by leggoerifletto
Cade la neve di Ada Negri e Nebbia di Giovanni Pascoli
Sui campi e su le strade,
silenziosa e lieve,
volteggiando, la neve
cade.
volteggiando, la neve
cade.
Danza la falda bianca
ne l'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.
ne l'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.
In mille immote forme,
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini,
dorme.
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini,
dorme.
Tutto d'intorno è pace;
chiuso in oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace.
chiuso in oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace.
- Ada Negri -
Un albero secco fuori dalla mia finestra solitario leva nel cielo freddo i suoi rami bruni: Il vento sabbioso la neve e il gelo non possono ferirlo.
Ogni giorno quell'albero mi dà pensieri di gioia, da quei rami secchi indovino il verde a venire.
W.Ya-p'ing
da Albero Secco
W.Ya-p'ing
da Albero Secco
"Inverno” acquerello su carta cotone di Celeste Gurgone
Nebbia – Giovanni Pascoli
E guardai nella valle: era sparito
tutto: sommerso! Era un gran mare piano,
grigio, senz'onde, senza lidi, unito.
tutto: sommerso! Era un gran mare piano,
grigio, senz'onde, senza lidi, unito.
E c'era appena, qua e là, lo strano
vocìo di gridi piccoli e selvaggi:
uccelli sparsi per quel mondo vano.
vocìo di gridi piccoli e selvaggi:
uccelli sparsi per quel mondo vano.
E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenzïosi eremitaggi.
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenzïosi eremitaggi.
Ed un cane uggiolava senza fine.
- Giovanni Pascoli -
(1855 - 1912)
La neve cadeva pesante, approfondiva il silenzio, veniva immediatamente dal cielo e portava con sé un mistero inesplicabile. Qualche fiocco restava appeso alla finestra e sembrava una piccola stella piena di luce. Altri cadevano sul davanzale e coprivano lentamente le briciole che aspettavano gli uccelli.
Una volta pregai la nonna: «Nonna, raccontami anche una storia del cielo». Allora la nonna domandò: «Perché anche?». «Perché la neve viene di lassù e dice sicuramente che in cielo è tutto bianco».
- Adrienne von Speyr -
Chiudo gli occhi, e sento il tocco gelido del cielo, sogno di riaprirli e di ritrovarmi in un piccolo paradiso e lo sguardo ora si perde, in un candido paesaggio, non è l'immaginazione è il potere magico della neve, attutisce i rumori con il suo candido manto e mi regala... un piccolo minuscolo, straordinario sogno.
- Stephen Littleword -
- Stephen Littleword -
La mia sera - Giovanni Pascoli
“Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi...
c’è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell’aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell’umida sera.
È, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d’oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell’ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell’aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l’ebbero intera.
Nè io… che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don… Don… E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era…
sentivo mia madre… poi nulla…
sul far della sera.”
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi...
c’è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell’aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell’umida sera.
È, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d’oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell’ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell’aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l’ebbero intera.
Nè io… che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don… Don… E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era…
sentivo mia madre… poi nulla…
sul far della sera.”
- Giovanni Pascoli -
Paris at night
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.
- Jacques Prévert -
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.
- Jacques Prévert -
"Ricorda è solo nel buio della notte che puoi vedere le stelle e quelle stelle ti ricondurranno a casa. Quindi non avere paura di commettere degli errori perché il più delle volte le ricompense più grandi ti arrivano dall'aver fatto le cose che ci mettono più paura. Forse otterrai tutto quello che desideri, forse otterrai addirittura di più di quanto avevi immaginato, chissà dove ti porterà la vita, la strada è lunga e alla fine il viaggio è quello che più conta."
dal film "One tree hill"
dal film "One tree hill"
Buona giornata a tutti. :-)
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