lunedì 28 ottobre 2013

ROMA Piazza San Pietro Papa Francesco ...

«Se manca l'amore di Dio,la famiglia perde l'armonia»

da Avvenire

Oltre centomila persone in Piazza San Pietro nella Giornata della Famiglia in occasione dell’Anno della Fede: «Le famiglie che pregano insieme sono forti e portano ai lontani la gioia che viene da Dio». E all'Angelus il Papa affida a Maria le famiglie di tutto il mondo, soprattutto quelle in difficoltà. 
I DISCORSI L'omelia | l'Angelus Al Pontificio Consiglio per la Famiglia (sabato 26) | In Piazza San Pietro  (Sabaro 26)
EDITORIALE Sapersi non soli di Marina Corradi


Il Papa all’Angelus ha salutato tutti i pellegrini, “specialmente voi, care famiglie, – ha detto - venute da tanti Paesi. Grazie di cuore! Rivolgo un cordiale saluto ai Vescovi e ai fedeli della Guinea Equatoriale, qui convenuti in occasione della ratifica dell’Accordo con la Santa Sede. La Vergine Immacolata protegga il vostro amato popolo e vi ottenga di progredire sulla via della concordia e della giustizia. Adesso pregheremo insieme l’Angelus. Con questa preghiera invochiamo la protezione materna di Maria, nostra Madre, per le famiglie del mondo intero, in modo particolare per quelle che vivono situazioni di maggiore difficoltà. 

