte senza l’altra…non funziona. La sua carezza per noi oggi inizia sul volto e finisce al cuore.
Fra Giorgio Bonati

Celebrare l’Avvento, significa saper attendere,
e l’attendere è un’arte che, il nostro tempo impaziente,
ha dimenticato. Il nostro tempo vorrebbe cogliere
il frutto appena il germoglio è piantato;
così, gli occhi avidi, sono ingannati in continuazione,
perché il frutto, all’apparenza così bello,
al suo interno è ancora aspro,
e, mani impietose, gettano via, ciò che le ha deluse.
Chi non conosce l’aspra beatitudine dell’attesa,
che è mancanza di ciò che si spera,
non sperimenterà mai, nella sua interezza,
la benedizione dell’adempimento.
D. Bonhoeffer

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