lunedì 1 dicembre 2014

riflesso integrato: Il nostro buco nero.

riflesso integrato:  

Il nostro buco nero.


Kip Thorne è un fisico teorico, già collega di Carl Sagan, che ha dedicato una vita di ricerca all’astrofisica relativistica e alla fisica della gravitazione. 

Il wormhole, o ponte Einstein-Rosen, l’idea usata nel film "Interstellar" per permettere il viaggio interstellare, molto diffusa da anni nella fantascienza, è un concetto scientifico sviluppato proprio da Thorne (oltre che da Hawking e altri) negli anni Ottanta.

A Thorne si deve anche un grandissimo lavoro sui buchi neri, che proprio grazie a questo film ha fatto passi avanti.

Infatti il fisico ha usato i fondi e le risorse del film per eseguire i complessi calcoli che hanno portato al rendering dell’aspetto esteriore del buco nero e dei suoi dischi di accrescimento.

Grazie ad "Interstellar", per la prima volta gli esseri umani potranno vedere l'aspetto plausibile di un buco nero.
Ma non solo: si potrà assistere alla rappresentazione delle più grandi teorie fisiche degli ultimi 30 anni e forse comprenderne qualcosa più di prima.

Le considerazioni della critica su teorie di questo livello sui problemi relativi alla consistenza e validità della trama del film mi sembrano insostenibili perché c’è Kip Thorne da una parte mentre il curriculum scientifico dei critici è tutto da dimostrare e sia perché si parla comunque di scienza puramente teorica.

Qualunque cosa riguardi i buchi neri, che sono fenomeni teorici e non fenomeni osservati, è di per sé teoria e come tale lascia spazio anche all’immaginazione.

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