200mila a raduno famiglie, grazie a movimenti e associazioni



 Cronaca della mattinata   


(Salvatore Izzo) Una grandissima folla gremiva piazza San Pietro e le vie e piazza limitrofe in occasione del grande raduno delle famiglie di tutto il mondo con Papa Francesco in occasione dell'Anno della fede. Ieri sera, al primo appuntamento, le presenze erano state stimate in 100 mila persone e per l'appuntamento conclusivo i fedeli sono stati circa il doppio (anche se la Sala Stampa della Santa Sede parla genericamente di "piu' di 100 mila presenti"). In particolare ci sono gruppi giunti da 75 paesi dei 5 continenti. Tra le sigle presenti si segnalano - attraverso la presenza di delegazioni consistenti e dei loro dirigenti - l'Azione Cattolica, il Rinnovamento nello Spirito e i Neocatecumenali.
Papa: replica a tradizionalisti, non imbalsamare la fede
Papa Francesco ha risposto indirettamente oggi alle critiche (strumentali) che gli sono piovute addosso da settori tradizionalisti soprattutto dopo l'intervista rilasciata a Eugenio Scalfari, un giornalista certo non vicino alla Chiesa Cattolica.
"L'Apostolo Paolo - ha detto all'omelia - si e' opposto decisamente a quanti volevano conservare, 'imbalsamare' il messaggio di Cristo nei confini della Palestina. Per questo ha fatto scelte coraggiose, e' andato in territori ostili, si e' lasciato provocare dai lontani, da culture diverse, ha parlato francamente senza paura".
"San Paolo - ha spiegato Francesco - ha conservato la fede perche', come l'aveva ricevuta, l'ha donata, spingendosi nelle periferie, senza arroccarsi su posizioni difensive". Citando la liturgia di oggi, Papa Bergoglio ha poi continuato: "l'Apostolo Paolo, al tramonto della sua vita, fa un bilancio fondamentale: 'Ho conservato la fede'. Ma come l'ha conservata? Non in una cassaforte! Non l'ha nascosta sottoterra, come quel servo pigro. San Paolo paragona la sua vita a una battaglia e a una corsa. Ha conservato la fede perche' non si e' limitato a difenderla, ma l'ha annunciata, irradiata, l'ha portata lontano". "Anche qui - ha aggiunto Francesco - ci possiamo chiedere: in che modo noi custodiamo la nostra fede? La teniamo per noi, nella nostra famiglia, come un bene privato, o sappiamo condividerla con la testimonianza, con l'accoglienza, con l'apertura agli altri?".
Papa: poveri vicini a Dio, zavorra vanita' appesantisce l'anima
"La preghiera del povero, e' la preghiera gradita a Dio che 'arriva fino alle nubi', mentre quella del fariseo e' appesantita dalla zavorra della vanita'". Lo ha affermato Papa Francesco nell'omelia tenuta in piazza San Pietro per il grande raduno delle famiglie commentando il Vangelo di oggi che "mette in evidenza due modi di pregare, uno falso, quello del fariseo, e l'altro autentico, quello del pubblicano".
"Il fariseo - ha spiegato Francesco - incarna un atteggiamento che non esprime il rendimento di grazie a Dio per i suoi benefici e la sua misericordia, ma piuttosto soddisfazione di se'. Il fariseo si sente giusto, si sente a posto, e giudica gli altri dall'alto del suo piedestallo. Il pubblicano, al contrario, non moltiplica le parole. La sua preghiera e' umile sobria, pervasa dalla consapevolezza della propria indegnita', delle proprie miserie: quest'uomo si riconosce bisognoso del perdono di Dio". "Nel Salmo responsoriale della liturgia di oggi - ha detto ancora Papa Bergoglio - si trova questa espressione: 'i poveri ascoltino e si rallegrino'. Tutto questo Salmo e' un inno al Signore sorgente di gioia e di pace. E qual e' il motivo di questo rallegrarsi? E' questo: il Signore e' vicino, ascolta il grido degli umili e li libera dal male. Lo scriveva ancora san Paolo: 'Siate sempre lieti, il Signore e' vicino!'".
Papa: famiglie oggi vanno troppo di corsa, sia una corsa di fede
"Tutti sappiamo che le famiglie, specialmente quelle giovani, sono spesso 'di corsa', molto affaccendate; ma qualche volta ci pensate che questa 'corsa' puo' essere anche la corsa della fede?". Sono parole di Papa Francesco al raduno mondiale delle famiglie in occasione dell'Anno della fede. "Le famiglie cristiane - ha detto nella straordinaria omelia di oggi - sono famiglie missionarie, nella vita di ogni giorno, facendo le cose di tutti i giorni, mettendo in tutto il sale e il lievito della fede!".
Papa: pregare in famiglia e' facile, serve la semplicita'
