domenica 26 giugno 2016

CINQUANTASEI DI TRECENTOVENTICINQUE


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56. Un’altra sfida emerge da varie forme di un’ideologia, genericamente chiamata gender, che «nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo».[45] E’ inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini. Non si deve ignorare che «sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare».[46] D’altra parte, «la rivoluzione biotecnologica nel campo della procreazione umana ha introdotto la possibilità di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale tra uomo e donna. In questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie».[47] Una cosa è comprendere la fragilità umana o la complessità della vita, altra cosa è accettare ideologie che pretendono di dividere in due gli aspetti inseparabili della realtà. Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituirci al Creatore. Siamo creature, non siamo onnipotenti. Il creato ci precede e dev’essere ricevuto come dono. Al tempo stesso, siamo chiamati a custodire la nostra umanità, e ciò significa anzitutto accettarla e rispettarla come è stata creata.

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>>> Gender, i cinque punti per fare chiarezza
   

MISERICORDES SICUT PATER!

                                      Amoris laetitia 
INNO UFFICIALE DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
PUBBLICATO SU YOU TUBE
L’inno ufficiale si apre il motto del Giubileo «Misericordes sicut Pater» [Misericordiosi come il Padre] tratto dal vangelo di Luca (6,36).
Paul Inwood e p. Eugenio Costa SI, rispettivamente  autori della musica e del testo, hanno donato ogni diritto di sfruttamento di questa opera al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione al fine di facilitare la diffusione dell’Inno del Giubileo della Misericordia in tutta la Chiesa.
Registrazione eseguita dalla Cappella Musicale Pontificia,
diretta dal maestro mons. Massimo Palombella, SDB.
                         TESTO
Misericordiosi come il Padre (ritornello)
Rendiamo grazie al Padre, perché è buono
Rendiamo grazie al Figlio, luce delle genti
Chiediamo allo Spirito i sette santi doni
Chiediamo la pace al Dio di ogni pace
Ha creato il mondo con sapienza
Ci ha amati con un cuore di carne
Fonte di ogni bene, dolcissimo sollievo
La terra aspetta il vangelo del Regno
Conduce il suo popolo nella storia
Da Lui riceviamo, a Lui ci doniamo
Da Lui confortati, offriamo conforto
Gioia e perdono nel cuore dei piccoli
Perdona e accoglie i suoi figli
Il cuore si apra a chi ha fame e sete
L’amore spera e tutto sopporta
Saranno nuovi i cieli e la terra

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