venerdì 31 ottobre 2014

Dentro la bellezza - da combonianum.org

L’origine cattolica delle mele di Halloween

Halloween in Irlanda in un quadro di Daniel Maclise (1832) Snap-Apple Night (pesca della mela e giochi divinatori presso Blarney).
L’artista ottocentesco irlandese Daniel Maclise immortalò, in diverse opere, le celebrazioni notturne di Halloween, in cui è possibile vedere uno dei giochi più usati in quella circostanza. Tali giochi (come pure la festa) prendevano le mosse da un’usanza cristiana. Il gioco cristiano era detto di Adamo ed Eva o gioco dell’albero. Su un albero, spesso una conifera – simbolo della Trinità – si appendevano mele e ostie: le prime, cibo di Eva, madre dei morenti; le seconde, cibo di Maria, madre dei viventi. Bimbi bendati dovevano accostarsi all’albero e ricevere le cibarie da due bambine che rappresentavano Eva e la Madonna. Occorreva riconoscere le mani dell’una e dell’altra e acquistarsi la vita eterna, con le ostie, o la morte, con le mele.Jan van Eyck - Vita e opere  800px-Lamgods_openIl celebre Polittico dell’Agnello di van Eyck, il cui tema di fondo è proprio la festa di Ognissanti, pone, all’interno del polittico, in alto ai lati, proprio i due progenitori dove Eva tiene fra le mani una mela. Secondo la Legenda aurea il 1° novembre tutti i Santi si recano in Paradiso a rendere omaggio alla Trinità, cosicché van Eyck raffigura otto gruppi di uomini e donne, rappresentanti di tutti i ceti della società di allora che, come esponenti delle beatitudini, salgono a Dio esultanti. La festa dei defunti era strettamente legata, a livello cristiano, a quella dei santi, cosicché Halloween nasce come festa cattolica tesa a rassicurare circa il destino eterno dei propri cari.Snap-Apple_Night painted by the Irish painter Daniel Maclise, 1833, detail_PNGIn una illustrazione del 1840 Maclise mostra, appunto, un gioco vigente ancor oggi ad Halloween: lo snap apple (addenta la mela). Bambini con le mani legate devono addentare una mela che viene gettata in un secchio d’acqua o fissata su un’asta incrociata. È evidente, dunque la valenza simbolica dei giochi, che producendo una cultura popolare, erano tesi ad educare. Nel corso dei secoli la festa di Halloween, anche a causa delle polemiche (luterane prima e puritane poi) che la tacciarono di magia e di esoterismo, è scivolata verso una cultura del macabro e dell’occulto che poco ha a spartire con la sua origine cattolica. Lo esprime il gioco stesso della mela: il primo educava a capire come nella vita siamo tutti bendati e che occorre affinare i sensi per scegliere bene. Il male, infatti, ha una sua appetibilità (com’è appetibile la mela), ma porta alla morte, mentre il bene non sempre porta con sé una soddisfazione immediata (come l’ostia), ma apre a una vita senza fine. Il secondo, invece, educava a lasciar liberi gli istinti (la bocca) legando le mani – cioè escludendo la ragione – per conquistare quel frutto a danno di altri. 
Fonte: 
Dentro la bellezza A cura di Gloria Riva Avvenire, 30/10/2014

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