"Pregate qualche volta in famiglia?". Papa Francesco ha rivolto questa domanda alla grande folla presente alla messa conclusiva del grande raduno della famiglie in occasione dell'Anno della fede. "Qualcuno si', lo so. Ma tanti - ha osservato il Pontefice - mi dicono: 'come si fa?', la preghiera e' una cosa personale, e poi non c'e' mai un momento adatto, tranquillo". "Si' - ha continuato Francesco - questo e' vero, ma e' anche questione di umilta', di riconoscere che abbiamo bisogno di Dio, come il pubblicano! E ci vuole semplicita'!
Pregare insieme il 'Padre nostro', intorno alla tavola, non e' una cosa straordinaria: e' facile, si puo' fare. E pregare insieme il Rosario, in famiglia, e' molto bello, da' tanta forza! Dobbiamo pregare l'uno per l'altro, il figlio per il padre, il marito per la moglie e viceversa". 
Papa: "Come va la gioia nelle vostre famiglie?"
"Vorrei fare una domanda oggi, ma e' come un compito da fare a casa, ognuno ci pensa e si da' una risposta da solo, cioe' ognuno la porta nel suo cuore e non risponde adesso: 'come va la gioia nella tua famiglia?'". Papa Francesco ha interrotto un momento la sua omelia alla messa conclusiva del grande raduno delle famiglie in piazza San Pietro per rivolgere questa domanda alla folla straordinaria di oggi (circa 200 mila fedeli). "Care famiglie - ha poi ripreso il Pontefice - voi lo sapete bene: la gioia vera che si gusta nella famiglia non e' qualcosa di superficiale, non viene dalle cose, dalle circostanze favorevoli".
Per Francesco, "la gioia vera viene da un'armonia profonda tra le persone, che tutti sentono nel cuore, e che ci fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita". "Ma - ha spiegato - alla base di questo sentimento di gioia profonda c'e' la presenza di Dio nella famiglia, c'e' il suo amore accogliente, misericordioso, rispettoso verso tutti. Solo Dio sa creare l'armonia delle differenze". "Se manca l'amore di Dio, anche la famiglia - ha ammonito Papa Bergoglio - perde l'armonia, prevalgono gli individualismi, e si spegne la gioia. Invece la famiglia che vive la gioia della fede la comunica spontaneamente, e' sale della terra e luce del mondo, e' lievito per la societa'". "Care famiglie - ha quindi concluso il Papa - vivete sempre con fede e semplicita', come la santa Famiglia di Nazaret. La gioia e la pace del Signore siano sempre con voi!".
Papa: monsignor Paglia, prossimo raduno famiglie a Filadelfia
Dopo l'appuntamento di Milano con Benedetto XVI nel giugno 2012 e il grande pellegrinaggio di questi giorni a Roma, con Papa Francesco, in occasione dell'Anno della fede, le famiglie del mondo si incontreranno di nuovo nel settembre 2015 negli Stati Uniti, a Filadelfia. Lo ha confermato il presidente del dicastero per le famiglie, arcivescovo Vincenzo Paglia, nel breve saluto rivolto a Francesco al termine della messa di piazza San Pietro. Paglia non ha precisato se il Pontefice sara' presente a quel raduno, limitandosi a dire: "come famiglie ci ritroveremo a Filadelfia". Proprio ieri Francesco ha dichiarato che varchera' ancora l'Oceano per raggiungere l'America Latina (per una visita a Cile, Argentina e Uruguay) "non prima del 2016". Teoricamente queste parole non esculderebbero una visita in Nord America l'anno prima.
Papa: in jeep tra la folla, proteso per sfiorare le mani
Le telecamere del Centro Televisivo Vaticano immortalano atteggiamenti e sguardi di Papa Francesco, proteso fuori dalla jeep scoperta, fin quasi a rischio di cadere, per sfiorare le mani che dalle transenne cercano di sfiorarlo. C'e' nel sorriso e nelle carezze che regala alla gente comune, la piu' semplice, quella che accorre ai raduni di piazza San Pietro (oggi erano 200 mila, forse anche di piu'), molto del nuovo Papa: la sua comunicativa straordinaria e soprattutto la sua volonta' di "toccare nei poveri la carne di Cristo".
Ma il CTV documenta anche un dettaglio che dice ugualmente qualcosa del Pontefice "chiamato quasi dalla fine del mondo" e che dunque non ama i formalismi: la sua mantellina spiegazzata. Si chiama "pellegrina", del resto, e i pellegrini non hanno stiratrici attente. E ancora la maglietta bianca indossata sopra la camicia e che contrasta - nelle immagini restituite dalle telecamere - con i pantaloni scuri che Bergoglio ancora utilizza perche' vuole consumarli prima di farsene fare dei nuovi. 
AGI



