mercoledì 25 febbraio 2015

QUALUNQUE COSA RECHI QUESTO GIORNO - leggoerifletto: Chi sono, io? - Dietrich Bonhoeffer

Al cominciar del giorno,


Dio, ti chiamo.

Aiutami a pregare e

a raccogliere i miei pensieri su di te;

da solo non sono capace.

C'è buio in me,

in Te invece c'è luce;

sono solo,

ma tu non m'abbandoni;

non ho coraggio,

ma Tu mi sei d'aiuto;

sono inquieto,

ma in Te c'è la pace;

c'è amarezza in me,

in Te pazienza;

non capisco le tue vie,

ma tu sai qual è la mia strada.

Padre del cielo,

siano lode e grazie a Te

per la quiete della notte,

siano lode e grazie a Te

per il nuovo giorno.

Signore,

qualunque cosa rechi questo giorno,

il tuo nome sia lodato!

Amen. 

   QUALUNQUE COSA RECHI QUESTO GIORNO -

e da forze buone...

Dio non esaudisce i nostri desideri, 
ma realizza le sue promesse.  

Dio ama ciò che è perdutoDio non si vergogna della bassezza dell'uomo, vi entra dentro (...) Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato, l'insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto; dove gli uomini dicono "perduto", lì egli dice "salvato"; dove gli uomini dicono "no", lì egli dice "sì". Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo pieno di amore ardente e incomparabile. Dove gli uomini dicono "spregevole", lì Dio esclama "beato". Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, proprio lì Dio ci è vicino come mai lo era stato prima. Lì egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del suo amore, della sua vicinanza e della sua grazia.
FONTE: ww1.1b1s.org/it


DA LEGGOERIFLETTO.BLOGSPOT.IT

Chi sono, io? - Dietrich Bonhoeffer

Chi sono, io? Mi dicon spessoche esco dalla mia cellacalmo e lieto e saldocome il padrone del suo castello.Chi sono, io? Mi dicon spessoche parlo alle mie guardielibero e amichevole e chiarocome fossi io a comandare.Chi sono, io? Mi dicon ancheche sopporto i giorni della sventuraimpavido e sorridente e fierocome chi è avvezzo alla vittoria.Io, in realtà, son ciò che gli altri dicono di me?O sono solo ciò che so io di me stesso?Inquieto, nostalgico, malato come un uccello in gabbiabramoso d'un respiro vivo come mi strozzassero alla golaaffamato di colori, di fiori, di voci d'uccelliassetato di parole buone, di presenza umanatremante di collera davanti all'arbitrio e alla più meschina umiliazioneroso per l'attesa di grandi coseimpotente e preoccupato per l'amico ad infinita distanzastanco e vuoto per pregare, per pensare, per creareesausto e pronto a prendere congedo da tutto?Chi sono, io? Questo o quello?Oggi uno, domani un altro?Sono tutt'e due insieme? Davanti agli uomini un simulatoree davanti a me stesso uno spregevole, querulo rottame?O ciò che in me c'è ancora rassomiglia all'esercito sconfittoche si ritira in disordine prima della vittoria del già vinto?Chi sono, io? - domandare solitario che m'irride.Chiunque io sia, tu mi conosci, tuo sono io, o Dio!

- Dietrich Bonhoeffer -
da "Chi sono, io?"




Se si esercita fin dall’inizio la disciplina della lingua, ognuno potrà fare una scoperta incomparabile. Riuscirà cioè a smettere di tener d’occhio continuamente l’altro, di giudicarlo, di condannarlo, di inquadrarlo nel posto che a lui sembra gli spetti, di esercitare violenza su di lui. Ora riesce a riconoscere il fratello nella sua piena libertà, così come Dio glielo ha posto davanti. La visione si amplia, e con sua sorpresa è in grado di riconoscere nei suoi fratelli, per la prima volta, la ricchezza e la gloria della creazione divina.

- Dietrich Bonhoeffer - 
Da ”Vita comune”



Se il mio peccato mi sembra in qualche modo inferiore a quello degli altri, meno ri­provevole, non riconosco affatto il mio esser peccatore. Il mio pecca­to deve per forza essere il più grande, il più grave, il più riprovevole di tutti.Per i peccati degli altri ci pensa l’amore fraterno a trovare sempre qualche scusante, mentre per il mio non ce ne sono. Per questo è il più grave. A questo livello di umiltà deve giungere chi voglia servire i fratelli nella comunione.Come potrei infatti non es­sere ipocrita nel servire umilmente anche colui che in tutta serietà mi risulta peccatore più di me? Non è inevitabile che mi metta al di sopra di lui? Mi è consentito avere ancora speranza per lui? Sa­rebbe un servizio ipocrita.«Non credere di aver fatto progressi nella tua santificazione, se non hai un profondo sentimento della tua infe­riorità rispetto agli altri».

di Dietrich Bonhoeffer 
da: "Vita comune"



"Le mie battaglie le combatto contro di me, contro i miei propri demoni: ma combattere in mezzo a migliaia di persone impaurite, contro fanatici furiosi e gelidi che vogliono la nostra fine, no, questo non è proprio il mio genere. Non ho paura, non so, mi sento così tranquilla. Mi sento in grado di sopportare il pezzo di storia che stiamo vivendo, senza soccombere. Mi sembra che si esageri nel temere per il nostro corpo. Lo spirito viene dimenticato, s'accartoccia e avvizzisce in qualche angolino. Viviamo in un modo sbagliato, senza dignità. Io non odio nessuno, non sono amareggiata: una volta che l'amore per tutti gli uomini comincia a svilupparsi in noi, diventa infinito"

- Etty Hillesum -



Signore, Padre di tutti gli uomini,
accogli il grido dei piccoli, degli inermi,
delle vittime della guerra
e mostra la Tua predilezione per loro
fermando ogni violenza fratricida,
ogni progetto di distruzione e di iniquità.
Cristo nostra pace, convertici a Te,
alla Tua Croce,
al Tuo perdono universale,
al Tuo amore senza riserve per ogni creatura.
Fratello di ogni uomo,
fa sentire nel cuore di chi uccide e opprime
la Tua inquietudine di giustizia e d'amore.
Spirito Santo, Spirito della vita,
illumina la mente e scalda il cuore
di coloro che hanno in mano
la vita dei loro simili,
perché le ragioni della pace e della giustizia
trionfino sulle forze della morte
e gli uomini ed i popoli riconciliati
possano incontrarsi, parlarsi e riscoprirsi fratelli.
Amen.

Da forze buone...
Oggi fa' ardere calde e chiare le candele che hai trasportato tu alla nostra oscurità;conducici, se si può, di nuovo insieme.E' ciò che noi sappiamo: arde di notte la luce tua.Quando su di noi discende il silenzio profondo oh, lascia che udiamo quel timbro pieno del mondo, che invisibile si estende intorno a noi di tutti i figli tuoi canto alto di lode. "Da forze buone, miracolosamente accolti, qualunque cosa accada, attendiamo confidenti.Dio è con noi alla sera e al mattino e, stanne certa, in ogni nuovo giorno." 
Pastore luterano.+ Dietrich Bonhoeffer.

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