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Papa Francesco incontra le famiglie in piazza San Pietro: «Questo è il matrimonio! Partire e camminare insieme, mano nella mano, affidandosi a quella grande del Signore»

ANDREA TORNIELLI





Il Papa ha fatto il suo ingresso in piazza a piedi, tenendo per mano dei bambini. All'inizio ha chiesto loro di fare insieme il segno della croce: «Sapete farlo?», ha domandato. «Ah... bene», ha aggiunto, vedendo che i suoi piccoli accompagnatori erano in grado di farlo. È cominciato così l'incontro di Francesco con le famiglie, circa centomila persone, provenienti da più di 75 Paesi dei cinque continenti e dedicato alla «gioia della fede».



«Come è possibile vivere la gioia della fede, oggi, in famiglia?», ha è chiesto il Papa. «La vita spesso è faticosa - ha aggiunto - Lavorare è fatica; cercare lavoro è fatica. E trovare lavoro oggi ci chiede tanta fatica! Ma quello che pesa di più nella vita è la mancanza di amore. Pesa non ricevere un sorriso, non essere accolti. Pesano certi silenzi, a volte anche in famiglia, tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli. Senza amore la fatica diventa più pesante... intollerabile».

Francesco ha fatto riferimento gli anziani soli, alle «famiglie che fanno fatica perché non sono aiutate a sostenere chi in casa ha bisogno di attenzioni speciali e di cure». Il Papa ha detto: «il Signore conosce le nostre fatiche e i pesi della nostra vita. Ma conosce anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro!» E la sua parola è: «Venite a me, famiglie di tutto il mondo, e io vi darò ristoro, affinché la vostra gioia sia piena».

Il Papa ha quindi parlato del matrimonio, a partire dalla promessa che gli sposi si scambiano, quella di essere fedeli sempre, nella gioia e nel dolore, amandosi e onorandosi per ogni giorno della loro vita. «Gli sposi in quel momento non sanno quali gioie e quali dolori li attendono. Partono, come Abramo, si mettono in cammino insieme. Questo è il matrimonio! Partire e camminare insieme, mano nella mano, affidandosi alla grande mano del Signore. Mano nella mano sempre, per tutta la vita, senza fare caso a questa cultura del provvisorio che fa la vita a pezzi... Con questa fiducia nella fedeltà di Dio si affronta tutto, senza paura, con responsabilità».

«Gli sposi cristiani - ha aggiunto Francesco - non sono ingenui, conoscono i problemi e i pericoli della vita. Ma non hanno paura di assumersi la loro responsabilità, davanti a Dio e alla società. Senza scappare, senza isolarsi, senza rinunciare alla missione di formare una famiglia e di mettere al mondo dei figli. - Ma oggi, Padre, è difficile… -. Certo, è difficile. Per questo ci vuole la grazia del sacramento! I sacramenti non servono a decorare la vita; ah che bel matrimonio, che bella cerimonia, che bella festa... il sacramento del matrimonio non è una bella cerimonia! I cristiani si sposano nel sacramento perché sono consapevoli di averne bisogno! Ne hanno bisogno per essere uniti tra loro e per compiere la missione di genitori».

Coloro che si sposano «pregano insieme e con la comunità. Perché? Solo perché si usa fare così? No! Lo fanno perché ne hanno bisogno, per il lungo viaggio che devono fare insieme, un lungo viaggio che non è a pezzi dura tutta la vita, hanno bisogno dell’aiuto di Gesù, per camminare insieme con fiducia, per accogliersi l’un l’altro ogni giorno, e perdonarsi ogni giorno!». Bisogna «avere il coraggio di chiedere scusa quando in famiglia sbagliamo. Per portare avanti una famiglia è necessario usare tre parole: permesso, grazie e scusa. Chiediamo permesso, per non essere invadenti. Diamo grazie per l'amore: quante volte al giorno dici grazie a tua moglie o a tuo marito? E per ultima scusa: tante volte sbagliamo... alcune volte dico che volano i piatti, si dicono parole forti! Ma sentite questo consiglio: mai finire la giornata senza fare la pace e ricominciare di nuovo».

Infine, riferendosi all'icona della presentazione di Gesù al Tempio che «mostra l'intreccio di tre generazioni», il Papa ha ricordato che «ogni famiglia, come quella di Nazaret, è inserita nella storia di un popolo e non può esistere senza le generazioni precedenti. Voi ascoltate i nonni? Sono la saggezza della famiglia e di un popolo. Un popolo che non ascolta i nonni è un popolo che muore! Care famiglie, anche voi siete parte del popolo di Dio... Rimanete sempre unite a Gesù e portatelo a tutti con la vostra testimonianza».

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